Sette racconti, tre decisamente biografici e narrati tra poesia e nostalgia, quattro giocati sul registro dell’ironico, del grottesco, del fantastico. In “Afghanistan” un paesaggio di bellezza struggente, in contrasto con i danni della guerriglia, fa da sfondo ad una vicenda umana delicata con un finale sorprendente, in “Cronache militari” l’ironia gioca un ruolo importante nel panorama della burocrazia militare che vi aleggia con vicende grottesche; nel “Volo della sirena” le ansie di un seienne, vissute fantasticamente, incorniciano un avvenimento inspiegabile che avrà una spiegazione tutt’altro che razionale. Un esperimento originale di scrittura “automatica” dettata dal computer è il tema di “Divagazioni” il più corto ed il più inquietante dei racconti, mentre ne “Lo scoiattolo” il contatto visivo del protagonista con l’animale prelude ad un avvenimento casuale che colorirà di dramma la fine della storia. Ne “La corte” un delicato approccio al tema del primo amore si ambienta nel centro storico di Lecce e si intreccia con mestieri e stili di vita ormai scomparsi da tempo; in “Oltre l’adolescenza” il tema del ricordo è trattato con un excursus temporale tanto vasto da costituire una sorte di memoria storica architettonica artistica e di costume che porta da Ferrara a Lecce.
Perché ho scritto questo libro?
Scrivere è stata da sempre la mia arma vincente, parlare mi riesce più difficoltoso. In una realtà in cui ci sono più scrittori che lettori diviene una scelta eroica. Le vicende che narro mi hanno descritto e costruito come uno specchio che restituisca un’immagine a cui non ero preparato, che ha finito per sorprendermi. Rileggendomi ho potuto limare il presente comprendendo errori trascorsi, ho fatto viaggiare spunti e suggerimenti in ambienti inconsueti, raccontando il mio spirito libero.
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