Lancia uno sguardo al libro che scivola senza pace sul sedile accanto, unica prova di quell’incontro insolito. Un gatto lo guarda dalla copertina. Una favola, strano regalo, ma è un suo regalo e non potrebbe che essere strano.
Spegne il motore, prende il libro, lo infila nella cartella accanto al computer, scende e lentamente si avvia verso casa. Ha portato dallo studio del lavoro, non vuole perdere tempo, mentre parlava con Paola ha avuto un’intuizione per quel progetto che da tempo ha in mente e deve assolutamente mettere nero su bianco la sua idea. Altre volte, perso l’attimo, non era riuscito più a concretizzare nulla.
Non c’è nessuno. Scende in cucina sperando di trovare qualcosa di pronto. Non ha mangiato, se non quel cornetto che ha diviso con lei. Niente: fuochi spenti. In fondo non ha fame. Piuttosto, prima di rimettersi al lavoro, vuole fermarsi un attimo a pensare, a riordinare le idee e gli ultimi avvenimenti. Si siede sulla sua Frau e, forse ora ci vorrebbe una pipa per concentrarsi un po’, ma anche quella non ha mai avuto il coraggio di provarla.
La chiama.
«Temi che nevichi sull’Appennino? Vuoi saperlo? Ora controllo al computer. Non credo.»
Si chiede perché le abbia telefonato, è una concessione alla confidenza che raramente fa, ma forse un po’ di amarezza per come sono andate le cose gli fanno sentire la necessità del perdono, o forse è preoccupato per le ore di viaggio che ancora la aspettano. Ma con lei non ci sono problemi, lei capisce, sempre, e senza fare domande.
Sprofonda di nuovo nella sua Frau e cade, come spesso gli succede, in una specie di dormiveglia.
Ma la mente non è ferma. Come dice Paola? Il pensiero, lui sì che è libero, vola sopra tutto e non ci è possibile fermarlo, le grandi rivoluzioni culturali si devono a questo e resta l’unica forma di libertà che ci è ancora concessa.
Decide di lasciarsi andare alla sua possibilità di libertà, visto anche che è solo in casa e nessuno se lo fila per ora. Torna alle sue paure, perché sa di avere delle paure, e la prima si chiama Paola.
Uno squillo. È lei.
«Sì, sta nevicando, ma ora chiudo perché ho il telefono quasi scarico e non voglio rischiare di rimanere isolata. Ciao Massi, un bacio!»
Si guarda intorno. Si trova in un paesaggio incredibile che le stringe il cuore: vorrebbe avere Massi vicino e fargli vivere le sue stesse emozioni, ma subito si risveglia dall’ennesimo sogno e si concentra di nuovo sulla guida. Spegne il telefono e via, nel bianco assoluto. Le piace molto guidare, in particolare in mezzo alla natura, non le fa paura la neve, anzi costituisce una sfida. Aldo, il marito, aveva sempre colto qualcosa di speciale nel suo spirito libero, e l’aveva lasciata correre in libertà come pochi uomini avrebbero saputo fare.
Si erano conosciuti sui banchi di scuola e, sposati appena laureati, il loro si era rivelato nel tempo un matrimonio felice, basato sul rispetto, sulla passione, su un amore insolito e profondo.
Avevano un solo figlio, Nicola, un carattere fiero e leale che rispecchiava gli esempi di chi lo aveva preceduto, e lei, pensando al suo futuro, non poteva non temere per le difficoltà che avrebbe trovato, con la sua purezza d’animo, a inserirsi in un mondo di lupi.
Aldo non se ne preoccupava, per lui i lupi c’erano sempre stati, così come gli agnelli, e ognuno doveva mantenere il suo ruolo, e questo suo atteggiamento rassegnato la faceva inviperire. Ma allora, non c’era futuro per i buoni?
E Massi? Massi cos’era mai? Un lupo o un agnello? No, lui era un gatto, fin quando voleva esserlo! Dormiva sornione se era sicuro di averti in pugno, allungava distrattamente una zampa se ti sentiva muovere, e scattava fiero e famelico se avvertiva pericolo o piacere, ma, per ora, la sua zampa era ben ferma sulla coda di un topolino per nulla impaurito, che aspettava solo il suo turno.
Finalmente a casa. Una doccia e un attimo di relax sul letto, prima di entrare in cucina. Erano stati due giorni duri, il lavoro ormai doveva inventarselo, ma era riuscita a mettere su del materiale per un bel servizio. Oggi parlare di bioedilizia e soluzioni di vita ecocompatibili premia sempre, e lei a riguardo ne sapeva abbastanza per cogliere come e dove cercare novità per i suoi articoli. Aveva preso un’inutile laurea in architettura, inutile perché fin da subito aveva deciso che non avrebbe fatto mai l’architetto, lei amava mettere le “mani in pasta” e amava la creatività assoluta, senza i limiti di sterili codifiche. Una volta preso il famoso pezzo di carta lo aveva messo in un cassetto e aveva iniziato a scrivere articoli ipercritici per riviste del settore, scoprendo così di avere una certa predisposizione per la penna e una vera attitudine nel far aprire le persone a confidenze che poi sapeva gestire con arte.
Quando si era resa conto che l’articolo che stava preparando l’avrebbe portata a passare in Umbria, aveva realizzato che il destino stesse ancora agendo per lei, e aveva deciso di rivedere Massi, che lui lo volesse o no, perché era giunto il momento di voltar pagina: la sua vita stava per cambiare in un modo o nell’altro, e Massi doveva esserne fuori.
E ora eccola lì, sul letto, più confusa di prima.
Gli manda un messaggio per tranquillizzarlo, caso mai, cosa improbabile, fosse preoccupato. E una risposta: Sei stata… dolcissima. Sì, ma non era andata da lui per essere dolcissima. O, meglio, forse dolcissima lo era per costituzione, e lui la prendeva come una concessione. Avrebbe voluto chiarire, o definire, o finire qualcosa, ed era stata capace solo di essere dolcissima. Come sempre un fallimento. Non era neanche riuscita a spiegargli il perché di quello strano libro e decide di mandargli una mail con una dedica: Ti voglio bene… così come sei… gatto o topo non importa… avrebbe capito. Forse.
Strana mail.
Ah! Il libro! È rimasto nella cartella, come sempre accantonato. Verrà il momento di leggerlo, come quella lunghissima mail ricevuta per Natale. Leggerà, leggerà tutto, piano piano.
Ripensa all’incontro con Paola, cerca di ripercorrerne ogni attimo per capire o cogliere qualcosa che gli era sfuggito, ma non ricorda più bene, tutto sta già sfocando. Lei gli aveva chiesto se avesse letto la sua ultima mail, le ha mentito, ma ha capito, lei capisce sempre tutto. È come se lo avesse conosciuto da sempre, non serve fingere, nascondersi, ignorarla, lei capisce, capisce sempre tutto.
Si sofferma un attimo, di nuovo, a cercare di ricostruire il poco tempo appena trascorso insieme. Niente. C’era stato qualcosa di imprevisto a capovolgere la situazione.
Paola, in zona per lavoro, aveva forzato i tempi e lo spazio per rivederlo dopo oltre un anno, e lui si era adattato obtorto collo alle sue scelte, non potendo fare altrimenti di fronte alla sua determinazione. Quando si erano rivisti aveva capito subito che sarebbe dovuto succedere già da tempo e non così, e che, senz’altro per mancanza di coraggio, si erano privati di qualcosa che non sarebbe mai più potuto tornare. Erano due amici affiatati e complici quelli che vedeva nei flash di memoria recente, che godevano uno dell’essenza dell’altro, così, semplicemente, parlando di lavoro, di famiglia, di vita, come se si conoscessero da sempre.
Non si erano neanche sfiorati, non che lui non ci avesse pensato, ma non voleva proporsi ancora una volta in modo inadeguato, e poi, non gli sembrava che lei fosse andata per quello. Aveva senz’altro qualcosa che la sconvolgeva per aver deciso di tornare in maniera così determinata nella sua vita, ma, una volta vicini, non parlava di sé, non faceva altro che ascoltare, osservare, e inondare tutto con l’acqua dei suoi occhi. Paola. Ha una capacità di leggere nell’animo umano che pochi hanno. Lei sostiene che questo accade solo con lui, ma sarà poi vero? In fondo si erano visti solo una volta oltre questa. Era un mattino di ottobre, o era primavera? Non ricorda, ma era bellissimo, il mare, il cielo limpido, le loro mani intrecciate, e quell’impagabile senso di libertà, che non avrebbe mai più provato.
Luisa Carinci (proprietario verificato)
Grazie Amalia!
Amalia Vincenti (proprietario verificato)
Un romanzo in cui tutto sembra affidato al caso, e invece, ogni scelta è ponderata. La struttura narrativa, mirabilmente “architettata”, ricompone, uno ad uno, i pezzi di un raffinato puzzle psicologico, dipanando il filo di una storia che appassiona sino all’ultima pagina. Complimenti, Luisa!
Luisa Carinci (proprietario verificato)
Sabato 13 c’è stata la prima presentazione offline di RANDOM. Non so se sia stato un successo, ma di certo è stato un evento da ricordare, con tanta gente curiosa e sinceramente interessata a quel che avessi da dir loro.
Vorrei qui ringraziare chi mi ha sostenuto finora, chi lo farà e chi ha voluto lasciare un suo commento, dopo avere letto le bozze del libro, o almeno l’anteprima.
Come mi è capitato già di dire, sono convinta che non esisterebbe scrittore senza lettori: in fondo siete voi che date un senso al mio lavoro dandomi la certezza che nel leggerlo vi emozionate almeno quanto io mi sono emozionata nello scriverlo.
Sono aperta ovviamente ad ogni tipo di commento e anzi vorrei con voi un confronto più ampio, che possa portarmi a dare una valutazione più puntuale del mio lavoro.
juan.napky
Un romanzo che racconta una storia che potrebbe essere la tua o la mia. Ti sommergerà in un mondo pieno di emozioni, sentimenti e filosofie sulla vita e sul destino.
Maria Luisa D’Annunzio (proprietario verificato)
Romanzo intenso, coinvolgente, indirizzato a chi ama pensare, di alto profilo e di piacevolissima lettura, trainata dai protagonisti delineati con mirabile realismo e sottile analisi psicologica, da uno stile narrativo sapiente e articolato, da una storia appassionante che affascina e strega fin dalle prime pagine. Cara autrice, tutto nel libro riflette i tratti e l’animo del tuo essere persona amabile, profonda, eclettica, estrosa, “geniale”. A quando il prossimo?
Marta (proprietario verificato)
Accattivante e intenso, le parole scorrono fluide trasportando le emozioni come un fiume in piena. Leggendo si finisce per riconoscersi in gesti parole ed emozioni. Un libro che si fa leggere tutto d’un fiato.
Antonio (proprietario verificato)
Random è come un piatto trois étoiles, ingredienti ben dosati, ricercati ma appartenenti alla tradizione, accostamenti audaci e sorprendenti, una esplosione di sapori che richiamano sentimenti sopiti, e ne vorresti ancora e ancora! La chef merita le tre stelle e molto altro! Brava!
federicatedefronda (proprietario verificato)
Romanzo originale. Già dalle prime pagine chi legge diventa curioso ed è quindi spronato ad andare avanti nella lettura, grazie alle dinamiche ogni volta diverse che si vanno creando, senza perdere, però, mai di vista il filo conduttore arricchito dalla poliedricità dei personaggi ben delineati psicologicamente e talmente ben descritti da immaginarli anche fisicamente. Auguri, attendiamo il prossimo!
Pierluigi (proprietario verificato)
Una storia che ti prende e ti porta via
Da leggere!
lidiatalone
L’ho letto tutto d’un fiato!!! Lo rileggerei altre mille volte! Non vedo l’ora di averlo tra le mani!
Un grande in bocca al lupo.
bernardettacibotti (proprietario verificato)
Peccato che abbia terminato di leggerlo!!!….è così che si pensa quando si termina la lettura di un libro che ti ha coinvolto, entusiasmato,che ha portato altrove i tuoi pensieri per tutto il tempo che hai trascorso con “lui”. E’ bello quando il pensiero non si posa mai, sempre “al laccio” parola dopo parola, rigo dopo rigo fino in fondo. E’ questa la scrittura “felice”, quella che ha la velocità della freccia, capace di mettere in risonanza le emozioni…..Avere la necessità di scrivere è comune a tanti; la capacità di farlo è un dono e come tale non va sprecato ma condiviso con il lettore che sa farne tesoro. Ora ci auguriamo tutti che RANDOM diventi un libro “vero”, il primo di tanti: noi lettori famelici li aspettiamo.
rigioppa
Il gioco della memoria che passa da lei a lui e rimbalza; la rappresentazione delle emozioni e dei sentimenti come immagini; due situazioni di coppia e problemi personali appena sussurrati: elementi, questi, che incuriosiscono ed incitano il lettore a dare fiducia all’autore
luisa carinci (proprietario verificato)
Vuoi o non vuoi scrivendo ci si mette a nudo, ed è proprio quella, a mio avviso, la condizione necessaria per raggiungere gli animi.
Grazie Davide! comunque andrà questa avventura, se questa storia all’apparenza semplice, riesce a tanto, sarà comunque un successo… grazie!
Davide Agostini (proprietario verificato)
Tra le righe di questo scritto, credo davvero che l’autrice abbia permesso al lettore di scoprire un lato spirituale di sé, autentico e sincero, non sempre coincidente con l’immagine di lei che ciascuno di noi – filtrata dalle proprie emozioni, esperienze e magari singoli episodi – possa avere o averne avuto in passato. Luisa si mostra per come si sente e non per come la vediamo. E quando ci viene concessa una simile opportunità, non possiamo che ringraziare chi ce la concede e coglierne l’occasione per comprendere e crescere. Per questo, amica stimatissima, grazie Luisa.