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Un’unica lunga notte

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Dublino, 1890. È notte. Sull’O’Connell Bridge la sagoma di un uomo in procinto di gettarsi nel Liffey. L’aspirante suicida è Nolan, un poeta alcolizzato e in rovina che da tempo vive ai margini della società. La situazione appare irreversibile. Poi il salvataggio improvviso da parte di Keiran, un passante altrettanto disperato e solo, e l’inizio di una conversazione – destinata a protrarsi per ore – che li renderà amici, tra ricordi, dolori, aneddoti e riflessioni personali su temi riguardanti l’esistenza umana. Per uno dei due, quell’incontro di una notte sarà l’inizio di un viaggio interiore alla ricerca di una rinascita.

CAPITOLO UNO

Non l’ho mai dimenticata, non ho mai smesso di pensare a lei, l’ho sempre amata e l’amerò per sempre. Ancora adesso sento il suo respiro sul mio collo, il calore di un suo abbraccio, la tenerezza di un suo bacio, e ancora adesso verso lacrime per lei, e ogni goccia che solca il mio viso segna una solenne promessa di amore eterno. Mi amava… un sogno… la malattia… un incubo… morì. È stato terribile. Sentivo la terra scivolarmi via da sotto i piedi e risucchiarmi in un vortice dal quale ancora oggi fatico a uscire. Niente mi dava sicurezza. Per la prima volta nella vita ho avvertito la sconcertante futilità e volubilità di ogni sensazione, la vanità di ogni sacrificio e di ogni sforzo, e ho cancellato in un attimo qualsiasi progetto. Io sono morto in quel momento, e se ancora cammino tra gli uomini, anche se corpo senza vita, lo devo alla promessa fatta quel triste giorno a quell’angelo che, fissandomi con tenerezza, mentre a tutti i costi cercava di trattenere le lacrime, mi fece giurare che avrei reagito, che avrei tirato avanti.

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Ma come si fa? Come posso superare intere giornate quando ogni singolo istante mi piomba addosso come un macigno?Devo mantenere quel giuramento, ma confesso che sono schiacciato dalla gravità di questo fardello. Avrei di gran lunga preferito lasciarmi morire, piuttosto che rassegnarmi a dover vivere! Non volevo una vita senza di lei… perché non poteva vivere? Avrei dato volentieri la mia vita, se solo fosse servito a prolungare la sua! Ma ormai la mia esistenza è legata a quella promessa: attenderò impaziente il dolce momento in cui finalmente potrò riabbracciarla e consumare la mia anima accanto alla sua per l’eternità!
Il vortice confuso di pensieri e ricordi, nei quali turbinava la sua mente, aveva preso ancora una volta il sopravvento. Quelle farneticazioni lo avevano proiettato in una sorta di universo parallelo nel quale era in atto un vero e proprio scontro tra ragione e sentimento, una vera e propria ossessione. Erano anni ormai che si ripeteva sempre le stesse frasi, mesi che entrava sempre nello stesso bar, ore che stava seduto sempre sullo stesso sgabello, e nemmeno lui sapeva più da quanti minuti era fermo a fissare il fondo di quel bicchiere quasi vuoto che stringeva tra le mani a testa bassa sperando di trovare, nascosta tra quelle ultime lacrime attaccate al vetro, il modo per non versarne più di sue. La testa era pesante, le spalle e il collo indolenziti. Sollevò il capo, piegandolo a destra e sinistra per alleviarne la tensione, e ne approfittò per guardarsi intorno: nessun volto gli ricordava dove fosse, nessun indizio sulle facce degli astanti, nessuna foto appesa al muro logoro di quel posto aveva il sapore di casa.
Sono così stanco di stare qui. Non ho nessun ricordo piacevole, solo una nebbia che mi ottenebra la mente e mi riporta, a tratti, su brevi immagini di serate tra bicchieri e mozziconi di sigarette: scorci di vita che sarebbe molto meglio dimenticare, scorci di vita che odorano di gin! Un ultimo bicchiere e poi me ne andrò per la mia strada. Chissà dove sarò domani, chissà se ci sarò ancora domani, chissà se ci sarà ancora un domani! Milioni di anni di cambiamenti rivivono in ogni attimo… non può fermarsi tutto in un istante! Non può fermarsi tutto in un istante? Bah, che buffo: sono anni che vengo in questo posto, anni che bevo il solito gin annacquato che sa di sigarette, eppure stasera ha un sapore diverso. Sarà il sapore del cambiamento? La con-sapevolezza che è l’ultimo? Umpf… ridicolo! In ogni caso, sono stanco di vedermi riflesso in un bicchiere vuoto, in mezzo a quelle ultime gocce attaccate al fondo. Devo uscire da qui, queste facce mi mettono i brividi!
Il tintinnio delle monete che lasciò cadere sul bancone affianco al bicchiere dal quale aveva appena finito di bere, risvegliò l’attenzione del barista. Si alzò, si diresse verso la porta e la aprì. Rimase un attimo sull’uscio, giusto il tempo di accendere una sigaretta e prendere una boccata di fumo mentre la porta si richiudeva alle sue spalle, poi uscì in strada. Lentamente la luna sparì dietro una fitta coltre di nubi, e un ultimo riflesso illuminò il suo volto emaciato mentre lasciava alle sue spalle la porta del locale. L’odore acre dell’approssimarsi della pioggia solleticò il suo olfatto; alzò gli occhi al cielo e, dilatando le narici, inspirò a fondo, mentre un lieve e pacato sorriso solcava le sue labbra sottili. Quell’odore pungente lo rallegrava: amava la pioggia, imparziale e liberatoria livellatrice; gli piaceva pensare che, in quel momento, il mondo venisse, sebbene in parte, lavato delle sue macchie. Il vento sussurrava flebili note alle sue orecchie, mentre la debole penombra garantita dai lampioni intrecciava trame confuse tra giochi d’ombre e fiochi barlumi. Ogni vicolo sembrava un mondo a sé: le ombre complottavano ai suoi danni in modo da non farlo mai sentire a proprio agio; la paura del buio e delle insidie che nascondeva non era cessata, neanche con l’avvento dell’illuminazione pubblica stradale, anzi: ora il buio sembrava ancora più buio! Nascose il mento appuntito nel colletto della giacca e si incamminò lungo Sackville Street, verso quello che fino a poco tempo prima era stato il Carlisle Bridge, e che solo di recente era stato rinominato O’Connell Bridge, in onore del Liberato-re che lottò per i diritti della popolazione cattolica irlandese. Amava le lunghe passeggiate notturne costeggiando il Lif-fey, con le mani in tasca, mentre cercava di allontanare i pen-sieri che lo tormentavano. Non c’era motivo di preoccuparsi, no che non c’era: tutto si sarebbe sistemato, tutto si sistema, prima o poi, basta volerlo. Lui, però, negli ultimi tempi non era poi così sicuro che fosse davvero quella la sua volontà. Era come se stesse remando nella direzione sbagliata, gli sembrava quasi di andare a procurarsi intenzionalmente i problemi e di gioire di quei grovigli di grattacapi al punto da sentirsi vuoto quando non aveva nulla a cui pensare, nessuna gatta da pelare.
Niente esiste di più semplice della vita: nascere, crescere, nu-trirsi, procreare e morire; ma ancor più semplice è il cercare di complicarsela in tutti i modi. Problemi e soluzioni nascono ogni giorno, sono il motore del mondo e il pane quotidiano della vita, cambia solo il nostro atteggiamento nei loro confronti!, continuava a ripetersi, quasi cercasse di autoconvincersi, mentre osservava immobile la tumultuosa tranquillità delle scure acque del fiume; quella quiete rendeva i suoi pensieri ancora più cupi e gli trasmetteva un senso di turbamento. Quante volte aveva attraversato quella strada, quante volte aveva osservato in silenzio quelle acque… Sapeva di appartenere a quel luogo ma, allo stesso tempo, si sentiva un estraneo, come se tutto intorno a lui gli sussurrasse: “Vai via, non fai parte di tutto questo!”. Quante volte aveva già assaporato quelle stesse sensazioni… Da quasi un anno ci conviveva, quei pensieri lo tormentavano. Ogni volta che attraversava quel punto, ogni singola volta, un brivido percorreva la sua schiena per intero e quella claustrofobica sensazione di inadeguatezza lo pervadeva, instillando nella sua anima una confusa e sconcertante incertezza… e si sentiva smarrito.
Eppure era una serata strana, diversa: qualcosa non andava. Non sapeva bene cosa fosse, ma c’era, lo avvertiva, e un senso di ansia e agitazione lo irretì; si sentiva in pericolo e percepiva la propria incapacità nell’evitarlo. D’un tratto, un refolo di vento gli accarezzò il viso sottile, scompigliando i suoi folti capelli castani; scosse la testa per scostarsi le ciocche da davanti agli occhi e di sfuggita, in lontananza, su uno dei parapetti dell’O’Connell Bridge, scorse due ombre. Si avvicinò per vedere meglio: la luce quella sera gli aveva già giocato brutti scherzi! La luna fece capolino dalle nubi dietro le quali si era da poco nascosta, e un timido bagliore illuminò la strada davanti a lui: era un uomo, in piedi sulla balaustra, una bottiglia in mano e un masso legato intorno alla vita.

2020-11-16

Aggiornamento

Si parte, finalmente ha inizio questa avventura, da questa sera partono le prevendite del mio primo romanzo dal titolo "Un'unica lunga notte!". Come funziona: bisogna registrarsi gratuitamente sul sito per preordinare una copia che sia cartacea o ebook, al momento dell'ordine riceverete via email le bozze complete del libro (così potrete leggerlo nell'attesa di ricevere il vostro ordine), mentre la copia ordinata, in qualunque formato, verrà spedita a fine campagna al raggiungimento del goal di 200 prevendite in 100 giorni. Buona lettura a tutti e grazie mille per il sostegno!

Commenti

  1. È un libro meraviglioso.
    Diceva qualcuno: “capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico”.
    Ecco, ho appena finito di leggere la copia arrivatami in mail ed ho avuto proprio questa sensazione.
    Un racconto appassionante, emozionante, scritto con una dovizia di particolari tale da permettere al lettore di calarsi nella storia dei personaggi – sentendo quasi come proprie le loro elucubrazioni mentali, le loro ansie, i loro dubbi, le loro paure – e di godere, insieme a loro, delle bellezze paesaggistiche dei luoghi, passeggiando per le strade di una Dublino sempre più affascinante e suggestiva.
    Il mio ringraziamento ed un sentito in bocca al lupo all’autore.
    Assolutamente consigliato.

  2. (proprietario verificato)

    Una piacevole scoperta ed un ottimo consiglio di lettura!
    Un libro capace di affrontare un tema sociale difficile con grande sensibilità. Un ritmo incalzante, una scrittura scorrevole e la capacità di lasciare il lettore incollato alle pagine fino alla fine.
    Fantastico il viaggio in una Dublino affascinante e piena di scorci misteriosi.
    Assolutamente inaspettato e sorprendente il finale.
    Complimenti veri all’autore.

  3. (proprietario verificato)

    Una lettura imperdibile che si legge tutto ad un fiato, complimenti 😊Pasquale Posteraro

  4. (proprietario verificato)

    Bello, profondo, appassionante, mi ha emozionata in più parti, descrizioni dei luoghi dettagliate e coinvolgenti. Un libro che fa riflettere, complimenti!

  5. (proprietario verificato)

    Un racconto che aiuta l’uomo ad affrontare le atrocità della vita, facendogli capire che anche un semplice incontro (“per caso “) può farci davvero capire che cosa è importante in questo percorso terreno. La lettura di questo romanzo ridona vigore e voglia di continuare.
    Sei stato bravo a scavare nei fondali dei sentimenti umani e conducendo i lettori per le vie di Dublino hai portato alla luce emozioni e stati d’animo dei sentimenti dell’uomo di oggi.
    Congratulazioni.

    Complimenti mi è piaciuto molto.

  6. (proprietario verificato)

    Un romanzo veramente bello, che consiglio da leggere.
    La narrazione intensa delle vicissitudini dei protagonisti coinvolge profondamente.

  7. (proprietario verificato)

    Un racconto appassionante, che ti trasporta al suo interno, con una descrizione così profonda e precisa dei luoghi e degli eventi da dare quasi l’impressione di viverli in prima persona. Veramente bello, lo consiglio.

  8. (proprietario verificato)

    Preordine effettuato 😍 Iniziato subito a leggerlo, davvero molto molto bello.. Lo consiglio, è un libro che va letto! I miei complimenti a Pasquale Posteraro ed un in bocca a lupo💖

  9. (proprietario verificato)

    Libro bellissimo, descrizione dei paesaggi e dei personaggi a dir poco entusiasmante….Favoloso… L’immaginazione vola alta durante e ti teletrasporta nel suo fantastico mondo!! Grazie Pasquale Posteraro….

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Pasquale Posteraro
nasce a Castrovillari nel 1985. Originario di San Lorenzo del Vallo, dopo la maturità scientifica frequenta la facoltà di Ingegneria all’Università della Calabria senza però conseguire la laurea. Oggi si dedica all’insegnamento delle arti marziali, per coronare il lungo percorso che lo ha portato anche a far parte della Nazionale Italiana di Taekwondo ITF. Affascinato sin da piccolo dal mondo dei libri, si appassiona da subito alla lettura e poco dopo alla scrittura, ma solo dal 2010 inizia a dedicarsi a progetti più concreti. Un’unica lunga notte è il suo primo romanzo.
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