Due amiche di vecchia data si trovano, non più giovanissime, a lavorare entrambe come badanti ma in paesi e situazioni diverse, a causa di un rovescio di fortuna. Decidono di tenersi in contatto tramite un diario condiviso che testimoni le evoluzioni a cui andranno incontro per poter gestire al meglio la nuova realtà decisamente impegnativa.
Il diario finirà col mostrare soprattutto la loro voglia, una volta avutane la necessità/occasione, di uscire dalla comfort zone e di abbracciare pienamente la parte della sfida insita nel nuovo lavoro, mettendo alla prova se stesse e i valori ritenuti importanti fino a quel momento. La nuova realtà si rivelerà un’occasione per conoscere meglio i propri veri bisogni e tentare di essere protagoniste attive in una situazione complessa, e apparentemente costrittiva.Questo amplierà di molto i confini della loro avventura di esseri umani.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto questo breve romanzo nella speranza che a qualche giovane o meno giovane dotato di empatia, propensione ad accettare le sfide e visione parallela, venga voglia di prendere in considerazione una professione che, svolta in modo consapevole, può rivelarsi altrettanto soddisfacente e stimolante di una disciplina artistica.
Ho fatto tesoro di alcune esperienze raccontatemi nel tempo da colleghe che hanno vissuto storie profondamente diverse dalla mia, e ciò mi ha dato l’opportunità di dare vita a due personaggi dall’approccio apparentemente molto diverso nello svolgimento del loro lavoro, ma spinte dal medesimo desiderio di andare al di là della routine a volte esasperante della “missione” che sono state chiamate a compiere, per cercare di dare “un senso a questa vita
Alessandro Corneti
Scrivo da tempo e leggo da sempre, perché leggere significa confrontarsi con se stessi, imparare ciò che ancora non si sa e avere la fortuna di affacciarsi ad opere capaci di distinguersi, capaci di staccarsi prepotentemente da quella discarica di spazzatura fatta di libretti improvvisati da poveretti che sarebbe meglio si cimentassero in qualcosa di meno sospeso e importante come la scrittura. La cosa triste è che saper riconoscere qualcosa di nobile e profondo, intuire che un’opera sia meravigliosamente ricca di contenuti, quasi una creatura vivente, intuire che un’opera sia stata scritta da un’autrice sensibile, intelligente, attenta e preparata (da notare forma e linguaggio), la cosa triste è che per saper scegliere bisogna sapere… Mi sono bastate poche righe per spingermi a complimentarmi con Silvia e per abbracciarla sperando che sia la sua che la mia campagna inizino a dischiudersi in fretta, perché sono opere degne di questo nome. Sì, avete capito bene, non conosco Silvia, mi sono avvicinato a lei stasera grazie alle sue parole, sì avete capito bene, anch’io sono un autore…
Alessandro di Esistenza dettata
Chiara Baldassari
Libro sorprendente. Pieno di umanità e di voglia di vivere.
Alessio Lunghi (proprietario verificato)
Divertente e profondo al contempo; sconsigliato ai deboli di cuore.