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Azos – Eclissi d’Alba

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A diciassette anni Dante non pensa alla morte. Eppure, succede. Un demone lo strappa alla vita terrena. C’è un’alternativa, però, all’inferno e al paradiso: diventare un fantasma. E se, nonostante il dolore, la morte fosse una rinascita, un’opportunità? Dante decide di crederci e abbraccia con entusiasmo la sua nuova vita: città fantasma, navi che volano, lotte intestine contro il male, artefatti benedetti e nuove amicizie. Ma ci sono delle domande a cui i fantasmi cercano senza tregua una risposta: perché esistiamo? Perché Dio onnipotente ci ha permesso di sfidare le sue leggi? Qual è il suo piano per noi? In fondo, morire dovrà pur significare qualcosa. 

MORTE

La morte. Finché non la conosci, puoi averne paura – d’altronde è umano avere paura di ciò che non si conosce –, puoi esserne affascinato, puoi ipotizzare che cosa sia. C’è gente che crede sia la fine, il riposo eterno. Per Dante Carnay è stata un nuovo inizio. Anche se forse la sua non è una delle morti migliori, e neanche una delle più comuni. Soprattutto, morire così giovani… Aveva diciannove anni quando accadde.

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Dante era un ragazzo come tanti. Aveva i capelli e gli occhi castani e una barba appena accennata sul volto. I suoi esami finali si erano appena conclusi e lui, come molti altri studenti, stava già pregustando le meritate vacanze. 

All’orale era venuto ad assistere il suo migliore amico James. Era un ragazzo socievole, un po’ pigro ma sempre disponibile per gli amici. Aveva gli occhi verdi tendenti al castano e capelli neri e spenti.

«Un’ottima interrogazione… quasi migliore della mia!» disse James per schernire l’amico. 

«Perché? Tu hai parlato al tuo orale?» chiese Dante con sarcasmo, mentre scendeva le scale soddisfatto. 

Stava per varcare la soglia della scuola quando qualcuno alle sue spalle lo chiamò: «Dante!». 

Lui riconobbe la voce all’istante, si arrestò e si voltò. Era Laika, una sua grande amica, con lei aveva passato gli ultimi cinque anni di scuola. Come Dante, Laika aveva sostenuto l’orale quel giorno. Era una ragazza molto carina, con occhi nocciola e una fluente chioma bionda tendente al rosso. A Dante costava ammetterlo, ma aveva un debole per lei e il fatto che lo stesse cercando gli faceva piacere. James, vedendolo un po’ imbambolato, gli diede una gomitata sulle costole per farlo tornare in sé. Dante fece un colpo di tosse e dopo un paio di imprecazione contro James si ricompose.

«Ehi, Laika! Pensavo avessi già finito da un pezzo… com’è andata?» 

«Poteva andare meglio. I professori mi hanno tenuta dentro per un sacco di tempo. Ma ora che è tutto finito non è più un mio problema. A te invece com’è andata?»

«Ce l’ho fatta! A essere sincero me lo aspettavo peggio.» Dante tirò un sospiro che gli provocò fastidio: la gomitata di James si faceva sentire.

«C’era da aspettarselo da te. A tal proposito, mi chiedevo, anzi ci chiedevamo, io ed East, se vi andava di unirvi a noi in una specie di vacanza. Pensavamo di prendere una tenda e farci qualche giorno di campeggio in montagna. Che ne pensi?» 

East era una ragazza timida, con i capelli castano scuro e un paio di occhiali che le coprivano gli occhi celesti. Dante la conosceva da molto tempo, dato che alle medie erano stati compagni di classe.

«Certo! Io ci sarò di sicuro e credo che lo stesso valga per James… vero?» rispose Dante, rigirando la domanda con annessa gomitata sulle costole.

James si trattenne e forzò un sorriso. «Puoi scommetterci, conta pure su di me.»

«Ottimo! Vi inserisco nel gruppo WhatsApp per le info. Adesso scappo, che i miei sono venuti a prendermi. Ci si vede!» disse Laika euforica, mentre smanettava con il cellulare.

Appena l’auto partì, James si voltò verso Dante e gli tirò un pugno sulla spalla. «Ma tu guarda se questa non è la tua occasione.» 

«Vaffanculo, James!» Dante gli restituì il pugno, mirando allo stomaco e facendolo accasciare a terra. 

Nonostante la botta, James scoppiò a ridere.

«Dai, cazzo. Da quant’è che le corri dietro? Cinque anni? È il tuo momento!»

«Ma sta’ zitto! Non ho certo bisogno dei tuoi consigli da sfigato.» Dante gli porse una mano per aiutarlo a rialzarsi.

«Solo perché non ho mai avuto una relazione seria non vuol dire che non sappia dare dei buoni consigli.»

«In ogni caso, noi pensiamo ad andare a campeggiare, poi quando arriverà il momento saprò cosa fare» disse infine, incamminandosi verso casa. 

Avrebbero potuto passare una fantastica vacanza immersi nel verde del bosco, ma il destino aveva ben altri piani in serbo per loro. 

***

Quella sera avevano fatto una grigliata e poi erano rimasti intorno al fuoco a chiacchierare fino a tardi. Le fiamme danzavano scoppiettando sopra le braci, quando James si alzò sbadigliando. 

«Ragazzi, non so voi, ma East è andata a dormire mezz’ora fa e forse è il caso che ci vada anch’io.»

«Sì, in effetti credo che pure io andrò a dormire.» 

Laika si guardò intorno.

«Cerchi qualcosa?» domandò Dante.

«Non trovo la torcia, eppure pensavo fosse qua.»

«Ti accompagno io con la mia fino alla tenda, se vuoi» propose Dante. 

Laika si fermò un istante, forse per dare un’ultima occhiata ed essere sicura che non fosse rimasta là, poi fece per alzarsi in piedi. 

«Grazie, Dante. Domani me la farò prestare da East.»

Si incamminarono verso la tenda.

Trovarono East e James già addormentati. Quest’ultimo era spaparanzato e occupava quasi due posti.

«Ma guarda che storie… adesso lo sveglio con un calcio» commentò Dante pronto a spingerlo in fondo alla tenda. 

Laika lo interruppe. «Non è un problema, possiamo stringerci.» 

Dante deglutì cercando di mandare giù il cuore che gli era schizzato in gola.

«Ok… distendo il sacco a pelo» rispose con un filo di voce. 

Si sistemò stringendosi verso James, poi Laika occupò lo spazio rimanente, appoggiandosi a lui. Nonostante fosse teso, Dante cercava di rimanere il più rilassato possibile. Laika appoggiò la testa sulla sua spalla. Lentamente, lui le passò il braccio intorno e, nel calore di quell’abbraccio, si addormentò. In quel momento sperava solo di trovarla tra le sue braccia anche la mattina seguente, per essere sicuro che non fosse solo un sogno.

Erano le due di notte e Dante per qualche motivo aveva un sonno piuttosto inquieto. Forse la paura di svegliare Laika, il caldo estivo o forse il presentimento che stava per accadere una tragedia, ma non riusciva proprio a dormire tranquillamente. Entrato in uno stato di dormiveglia, si rese conto di essere fradicio e che Laika non era più appoggiata a lui. Quando si svegliò abbastanza per usare i cinque sensi, si accorse che nella tenda aleggiava un nauseabondo odore ferroso. Tastò in giro in cerca del suo zaino, senza successo. Quando finalmente trovò quello di James era anch’esso intriso dello strano liquido. Lo aprì, prese la torcia e la accese. All’inizio rimase stranito nel vedere che la pila che aveva in mano era quella che Laika non trovava, ma si impietrì nel rendersi conto di un dettaglio ben più inquietante: James, East e Laika erano scomparsi e lui era in una tenda allagata dal sangue. Preso dal panico, cominciò a cercare un cellulare tra i brandelli di sacco a pelo e le pozze di sangue, quando sentì un rumore fuori dalla tenda. Si fermò di colpo puntando la torcia verso l’entrata. Sembrava che tutto si fosse fermato in attesa di un altro suono o movimento, tutto fermo, eccetto il suo cuore che batteva a più non posso togliendogli il respiro. Nessun rumore… tutto era immobile… Dante era paralizzato in quell’inferno di tensione e silenzio. 

Azzardò una domanda: «Ragazzi… siete voi?».

2022-02-15

Aggiornamento

Sono felice di annunciare che il primo goal è stato raggiunto, e per questo motivo dei ringraziamenti sono più che dovuti! In particolare ringrazio tutti voi che avete creduto in me e nel mio romanzo, sostenendolo e diffondendo la voce; è solo grazie a voi che Azos - Eclissi d'Alba verrà pubblicato e ve ne sarò sempre infinitamente grato. Non vedo l'ora di avere il vostro riscontro dopo che avrete letto la mia storia per parlarne con voi, nel frattempo grazie di cuore.

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Andrea Forner
Nasce nel 2000 a Montebelluna, in provincia di Treviso. Durante la sua formazione, oltre allo scoutismo e varie esperienze sportive e ludiche, segue un percorso scolastico basato sulla sua più grande passione: il disegno. Frequenta il liceo artistico ed è proprio in questo ambiente ricco di stimoli in cui trova lo spunto che lo porta a scrivere. È così che idee, riflessioni ed esperienze si condensano andando a creare i personaggi, gli ambienti e la trama di “Azos – Eclissi d’Alba“.
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