Quando il passato torna a tormentarci e il presente diventa insopportabile, siamo costretti a fare una scelta impensabile per sopravvivere.
La mente di una ragazza è appesa ad un filo sottilissimo.
La ricerca dell’indipendenza e la fuga dai demoni della sua vita la portano in una spirale di violenza e caos.
Qualcosa sta per spezzarsi dentro di lei.
Poi l’amore…
Anche dal terreno più arido può nascere una piantina.
Perché ho scritto questo libro?
Questo libro nasce dall’esigenza di evadere dalla realtà, per inseguire qualcosa di diverso.
Le avventure di cui parlo mi portano a superare e ad affrontare, in qualche modo, anche i miei ostacoli e problemi, affianco ai miei personaggi. L’idea di scrivere di Isla nasce qualche anno fa.
Il libro è iniziato come una fantasia, poi è diventato un piccolo mondo dove rifugiarmi.
L’esasperante dolore dei miei protagonisti mi rammenta che esiste un modo per rialzarci e reagire.
ANTEPRIMA NON EDITATA
[…] Come siamo finiti così? Mi fa male vederci a questo punto. Eppure mi andava bene così, perché non ho mosso un dito per cambiare il corso delle cose.
Questa sera sono davanti alla luna grigia.
Grande e potente si staglia sul mare.
La sabbia è fredda ed umida e io sono seduta a guardare il nulla, con la musica nelle orecchie. […]
Inizia a fare quasi freddo, il mare è increspato ed è nero.
Nero come tutto quello che tocco.
Mi sento con il morale a terra, molte cose non me le spiego, ma ho imparato a conviverci.
Il cielo si sta annuvolando, ma non mi importa.
A breve scoppierà una tempesta, ma rimango lì, a contemplare l’infinito.
Mi sento oppressa dal peso che sto vivendo, ma vado avanti, ho solo bisogno di restare sotto questa pioggia e questo vento gelido.
Il mare inizia la sua collera contro il mondo, i boati sono forti, la luna diventa nera dietro le nuvole nervose.
Le onde si alzano e con l’immensa potenza dell’oceano si schiantano in riva, urlano e si agitano.
Fa paura.
Ne rimango ammaliata.
Ho sempre pensato che il mare mi capisca, che sappia rappresentare alla perfezione quello che ho dentro, si scatena in una furia invincibile, distrugge e ingloba tutto quello che lo intralcia e il giorno dopo torna a sorridere agli albatros.
Domani sarà un altro giorno, ma stasera è follia.
Il vento è feroce con le onde, la pioggia picchia sulla mia pelle inscurita dal sole, i miei capelli lunghi piangono sul mio volto spento.
Mi raccolgo le ginocchia tra e braccia e rimango un puntino piccolo e indifeso dentro la tempesta dell’isola.
Intorno a me gli alberi vengono piegati dal soffio mortale del vento e la sabbia si alza e colpisce qualunque cosa vi sia sul suo passaggio.
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