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Io e la mia antenata

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Nella mente dell’edicolante Monica vive una cavernicola dai modi bruschi e dalla sincerità disarmante. Dai meandri cerebrali della protagonista, la selvaggia si prende il lusso di vendicarsi delle seccature che solo chi ha a che fare ogni giorno con i clienti può capire. La presentazione degli avventori più strambi – il genio, la cliente danzante, l’archeologo – fa emergere una versione contemporanea di Mister Hyde che il lettore non può fare a meno di riconoscere anche in sé: in ognuno esiste un alter ego senza peli sulla lingua, pronto a esprimere tutto quello che il contegno impedisce di dire al prossimo.

PRESENTAZIONI

Sono Monica, ho trentanove anni e sono un’edicolante. Da cinque anni a questa parte mi sono resa conto di soffrire del disturbo di personalità che colpisce i supereroi.

Come Bruce Wayne sa di essere l’oscuro Batman, al pari di Clark Kent che è l’invulnerabile Superman, nel modo in cui Tony Stark si identifica con il vendicatore Iron Man, alla maniera di Bruce Banner che diventa l’incredibile Hulk, dentro di me vive la selvaggia donna di Neanderthal.

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Ogni giorno in edicola entrano centinaia di persone, la maggior parte clienti abituali che comprano sempre la stessa rivista. Tra loro ci sono degli acquirenti speciali, per così dire. Sono persone che hanno la missione, fin dalla nascita, di collaudare la pazienza dei poveri esercenti. Queste sono le loro storie viste da dietro il bancone della mia edicola. Il diario nacque proprio quando la donna di Neanderthal si palesò davanti ai miei occhi dopo che era entrata una cliente abituale.

Ogni mese veniva in edicola una signora che prendeva per la madre una rivista di una nota telenovela spagnola, del costo di un euro e novantanove. La maggior parte delle volte non avevo il centesimo di resto perciò mi capitava di rispondere: «Mi spiace, le devo un centesimo!».

Non è che li cumulassi come Paperon de Paperoni in un deposito in cima alla collina di Paperopoli, semplicemente non ne avevo.

Devo averle ripetuto questa risposta per tre mesi di fila, fino a che la gentile cliente non decise di vendicarsi per l’ingiustizia subita.

«Buongiorno, prego!»

«Buongiorno, potresti darmi la rivista per mia madre?»

«Certo, sono uno e novantanove.»

L’equa avventrice si avvicinò al bancone e nel posa monete rovesciò un euro e novantasei centesimi. Con aria di sfida mi guardò e disse: «Sono tre mesi che dici che mi devi un centesimo, e quindi oggi te lo pago uno e novantasei!».

Penso di essermi slogata la mascella, tanto avevo la bocca aperta per lo stupore. Incredula le risposi: «Signora, se lo dice lei, ci credo!». L’ho guardata basita, mentre fuggiva dall’edicola per non guardarmi in faccia, tanto era la vergogna che quella frase le aveva di certo procurato. L’ho seguita con lo sguardo fino a quando non si è seduta in macchina. Quella calda mattina d’estate fu l’ultima volta che la vidi. Mentre ripercorrevo la scena per esser sicura di aver capito bene cosa fosse successo, mi aggiravo per l’edicola, curva e ondeggiante, immaginando di avere una clava e di poterla usare per dar sfogo alla mia frustrazione.

Fu allora che d’improvviso apparve: era in piedi nella mia mente, aveva un vestito logoro di pelli bianco sporco che le arrivava alle ginocchia. Le gambe e le braccia erano pelose e luride. Lo sguardo, dentro agli occhi neri e profondi, era vivo e selvaggio. La bocca fine, che nascondeva una dentatura sporca e mal curata, mi sorrideva ammiccante. Riuscivo perfettamente a immaginare il fetore che emanava quel corpo trasandato. Il modo di camminare era un ciondolare sgraziato, di chi non ha cura di ciò che pensano gli altri. Trascinava, nel suo bighellonare tra i miei pensieri, una clava di legno pesante e ben costruita, frutto di pazienti mani che l’avevano modellata per quelle dita tozze. Lei era puro spirito di ribellione, non aveva pregiudizi.

Mi guardava con uno sguardo malizioso perché sapeva bene quanto mi avesse infastidito la scena che avevo appena vissuto.

2022-12-02

Aggiornamento

Mai avrei immaginato di superare le 60 copie in prevendita, impensabile le 200 copie ma, arrivare a oltrepassare i 250 ordini… bè era insperabile. GRAZIE
2021-12-10

Aggiornamento

Mai avrei pensato di arrivare al primo obiettivo così presto! In solo 14 giorni abbiamo raggiunto e superato le 200 prevendite. Grazie davvero a tutti coloro che mi stanno sostenendo! Grazie!
2021-11-30

Aggiornamento

Ringrazio di cuore tutti i sostenitori di questo progetto! Ringrazio anche L'Unione Sarda che ha pubblicato uno splendido articolo su questa meravigliosa esperienza.
2021-11-27

Aggiornamento

Grazie, grazie, grazie!!! Se l'obiettivo delle 200 copie è sempre più vicino è solo grazie alla vostra fiducia!
2021-11-26

Aggiornamento

Grazie, grazie, grazie!! In meno di 5 ore abbiamo raggiunto il 36% della campagna! Il prossimo obiettivo sono le 200 copie, e grazie a voi tutto è possibile!

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Monica Sanna
Nasce a Cagliari il 30 agosto 1981. Nel febbraio 2005 si laurea in Scienze dell’educazione e nel 2007 consegue il terzo livello di esperta L.I.S. presso L’E.N.S. di Cagliari. Lavora sin da subito nel sociale, in comunità minori e in scuole pubbliche e private. Fin dall’adolescenza coltiva l’amore per la lettura e la scrittura di storie e racconti per i più piccoli. Vive in una piccola casa di campagna con suo marito Giacomo e i figli Amalia e Zeno, da sette anni gestisce un’edicola in un piccolo centro del Medio Campidano.
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