Non importa che Camilla sia la sua nipotina ritrovata, il vecchio Guglielmo proprio non la vuole tra i piedi. E nemmeno a Camilla va a genio l’idea di vivere con il burbero parente: il paese in cui vive è un borgo sperduto e l’erboristeria dello zio sembra il puzzolente antro di un orco.
Ma l’orfanotrofio in cui Camilla è cresciuta ha dovuto chiudere per mancanza di fondi e lei davvero non ha scelta.
Per fortuna che dall’altra parte della strada c’è l’osteria il Bassotto, con la cuoca Fresia che cucina piatti squisiti, e suo figlio Otto, il primo amico di Camilla nella sua nuova vita.
Saranno loro ad aiutarla a rimettere in piedi l’erboristeria Erbarosa e a renderla un posto luminoso e accogliente, un posto che lei comincerà a sentire come la sua casa.
Ma non saranno queste le sole novità: la storia della sua famiglia è più complicata di quanto lei possa immaginare e la stessa Camilla è molto più di quello che crede di essere.
Tra libri antichi, erbe dagli strani poteri, professori fuori dalle righe e una simpatica vecchietta con un gatto indipendente, Camilla vivrà un’avventura pericolosa ed entusiasmante, che le svelerà il mistero della sua famiglia e l’aiuterà a trovare il suo posto nel mondo.
Perché ho scritto questo libro?
Da quando ricordo ho sempre voluto fare la scrittrice. E ho sempre scritto, fino a quando la scuola, il lavoro e tante altre cose hanno chiuso quella stanza della mia mente da cui uscivano personaggi e storie da raccontare.
Fino a quando non ho ritrovato un equilibrio e un desiderio così forte che ha permesso a Camilla di forzare quella porta, di uscire e darmi quella disciplina che ha portato le mie mani a comporre su una tastiera un’avventura che esisteva già e che io dovevo solo riscoprire.
Così è nato il mio primo romanzo per ragazzi, spero il primo di tanti altri. La porta è rimasta aperta…
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