Dopo essersi preparata, si muoveva svelta fra le varie stanze per dare aria alla casa, che era stata sigillata per la notte. Passava quindi a spalancare tutte le finestre e intanto sistemava una sedia, il cuscino del divano che era caduto a terra, la coperta di lana abbandonata sul bracciolo. Veniva poi il momento della colazione, una fase che era per lei di grande importanza perché si alzava ogni giorno con un sincero appetito. Con molta cura quindi apparecchiava la tavola – tovaglia, tovagliolo, tazza, cucchiaio, biscotti – e si apprestava a prepararsi il caffellatte. Il momento della colazione era per lei sacro e vi si dedicava con un’attenzione paragonabile a quella di un amanuense alle prese con una miniatura. Non importava che durasse molto tempo, ma quello che veramente le interessava era non essere disturbata e rilassarsi completamente nella pace mattutina di quei pochi minuti.
Finita la colazione, riordinava la cucina e si preparava per uscire. Non mancavano mai un giro al panificio per il pane fresco e il passaggio dal fiorista per avere un mazzetto di fiori colorati da mettere nel vaso sul tavolo della sala. Trascorrevano così un paio d’ore, durante le quali scambiava amichevoli battute con quanti incontrava sulla sua strada. Bisogna infatti dire che la signora Marta era molto conosciuta in paese e altrettanto benvoluta, quindi tutti si fermavano volentieri a salutarla e a fare quattro chiacchiere. Questo, forse, perché era stata la sarta del paese per tanti anni, anche se adesso ormai aveva ceduto alla fatica che la vista dei piccoli punti le comportava quando si metteva al lavoro. Dopo le commissioni, rientrava in casa e si dedicava al suo orticello e al giardino. Bisognava annaffiare, estirpare le erbacce, curare le piantine più giovani, potare qualche rametto troppo invadente e raccogliere le foglie che il vento aveva sparso nel cortile.
Veniva poi l’ora del pranzo, che ella consumava nella sua solitudine, accompagnata in sottofondo dalla voce della radio. Si accontentava di un pasto molto semplice e leggero, che le permettesse di non spendere troppo tempo intorno ai fornelli, lasciandole così il pomeriggio completamente libero per dedicarsi a fare lunghe passeggiate nella campagna circostante, quando il tempo lo permetteva, oppure a leggere infinite pagine di libri. Alla sera, dopo una cena frugale quasi quanto il pranzo, si concedeva un momento di particolare relax degustando un sorso di brandy o di quella grappa profumata che custodiva gelosamente nella credenza della sala. Spesso guardava un po’ di televisione e poi andava a dormire nello stesso silenzio in cui aveva trascorso buona parte della sua giornata.Fortunatamente non soffriva di problemi di salute e, nonostante la sua età, era ancora in gamba e perfettamente autonoma. Era inoltre una persona piuttosto curiosa, che amava mantenersi aggiornata leggendo quotidiani, seguendo telegiornali e guardando documentari.
Viveva in una specie di bolla fatta a sua misura, ma non si sentiva estranea al mondo. Aveva infatti saputo adattarsi, senza grandi difficoltà, a quella nuova era popolata di apparecchi che una volta sarebbero apparsi tanto impensabili quanto l’esistenza dei marziani. Sapeva che c’erano tanti strumenti che rendevano la vita più comoda, anche in casa, e li accettava per il beneficio che essi potevano portare. Aveva visto più volte tanti elettrodomestici di ultima generazione all’opera e anche lei ne possedeva alcuni, non certo indispensabili ma di grande aiuto, come la televisione, l’aspirapolvere, alcuni attrezzi da cucina, la lavatrice. Tuttavia, nulla più di quanto le fosse necessario per essere agevolata nelle attività quotidiane ora che la giovinezza era lontana e con essa le forze e l’agilità che la caratterizzano
Roberta F.
L’autrice descive in modo dettagliato personaggi e luoghi e quello che più colpisce è la capacità di entrare nel vivo dei personaggi, facendo emergere le loro emozioni, paure e speranze. Il lettore si trova così coinvolto nei racconti e non può fare a meno di simpatizzare per i protagonisti!
Stefano Giacomazzi
Incuriosito da questo titolo particolare e dalla prima esperienza di scrittura dell’autrice, mi sono addentrato nella lettura dei racconti. È stata una lettura molto piacevole, a tratti immersiva, perché mi è sembrato di conoscere ogni personaggio e paesaggio descritto! Racconti come questi e canzoni come quelle del grande Zucchero offrono uno spaccato perfetto della vita semplice, ma piena, nella bassa Padana! Un toccasana!
Virginia Bellini (proprietario verificato)
I racconti sono descritti con un linguaggio ricercato, dettagliato ma allo stesso tempo semplice, facendo risultare la lettura fluente. L’autrice lascia spazio ai sentimenti dei personaggi, ai quali mi sono rivista in loro dal primo all’ultimo, in modo accattivante e senza troppi formalismi. La descrizione e l’ avvicendarsi degli eventi è così ben raccontata e descritta nei suoi ritmi, che mentre leggevo i racconti, mi immaginavo le scene come se i personaggi li avessi davanti agli occhi. Mi vengono in mente i ricordi del mio paese di campagna e le persone che ho incontrato e perso di vista per strada nel corso della mia vita. Quindi io consiglio vivamente di leggere questo libro perché con la sua semplicità, ma senza banalità ti porta ad incontrare e rivedere persone che tutti abbiamo incrociato nella nostra vita quotidiana. Un applauso alla scrittrice per la sua dote di narratrice, non vedo l’ora di leggere il resto.
Silvia Destro (proprietario verificato)
Conosco l’autrice e credo fortemente in questi progetti di nuove voci. La presentazione mi ha colpita e ho acquistato subito il libro e devo dire che ne è assolutamente valsa la pena!!!
Luca Bravetti (proprietario verificato)
Conosco l’autrice e per questo ho preso subito due copie. Ho appena iniziato a leggere il primo racconto e non vedo l’ora di finirlo! Ve lo consiglio proprio.
Gabriella Baraldi (proprietario verificato)
L’autrice riesce a descrivere situazioni e luoghi in maniera così dettagliata da far vivere al lettore le situazioni descritte nelle pagine. La scrittura è fluida e molto avvincente; le pagine si divorano con la curiosità di scoprire cosa segue ed allo stesso tempo si vorrebbe rallentare per godere appieno della scrittura.
Gabriella Baraldi (proprietario verificato)
L’autrice riesce a descrivere situazioni e luoghi in maniera così dettagliate da far vivere al lettore le situazioni descritte nelle pagine. La scrittura è fluida e molto avvincente; le pagine si divorano con la curiosità di scoprire cosa segue ed allo stesso tempo si gode dei momenti descritti.
Roberto Zapparoli (proprietario verificato)
La brillante capacità descrittiva dell’autrice ci proietta in un’opera letteraria in cui i personaggi sembrano usciti da un quadro di Hopper.
Infatti, quello che colpisce, nel leggere questi racconti, è l’abilità dell’autrice di dare voce al “silenzio”. In questa narrazione il “silenzio” ci parla, si descrive, si impone e si presenta come il vero protagonista di tutte le storie.
In un’epoca caotica ed urlante come la nostra, immergersi nell’atmosfera ovattata di questi racconti è un toccasana per la mente e per lo spirito.
Cristina Passarelli
Immergersi in questi racconti è un po’ come viaggiare nello spazio e nelle emozioni stando comodamente seduti nella poltrona di casa.
La narrativa è fluida e accogliente e sa dipingere immagini molto vivide, facendoci partecipare al delicato quadro delle storie dei protagonisti.
Un esordio che sa di vero e di buono!
Dina Piccinini (proprietario verificato)
Questi racconti portano il lettore in un luogo semplice, di riflessione, rilassante, senza malinconia. Una carezza dal passato! Non vedo l’ora di leggere di più dall’autrice.