E stare a descrivere nel dettaglio la sua reazione al cospetto di quelle pochissime righe è superfluo.
Basti sapere che quei nanogrammi di inchiostro hanno avuto un effetto detonante.
Quindi rabbioso e ferito, col senso di abbandono addosso, chiude le saracinesche del cervello e ripudia il mediare.
Perché nella vita ci vuole veramente poco per troncare i rapporti.
Senza ragionare sul fatto che quello che veramente richiede tempo e fatica è la gestione dello scorrere del tempo successivo all’allontanarsi, è il concretizzare definitivamente qualcosa sul piano reale del vivere a comportare un infinito dispendio d’energia, è l’alimentare la decisione di origine a sfiancare la quotidianità, a erodere l’anima sono le infinite compensazioni psico-emotive necessarie ad arginare umani ripensamenti e improvvise ondate di dubbi.
Ma, solitamente, nessuno intraprende questo percorso in maniera cosciente, nessuno si ferma a pensare che, prima di tutto noi, non siamo stati fatti per durare… figuriamoci se possiamo avere la presunzione di far durare le decisioni.
Noi, così esposti ai cambiamenti.
Noi, così inclini alle mutazioni.
Noi, così protesi alle evoluzioni.
Noi, così ottusi da concentrarci ossessivamente su presente e passato.
Noi, così ipovedenti da non accorgerci che è nel domani che troviamo l’elemento che fa quadrare i rapporti fra l’oggi e lo ieri.
Noi, che ci distraiamo facilmente inseguendo grandi pensieri e riflessioni, senza renderci conto che spesso la vera grandezza di quello che facciamo sta nella sommatoria di tutte le piccole bellezze che già abbiamo.
Capitolo 9
A questo punto, i più ottimisti, si aspetterebbero qualcosa che risulti un punto di svolta; i nichilisti, al contrario, nel vaglio delle possibilità, vedrebbero solo sbocchi pessimistici e negativi.
A questo punto gli spiriti pragmatici reagirebbero con un vigoroso tentativo di correzione delle cose, iniziando a ragionare sul da farsi per riportare tutto su binari più accettabili; i caratteri ansiosi, invece, da questa situazione trarrebbero la conclusione che in qualsiasi modo ci si voglia muovere si rischia di fare peggio.
A questo punto le anime candide vedrebbero, dopo le parole dette in nottata, legittimo lo sparire su due piedi, mentre le menti più ciniche riaffermerebbero il diritto del poter esprimere, anche in maniera cattiva, le proprie opinioni e se chi le ascolta non è in grado di gestirle peggio per lui.
Ma Marco, a questo punto, è solo un agglomerato umano di energia statica dovuta all’attrito della vita sulle sue emozioni. E nell’infinita gamma delle possibili alternative, accecato dalla rabbia, non ne vede nessuna soddisfacente. E l’unica cosa che percepisce chiara è la tensione della sua anima e l’unica cosa che riesce a fare, con ancora in mano il foglietto, è tirare un violento calcio al tavolino. Bottiglia e bicchieri, dopo una parabola in aria, cadono e vanno in frantumi.
E poi frammenti di vetro sul pavimento e nel salotto solo silenzio e nessun movimento.
E ancora il dolore che ti fa credere che per vederlo svanire possa bastare il distruggere o il nascondere le cose.
E sempre la paura che ti sussurra menzogne sull’impossibilità del guarire da questo malessere.
E infine la rabbia, dominatrice tirannica, che ti cela i tesori dell’esperienza; costringendoti a ripetere passi ed errori che non vorresti più compiere.
La rabbia, il dolore e la paura che quando si mescolano non sanno distinguere il costruire dal distruggere. Con Marco che esce dal salotto per tornare da quel maledetto letto vuoto.
La paura, la rabbia e il dolore che quando ti guidano non sanno riconoscere le giuste decisioni, le corrette direzioni. Con Marco che entra in camera sua, da sopra il comodino prende il libro Due di due e infila furioso il foglietto fra le pagine a caso.
Il dolore, la paura e la rabbia che quando capiscono che ormai ti dominano non hanno nessun obiettivo che non sia quello di continuare a crescere e alimentarsi. Con Marco che sbatte a forza il libro nello scaffale più alto e lontano della sua libreria.
E il destino, giullare sadico, fa squillare il cellulare con una telefonata di Gioia.
E Marco risponde perché non è ancora sazio di distruzione.
E le sue parole al telefono sono assemblate con la stessa logica con cui si costruiscono le armi: pensate per difendersi, usate per uccidere.
E minuti di telefonata distruggono mesi vissuti, anni da vivere.
E il resto della giornata diventa come il non saper distinguere il sudore dalle lacrime.
Maria Antonietta Chippari (proprietario verificato)
Un libro che, come la vita, rapisce e non lo lasci fino alla fine.
Il libro é una catapulta emotiva che porta avanti e indietro sia nel tempo sia dentro, tra la testa e le emozioni. Una condivisione potente, dove le somiglianze danno senso alle differenze. Tutto questo passa attraverso la condivisione di una storia intima, che diventa condivisione di esperienze intime in cui riconoscersi tra ricordi di testa e ricordi emotivi.
Raro trovare una scrittura così; che mentre ci racconta una storia ci accompagna nel raccontarci e nel sentirci ieri e oggi!
Da leggere!
Rosanna Niglio (proprietario verificato)
Ho letto e riletto CAPITOLO ZERO: la prima volta tutto d’un fiato, successivamente con più calma (tanto ormai sapevo come va a finire!), assorbendo le atmosfere, le situazioni, i dialoghi descritti nel libro unitamente alle varie sfumature dei sentimenti del protagonista e la sua crescita umana.
L’autore, con CAPITOLO ZERO, è riuscito a catturarmi, avvolgermi e coinvolgermi nelle vicende del protagonista Marco e dei suoi comprimari.
Sicuramente leggerò CAPITOLO ZERO altre volte e ne suggerisco la lettura a chi mi legge… non ve ne pentirete!
valentina giosi (proprietario verificato)
……tic-toc tic-toc tic-toc
È il tempo che sussurra la verità
e la vita silente lo seguirà…
Cosa aggiungere di più!!!
Capitolo Zero mi ha portato in un viaggio temporale che mi è sembrato di viverlo contemporanee ai protagonisti. Il rivivere l’ emozioni dei primi amori, dei legami forti dell’ amicizia coltivata giorno dopo giorno e soprattutto l’ ansia delle novità e di quei vissuti mai detti per la paura di non sapere come sarà l’ impatto. Un viaggio che spero non finirà!!!
ylenia.zirilli (proprietario verificato)
Un libro travolgente che “rapisce” e “colpisce” capitolo dopo capitolo, in un crescendo di emozioni.
Un viaggio interiore che accomuna esistenze.
Superlativa la scelta stilistica, con un intreccio narrativo d’effetto.
Un libro che scava nel profondo, fino al… Capitolo Zero.
Ed il finale… come un’onda inaspettata che ti lascia senza respiro.
Sconvolgente e da brividi!
Un libro di notevole spessore emotivo che arricchisce, ispira e fa riflettere, e pertanto, la cui lettura, è d’obbligo!
Marco Lupi (proprietario verificato)
Avvolgente.cominci a leggere e non riesci a staccarti neppure per una sigaretta,letto tutto d’un fiato e la sensazione che lascia è l’attesa per un prossimo libro.consigliato anzi è un obbligo tuffarsi dentro CAPITOLO ZERO!!!
simonacambiale
Capitolo Zero è un viaggio, a tratti nostalgico, che ti porta in luoghi dove siamo stati un po’ tutti e che hanno il potere di plasmarti e trasformarti nella persona che sarai, scegliendo un cammino.
Fino al tuo Capitolo Zero. 🖤
Adalgisa Zecchini (proprietario verificato)
È come conoscere una nuova città… puoi fermarti a quello che vivi il giorno in cui la vedi e decidere che sia così… trafficata, nuvolosa, inquinata… o aspettare e vederla in altri giorni e magari scoprire che è anche calma, assolata, volitiva… ecco questo libro ti induce ad aspettare prima di avere un’idea tua su i personaggi e sulla storia tutta . È un grande insegnamento ad “aspettare” dare il giusto tempo alle persone e alla vita. Una storia che ci fa riflettere sulla relatività dei nostri pensieri e sulla connessione delle nostre vite.
Tiziana Crialesi (proprietario verificato)
Erano anni che un libro non mi catturava così, scaricato e letto in pochi giorni, non riesci a lasciarlo andare. Vuoi capire, sapere cosa succede, vivi con e dei protagonisti. Geniale la scelta della numerazione dei capitoli, geniali gli intermezzi delle poesie e poi arrivare alla fine e restare di stucco, senza parole. Leggendo ho vissuto su me stessa tante emozioni ho pianto, riso e mi ha lasciato con le farfalle nello stomaco. Chiudendolo ho pensato letteralmente “che gran bella botta”, un pugno allo stomaco di emozioni. Da leggere assolutissimamente e da pubblicare, un libro che regala tanto non può restare in un cassetto!!!
Valentina Muia’ (proprietario verificato)
Ho letto Capitolo Zero tutto d’ un fiato, praticamente divorato. Mi sembrava di vivere insieme ai personaggi, di vedere ogni cosa.
Mi sono emozionata. Un libro in cui ognuno/a può ritrovarsi ad ogni latitudine, un viaggio dentro. Una tensione verticale.
Scrittura chiara, tagliente, senza fronzoli. Molti aspetti di carattere e di originalità, escamotage narrativi sopraffini…e poi il finale…che bomba!