UNO
Sara decise: mollò tutto e andò via. Aveva riflettuto, forse non abbastanza, ma aveva deciso. Acquistò i biglietti, cercò un appartamento che potesse permettersi con pochi risparmi e andò in aeroporto. Sua madre non era affatto felice di quella scelta, dettata solamente dal dolore del suo lutto, ma Sara ormai era adulta, anche se una ragazza di ventitré anni a New York non lo è mai abbastanza. Strinse in un forte abbraccio sua madre e le sue amiche e passò il check-in senza voltarsi. Era questo quello che voleva: mollare tutto e scappare da un posto che l’aveva spezzata. Più volte si trovò a pensare: non posso morire qui, sono già morta dentro.
Continua a leggere
Sara era nata in un piccolo paese sul Lago Maggiore, in cui si conoscevano tutti, tutti sapevano tutto e, soprattutto, tutti erano stati presenti al suo lutto.
Andare dall’altra parte del mondo non sarebbe stato senz’altro facile, ma le continue notti insonne, gli incubi e l’anima spenta l’avevano portata a quella decisione.
Se ne stava lì, seduta, guardando fuori dall’oblò dell’aereo, come se tutta la vita le stesse passando davanti. Era proprio quello che si aspettava, era esattamente ciò che voleva.
Andate via, ricordi e pensieri. Io mi trasferisco dove nessuno saprà mai chi sono, diceva nella sua mente. Aveva perso l’uomo che amava da sempre in un tragico incidente e sapeva, dentro di sé, che se non avesse attuato uno dei suoi piani drastici, non ne sarebbe uscita viva. Gli ultimi mesi era dimagrita moltissimo, si era resa conto che era passata da essere solare e piena di vita a uno zombie che andava avanti per inerzia. Nulla era facile, e forse partire era la cosa giusta da fare, ma lei non aveva nessuna certezza in mano, solamente tanta paura. Mesi e mesi a chiedersi quanto fosse giusto mollare tutto e andarsene, lasciare sua madre e gli amici, ma era arrivato il momento, quel momento che capita a tutti nella vita, prima o poi. Doveva portarsi in salvo, e doveva farlo da sola.
Diego era morto. Sara stava attraversando la fase dell’accettazione del lutto, una delle più terribili. Il ricordo di quando si conobbero le strappò un lieve sorriso. Erano così giovani, Sara aveva solamente quattordici anni. Diego ne aveva sedici e si era messo in mezzo a una discussione in cui non c’entrava, e soprattutto Sara, col suo carattere molto impulsivo e lievemente arrogante, gli aveva tappato la bocca immediatamente. Era nato tutto così, durante una controversia non gradita, e pochi giorni dopo, Diego era sempre nei luoghi dove Sara si recava abitualmente. Stava lì, col suo motorino, cercando la sua attenzione, e l’aveva ottenuta.
Sara veniva spesso bullizzata per il suo aspetto estetico, per quella chioma rosso rame. Per anni era stata chiamata Pel di carota, ed era stata presa in giro per il suo apparecchio e gli occhiali. Non le sembrava vero che qualcuno si fosse interessato a lei.
Ogni volta che Diego la salutava, lei sentiva un brivido. Non aveva mai preso in considerazione nessuno prima di lui. Lui era stato tutto per lei, il primo bacio, il primo amore e il lutto più grande che avesse mai dovuto superare. Dopo anni di amore insieme, tutto era finito in una notte.
Il colpo peggiore che Sara dovettesuperare fu il funerale. Diego fu seppellito il giorno del compleanno di Sara. Non si trattava di ironia della sorte, né di sfortuna, ma di una grandissima spada di Damocle che si sarebbe portata addosso per tutta la vita.
Tutto d’un tratto era passata dal lieve sorriso a quello sguardo spento di chi non ha e non sente più nulla.Scappare da un paese di nemmeno ventimila abitanti era il minimo che potesse fare per ricominciare da zero, dove sarebbe stata solamente Sara, solo lei e basta. A metà del volo siinfilò le cuffie e, sempre guardando fuori, iniziò a immaginare la sua nuova vita, con la musica nelle orecchie.
Arrivò al JFK puntuale e si mise ad aspettare i suoi bagagli. Non si era portata molto, solamente i suoi vestiti preferiti, gli adorati stivaletti e grandi felpe dove nascondersi. Il suo obiettivo era quello di passare inosservata, di stare in solitaria per pensare a come superare la morte di Diego.
Portava sempre con sé una sua foto, nel portafogli, come se avesse dovuto proteggerla dall’alto, o forse perché era troppo presto per spezzare quel legame che per anni li aveva uniti. Non si sentiva affatto pronta a una nuova vita, ma era l’unica scelta, l’unica opzione. Perché è successo a me? pensava con rabbia. Poi in fondo sapeva di non essere l’unica, che quel mondo a volte ingiusto portava dei dolori immensi, dove si dovrà essere forti o si cadrà nell’abisso.
Andrea Calzi (proprietario verificato)
OK….nell’anteprima e nella descrizione mi sono sentito coinvolto in quello che Silvia ha scritto. Non conosco l’autrice ma come lei amo scrivere e in queste pagine ho davvero ritrovato quello che non può mancare in un testo. “Cosa succede dopo?”. Questo mi sono chiesto e questo mi ha spinto a credere in questo progetto. Spero di poter avere questo romanzo da leggere in giardino la prossima primavera. Non si vive di soli sogni ma al tempo stesso non si vive senza. Un abbraccio e in bocca al lupo Silvia!
Andrea
Roberta Preti (proprietario verificato)
Ci tengo a lasciare due righe perché conosco Silvia e so quanto desideri da anni diventare una scrittrice, quanto impegno e quanta energia ho visto nei suoi occhi, è cresciuta e maturata arricchendo sempre di più qualsiasi cosa scrivesse. Emozioni, passione, tutto racchiuso in quello che scrive, ci crede davvero e questo la rende unica
Libera Amiacci (proprietario verificato)
Seguo Silvia da quasi un anno, da quando ha aperto il suo Blog. Ogni giorno da voce a chi non ne ha, ci vuole molto coraggio per parlare di certi argomenti e lei lo fa ogni giorno, con coraggio. Ama il mio nome, me l’ha detto un sacco di volte durante le nostre chiacchierate, è una persona genuina, vera. Questo libro fa di lei una scrittrice al 100%, non solo una Blogger. Spesso scrive che RedSilienza sarà “come un uragano” ed io, leggendo solamente le pagine in anteprima, non posso che crederci.
Non vedo l’ora!
Lucia Marini (proprietario verificato)
Seguo Red Esse da molto e sono una lettrice del suo Blog. Lei scrive trascinando le emozioni delle persone in un modo che, raramente, ho visto fare.
Le ho chiesto moltissime volte sui social quando avrebbe scritto un libro.
Avrà sicuramente quello che merita, lei è nata per scrivere. Vive di emozioni e le mette su un foglio, non è da tutti.
Non vedo l’ora di avere tutto il romanzo tra le mie mani.
Francesca Pietro (proprietario verificato)
È una storia che mi appassiona molto, forse perché vedo delle ferite simili alle mie. Risalire da un lutto è un viaggio davvero difficile, il personaggio di Sara si pone domande che molte donne si sono poste prima di lei, resistere, guarire, rinascere, sembra facile e scontato ma non lo è. Non vedo l’ora di sapere come finisce, la storia mi ha già appassionato.
Antonio Ligios (proprietario verificato)
Di presunzione parto con il dire cosa non mi è piaciuto…
Non mi è piaciuta l’anteprima di sole 5 pagine…e non mi piace l’ idea di rischiare di aspettare l’ anno prossimo per finire di leggerti.
Mi piace come scrivi .. si sente che sono parole “vive”
Tra l’ altro .. condivisione mia…la frase “il dono più grande che solo i morti ci invidiano..” l’ ho letta 3 volte…non so perché, o forse sì .. ma è stato un cazzotto!
Brava Silvia
Daniel Cravarezza
Un viaggio nel mondo delle profonde emozioni, da quelle più buie fino alla rivincita. Silvia ci porta nella realtà di Sara, nei suoi luoghi, nei suoi dolori, nelle sue amicizie, nella sua forza.
Ci si affeziona subito alla protagonista, da cui ognuno può imparare qualcosa.
Cristina Zellioli (proprietario verificato)
Con un solo assaggio dell’anteprima, il romanzo rapisce già il lettore. I dialoghi sono coinvolgenti, le descrizioni ricercate. Le emozioni, espresse nel dettaglio, arrivano subito al cuore del lettore, venendo così trasportato all’interno del contesto in cui la storia di Sara si svolge. Un libro che aspetterò con ansia, da leggere tutto d’un fiato!
Alice Longhera (proprietario verificato)
Con poche righe ti cattura! Non vedo l’ora di andare a farmi un giro per NY per accompagnare Sara nella sua rinascita! Brava Red, continua così e in bocca al lupo!
Alessandra Cammisuli (proprietario verificato)
L’anteprima è solo un assaggio, sin dalle prime righe si viene trascinati nel vortice del mondo di Sara, che emoziona e crea subito un legame con il lettore. Non vedo l’ora di averlo tra le mani per tuffarmici a capofitto!
Consiglia Strazzari (proprietario verificato)
Mi è stato consigliato da un’amica, dopo le prime righe ho sentito che volevo saperne di più. Il modo di scrivere della scrittrice ti invoglia a continuare, è un libro che vale la pena a parer mio.
L’ho consigliato ad altre persone.
Un grosso in bocca al lupo a Silvia Piras per questo crowdfunding, attendiamo la pubblicazione.
Simona Orlando (proprietario verificato)
Ho letto queste poche pagine in anteprima e subito mi sono sentita coinvolta, il metodo di scrittura usato dall’autrice fa venire voglia di sapere cosa succederà. Si sente la sofferenza di Sara e la sua voglia di superare tutto quello che le è successo. L’ho consigliato a molte mia amiche, scorre velocemente e appassiona
Noemi Calbi (proprietario verificato)
Ero certa che Red Esse avrebbe tirato fuori qualcosa di grosso un giorno e quel giorno è arrivato.
La seguo da molto sui social ed è capace di scrivere ed entrarti fino alle ossa.
RedSilienza, per quel poco che ho letto e capito, ha molto di lei e della sua vita.
Trovo che sia capace di motivare le persone e soprattutto come farsi ascoltare. Questo libro già dalle prime righe che ho letto, sarà da leggere senza sosta, potrebbe insegnarci molto secondo me.
Continua a scrivere Red, sei brava!
Noemi