La vita non è un film. Facile dirlo, scriverlo, persino ripeterselo mentalmente per convincersi. Ma provate a svegliarvi voi, con ancora il sapore della notte in bocca, sul set della vostra vita. Luci, videocamere, gente che corre, che grida, che maneggia microfoni, mentre tu vorresti solo un caffè, in tazza grande se possibile. E ogni volta vi svegliate in un ruolo diverso: animatore, tronista, papà single, persino influencer. Ma chi siete davvero? 38 anni e qualche pagina per raccontarvi come i sogni di un bambino si mescolino nella vita di un adulto, di come per quanto teniate stretto il filo della vostra vita sia impossibile, di tanto in tanto, non perdersi. “Condividerò con voi storie che non ho mai raccontato” è la promessa di qualsiasi autobiografia.
“Condividerò con voi storie che non ho mai raccontato, neppure a me stesso” è la promessa di questa.
Perché ho scritto questo libro?
No, ragazzi. La domanda è decisamente mal posta. Perché ho vissuto le storie che racconto, sarebbe la domanda giusta. Ma ormai è andata, le ho vissute a rotta di collo, anche quelle che mi sarei volentieri risparmiato. Leggendole, capirete perché non potevo non scriverle. Condividerle con voi mi permette di superare il vetro dello schermo della tv o dello smartphone attraverso il quale mi avete conosciuto. E portarvi con me, tra le mie parole.
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