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Destini intrecciati

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Un diario abbandonato su un aereo è il muto grido d’aiuto di Martina, impotente testimone di un omicidio del quale scopre gli inquietanti retroscena attraverso intuizioni a fior di pelle a cui la polizia non crederebbe mai.
Il destino, però, ha un piano anche per lei dopo tante delusioni. A trovare il diario è Leonardo, neuropsichiatra studioso di esperienze extracorporee, brillante sul lavoro ma alla deriva nella vita privata. Entrambi vorrebbero mettere ordine nella confusione della loro esistenza. Nell’intreccio delle loro strade scopriranno che le risposte razionali a volte non bastano, perché l’unica risposta possibile è l’amore, in tutte le sue forme.

 

CAPITOLO UNO
Pisa – ore 14:05
«Signore e signori, benvenuti a bordo. Come potete notare,
stiamo sorvolando la città di Pisa, di cui si
può ammirare la caratteristica torre pendente. La visibilità
è ottima e le previsioni meteorologiche favorevoli.
L’arrivo a New York è previsto per le 17:05, ora
locale, le 23:05 in Italia. Il comandante e l’equipaggio
vi augurano buon viaggio…» risuonò tra i passeggeri
dell’aereo Air France, non appena ebbe preso quota.
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Seduto accanto al finestrino, Leonardo, la testa
tra le nuvole, lasciò che la città divenisse allo sguardo
un impercettibile groviglio di linee scure punteggiate dai
colori degli edifici, cercando di prendere le distanze
anche dal flusso dei suoi pensieri. Un fardello
opprimente, di nome Sofia.
Sofia la bionda. Sofia la mitica. Sofia la supersexy.
Alcuni tra i vari appellativi con cui si poteva definirla.
Ma anche Sofia la perfida. L’egoista. L’arrampicatrice
sociale. Qualità, tra l’altro, nettamente superiori agli
attributi fisici, che, a prima vista, avrebbero fatto di
lei una sirena, al cui sguardo ammaliatore, nella luce
dei superbi occhi azzurri, era impossibile resistere,
contagiati dal virus di un’attrazione destinata a divenire malattia certa.
Per Leonardo questo era Sofia. Malattia, nel vero
senso della parola, entratagli nel sangue, contagiandolo,
la volta in cui l’aveva vista varcare la soglia del
suo studio, una grigia giornata ottobrina, recando
il sole nell’oro dei capelli, il sereno nella luce degli
occhi e la freschezza primaverile sulla scia di un
inebriante profumo dalle calde note fiorite. Nel presentarsi
aveva sfoderato nell’accattivante, malizioso
sorriso una smagliante dentatura, simmetrica, perfetta
tra labbra vermiglie, ben delineate in una tonalità più scura.
Un invito. Una cena e, in breve, la scintilla scoccata dal
desiderio aveva acceso la fiamma della passione.
Un fuoco dilagante, incontrollato, devastante, distruttivo,
fino a esserne travolto, la ragione incenerita nonostante
gli sforzi di domare le fiamme, nonostante la
conta dei danni.
Una vibrazione… Cavolo, il cellulare, devo spegnere il
cellulare, pensò Leonardo recuperando il suo
BlackBerry dalla tasca della giacca, forse lasciato
inconsciamente acceso sperando in una chiamata. Di
Sofia, ovviamente.
Un messaggio. Di Sofia, come supposto:
Bastardo! Spassatela pure. Avrai pan per focaccia!
C’era da aspettarselo, pensò Leonardo spegnendo
il cellulare. La scenata della sera precedente era stata
più che eloquente.
«E così, te ne vai nella Grande Mela per un convegno e pensi
che io ti creda?» aveva tuonato Sofia alla
notizia, soprattutto al rifiuto di portarla con sé.
«Non è il caso che ti scaldi. Ti ho sempre portato
con me nei viaggi, ma stavolta è diverso. Sarò impegnato dodici
ore almeno e ti annoieresti da morire.
Non potrei dedicarti del tempo e dovremmo ripartire
subito, perché gli impegni m’impediscono di soffermarmi oltre…»
«E pensi di darmela a bere? Sicuramente non sarai solo. E anche
se fosse, sono sicura che in cuor tuo
ti auguri di trovare qualche bocconcino che sazi il tuo
appetito, perché la fame non manca» aveva sibilato
lei, con stizza, scostandosi una ciocca di capelli dal
viso con uno sbuffo nervoso.
«Sai che penso? Chi mal fa, mal pensa» le aveva
risposto di rimando.
«Bene, lo sanno tutti che la miglior difesa è l’attacco.
Quando non sai cosa dire ti difendi gettandomi
del fango addosso.»
«Nessun fango, è la verità! Non sei quella che
dopo ogni litigio se ne va in locali equivoci in cerca di
compagnia?»
«Devo ricordare al qui presente dottor Leonardo
Satta che se mi ha scovato in quel locale, vi era entrato anche lui…»
«Sì, ma per appurare che tu ci fossi.»
«Certo. Certo. Hai il dono della veggenza, per
caso?» aveva ironizzato Sofia nel deviare abilmente il
discorso.
«Nessun dono. Ho i miei informatori.»
«Che fai, mi metti gli investigatori alle calcagna?
Bella fiducia, il dottorino!»
Una risata beffarda. Un sogghigno. Raggirare l’ostacolo,
nel palese tentativo di capovolgere la situazione, era
un’arte in cui Sofia era maestra.
«Nessun investigatore. Si dà il caso che abbia
amici che mi stimano, e, dato che non puoi passare
inosservata, mi hanno informato.»
«Che tempismo! Non c’è che dire! Seduta stante!
Amici superfidati, certo! Sei sicuro che si tratti solo
di amicizia e non d’invidia? Che non vorrebbero essere al posto tuo?»
«Può essere, visto che lo sanno tutti che razza di
donna sei.»
«Che vorresti insinuare? Che sono una troia? Dillo se hai
il coraggio. Avanti, dillo che sono una troia!» Sofia gli
si era parata di fronte, rossa in volto, lo
sguardo di sfida, un dito puntato contro, con fare minaccioso.
Un attimo di silenzio. Un’esitazione…
«Sei una troia» le aveva detto con voce ferma, glaciale,
ricevendo di rimando un violento ceffone stampato sul muso, del tutto meritato.
Sofia aveva raccattato cappotto e borsetta alla
rinfusa dirigendosi come una furia verso l’uscita. Un
attimo d’indugio e, volgendosi di scatto, stringendo le
palpebre con fare minatorio, aveva detto: «Me la pagherai!»,
prima che la porta si richiudesse sbattendo
alle sue spalle.
Oddio, Leonardo dovette ammettere a se stesso di
non essere stato un signore nell’apostrofarla in quel
Capitolo uno Destini intrecciati
15
modo, ma in fondo Sofia se l’era meritato. Il suo comportamento
negli ultimi tempi non era stato inappuntabile. Liti frequenti.
Pretesti. Fughe in ambienti non
proprio raffinati. Club del sesso o locali equivoci.
Quella sera, dopo la telefonata di Lorenzo, che
lo informava della presenza di Sofia in una specie di
bordello di classe, si era precipitato sul posto e le scene che
gli si erano presentate davanti avrebbero fatto
arrossire anche i seguaci di Tinto Brass, il Maestro del
sesso a luci rosse. Luci soffuse, stanze comuni, comunicanti,
senza porte. Gemiti, lamenti, di piacere ovviamente. Uomini
con i calzoni abbassati, donne in suzioni orali,
amplessi, masturbazioni, donne con donne,
e via di seguito… Anche se, doveva ammetterlo, Sofia
non era stata trovata in atteggiamenti equivoci. Ritta
sull’ingresso di una sala comune, semplice spettatrice
delle scene erotiche di cui era ricolma. Tale ruolo, tuttavia,
non la dispensava dall’opinione che Leonardo si
era fatto di lei. Che non fosse propriamente il genere
di donna che avrebbe voluto come compagna. Non che
lui fosse un puritano. Tutt’altro! Il sesso gli piaceva, eccome!
Difficilmente si sarebbe sottratto a un’allettante
offerta del gentil sesso, come del resto la maggior parte
degli esponenti dell’universo maschile. Per una donna
era diverso. Per una donna sollazzarsi con i piaceri del
sesso, a suo avviso, sarebbe stato sufficiente per catapultarla
nella categoria dei suini, e per appiopparle
l’appellativo di scrofa, volgarmente detta troia.
«Signore, gradisce un po’ di champagne?» la
voce suadente di una gentile hostess lo distolse dai
suoi pensieri.
«Grazie, sì» fu la risposta, nell’accettare il calice
che la ragazza gli stava porgendo con un sorriso. Leonardo
non poté fare a meno di notare lo splendido
décolleté che s’intravedeva dalla camicetta sbottonata,
azzurra come gli occhi dalla trasparenza di due
laghetti alpini.
Un attimo d’imbarazzo e, quasi a volersi giustificare per
l’occhiata inopportuna, gli venne da aggiungere: «Simpatico
il suo distintivo, le iniziali “A.F.”, tra
due ali».
Che battuta idiota!
Si sentì ridicolo, come un imbecille che accampi
una scusa per attaccar bottone. Non avrebbe avuto
bisogno di simili espedienti per essere notato o per
fare conquiste. Il suo fascino, associato al ruolo di
prestigio che occupava, neuropsichiatra all’ospedale
di Pisa, era sufficiente ad attirare le attenzioni, e non
solo, di donne d’alto bordo, creandogli solo l’imbarazzo
della scelta. Inutile dire che nel caso una donna si
fosse palesata interessata, lui non avrebbe opposto
resistenza. Avrebbe colto l’occasione, fermo restando
che rientrasse nei suoi canoni di femminilità e seduzione.
Tutto sommato, la mancanza di fiducia di Sofia
non era del tutto immotivata. Aveva radici in una fedele
conoscenza del soggetto e delle sue abitudini, in
particolare riguardo alla sua appurata insaziabile libido,
non smentita dallo stesso.
Il loro era un rapporto malato, contorto, di dipendenza
e di rancore. Insulti, scenate, denunce. L’uno verso
l’altra e viceversa. Spauracchio delle forze
dell’ordine, costrette a verbalizzare ogni volta le deposizioni
dei due, nella convinzione che a giorni sarebbero state
revocate con la stessa superficialità con
cui erano state rilasciate.
Leonardo sapeva che doveva liberarsi di Sofia
come di un organo in cancrena, per non soccombere,
per non sentirsi lo zimbello di tutti, per non sminuirsi
agli occhi di chi lo stimava per le indubbie capacità
professionali e le indiscusse doti umane. Generosità,
altruismo, spirito di collaborazione, affidabilità facevano
di lui una persona speciale che, a parte l’infedeltà,
chiunque avrebbe desiderato al proprio fianco,
come amico o collega, s’intende…
«Altro champagne?»
«No, grazie» si limitò a rispondere alla giovane
hostess, consegnandole il bicchiere vuoto.
Recuperò la copia di Magazine dalla tasca portariviste
davanti a lui, e nello sfilarla intravide l’angolo
di una copertina di un rosso acceso. Di un libro, forse,
o altro. Dimenticato, pensò. Lo sfilò incuriosito, appurando
con sorpresa che non si trattava di un libro.
Era un’agenda dalla copertina rigida, una probabile
strenna natalizia bancaria. Sulle prime, pensò di
consegnarla al personale di volo, ma, dopo una
breve esitazione, si trattenne dal farlo.
Tanto, verrebbe buttata. Non rintraccerebbero di
certo chi l’ha dimenticata. Nessuno si prenderebbe
tanta briga per così poco.
Così pensando, l’aprì su una pagina che, non casualmente,
si spalancò su una cartolina di Roma con
l’immagine del Colosseo in primo piano.

Solo una sbirciatina.
29 ottobre 2012. Una data, in alto a sinistra.
Un diario, pensò, forse è il caso che lo rimetta dove
l’ho trovato.
Non era da lui spiare qualcuno né violarne la privacy.
Si sarebbe sentito alla stregua di una donnicciola curiosa
o di un vile ficcanaso, ma una frase sottolineata,
a caratteri cubitali, catturò la sua attenzione.
HO PAURA!!!
Richiuse di scatto l’agenda. Socchiuse gli occhi,
cercando di riflettere. Non sono affari che mi riguardano.
Non posso frugare nella vita altrui.
Cercò di rilassarsi allontanando il pensiero, ma il
terapeuta che era in lui ebbe presto il sopravvento.
Forse sarebbe il caso che leggessi. Forse qualcuno è
in pericolo. In tal caso potrei essergli d’aiuto e non
sarebbe violazione della privacy. Rimase in quella posizione,
incerto sul da farsi. Nessuno gli sedeva al fianco e la business
class era troppo poco affollata perché
il ritrovamento fosse stato notato.
Un’occhiata furtiva intorno, con l’aria di un ladro
che recuperi la refurtiva. Nessuno lo stava guardando.
Riaprì l’agenda alla pagina di prima e rilesse quelle
parole che sembravano incise su una lapide.

25 maggio 2018

Evento

Biblioteca Lonate Pozzolo Sabato 26, ore 15, presso la biblioteca di Lonate Pozzolo, presentazione del mio libro Destini intrecciati. presentazione destini intrecciati
07 maggio 2018

Evento

Università 3E, Istituto Carminati, via Dante 4, Lonate Pozzolo
Lunedì 07- 05, alle ore 20,30, presso la sede di Lonate Pozzolo, l'autrice Anna Rivolta presenterà il suo libro Destini intrecciati.
03 maggio 2018

Evento

Bar sport, piazza Sant'Ambrogio, Vanzaghello.
Il 03 Marzo, ore 19,30, presso il Bar Sport a Vanzaghello, apericena in compagnia dell'autrice Anna Rivolta, che presenterà il suo libro Destini intrecciati.
29 aprile 2018

Evento

Agriturismo Vecchio fienile, via Suno 33, Cressa Il 29 Aprile, alle ore 16.30, presso l'agriturismo "Vecchio Fienile", a Cressa, incontro con l'autrice Anna Rivolta, che presenterà il suo libro "Destini intrecciati".
20 aprile 2018

Evento

Venerdì 20 Aprile alle ore 17.00 al locale The Party, via Brenta 8, Sant'Antonino Ticino, l'autrice Anna Rivolta presenta il suo libro Destini intrecciati.
19 aprile 2018

Evento

Ex scuola media, via Madonna 5, Sant'Antonino Ticino Cari amici giovedì 19 alle ore 12 pranzo in compagnia e, "dulcis in fundo", Anna Rivolta presenterà il suo libro: Destini intrecciati. Partecipate numerosi.
19 aprile 2018

Evento

Giovedì 19 aprile alle ore 12.00 pranzo in compagnia dell'autrice Anna Rivolta e, dulcis in fundo, presentazione del suo libro Destini intrecciati. Sant'Antonino Ticino, via Madonna 5.
13 marzo 2018

Evento a Sant’Antonino Ticino

Ex Scuola Media, via Madonna 5 - Sant'Antonino Ticino Cari amici venerdì 13 Aprile, alle ore 19.30, Sant'Antonino si tinge di giallo con un evento unico! Una serata frizzante e innovativa farà da sfondo alla presentazione del libro Destini intrecciati di Anna Rivolta.

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Un romanzo coinvolgente che ha suscitato empatia con i protagonisti e una simbiosi di emozioni durante tutta la lettura. Ho assaporato sfumature di vita che mi hanno arricchita di ora di vita spensierata ed emozionante. Bella la scrittura, molto scorrevole. Aspetterò con impazienza l’uscita di un nuovo racconto di questa brava scrittrice.
    Consuelo Fabbri

  2. (proprietario verificato)

    Bello il libro e ben scritto. Interessante e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. Complimenti all’autrice e aspetto il prossimo.

  3. (proprietario verificato)

    un libro emozionante che tiene in sospeso fino alla fine.trama intrigante e finale a sorpresa

  4. (proprietario verificato)

    Si legge tutto in un fiato , ogni pagina chiama altra pagina. Il finale è a sorpresa , non te lo aspetti. Argomento intrigante che tiene l’attenzione accesa e la voglia di continuare a leggere.

  5. (proprietario verificato)

    E’ un libro molto bello, con una scrittura ricercata ma fluente. L’ho divorato e non vedo l’ora di leggere il prossimo. Intrigante la trama con anche momenti di comicità brillante. Nelle descrizioni si viene catapultati nei luoghi e negli eventi. L’autrice sembra essere molto informata, quasi scientificamente dei temi spirituali. Ottimo.

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Anna Rivolta
ANNA RIVOLTA è nata a Sant’Antonino Ticino, in provincia di Varese. Si è dedicata per anni all’insegnamento della lingua italiana nella scuola primaria. Destini intrecciati è il suo quarto romanzo.
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