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Cattive Compagnie

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Il rock pub che Marco ha aperto a Roma, insieme alla donna della sua vita, è il coronamento di un sogno che pensava non sarebbe mai riuscito a realizzare. Marco, però, ha anche un passato al servizio dei Reale, un’importante famiglia della microcriminalità della zona tra Centocelle e Torpignattara; un passato che non ha intenzione di lasciarlo andare avanti così facilmente. Certi destini, certi impulsi e certe regole non scritte te le porti dietro per sempre.

Così, quando l’odiato figlio del vecchio boss lo ricatta, Marco è costretto a fare un ultimo lavoro per lui, trovandosi invischiato in una spirale di omicidi e vendette cruente, in cui amicizia fraterna e amore, senso dell’onore e paura vengono messi in gioco per scrivere la parola “fine”. Un romanzo in cui lo humor nero e il grottesco fanno da cornice all’amarezza e alla violenza.

 

CAPITOLO UNO

Sentii il mio cuore smettere di battere. Non pensai a un infarto, ma era anche vero che non avrei saputo riconoscere nemmeno un raffreddore. Fu un attimo, comunque, una frazione di secondo. Un po’ come quando spingi per sbaglio il tasto pausa del telecomando e poi premi quasi subito nuovamente play. Però pensai di rimanerci secco, quello sì. Ricordo proprio che con l’ultimo guizzo neuronale, o almeno quello che a me sembrò tale, mi dissi: Ci siamo, vecchio mio, stavolta è finita davvero. Avevo torto. Come quasi sempre in vita mia. Che volete che ne capisca un idiota come me.

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Una cosa posso dirla, però. Non è affatto vero che in certi momenti ti passa la vita davanti come fosse un film e tutte ’ste balle qui che si dicono sempre. Anche perché credo che nella maggior parte dei casi, per quanto dalla durata lampo, sarebbero tra i film più noiosi della storia. Cercai solo di fare mente locale. Dove diavolo ero? C’era un silenzio irreale. Sopra di me i cavi dell’alta tensione, che in quella prospettiva incorniciavano le antenne sui tetti dei palazzi. Girai la testa e riuscii a intravedere i binari del tram. Immobile, sdraiato di schiena sull’asfalto, mi sembrò di ricordare che mi avessero sparato, ma non c’era sangue intorno a me, almeno a una prima, rapida occhiata. Così come non mi sembrò di avere niente di rotto. D’un tratto però ricordavo dov’ero e come c’ero finito.
Ma perché non riuscivo ad alzarmi? E la moto dov’era finita? Non nel mio campo visivo. Poi capii. Ero come bloccato. Ma la rabbia pulsava nelle tempie e scorreva lungo tutto il resto del corpo e man mano sentii il sangue pompare di nuovo e i battiti ritornare e soprattutto aumentare.
Stupido. Ma cosa credevo? Era già tanto che fossero passati tre anni di relativa calma. Apparente. Perché la calma è sempre apparente. Quel grassone maledetto. Sarebbe tornato alla carica, l’avevo sempre saputo. Ma non avevo voluto ascoltare la voce nella mia testa, preso com’ero a illudermi di cambiare vita. E come gli era potuto venire in mente di rimettere in piedi il solito gruppo? Nemmeno negli anni d’oro avevamo mai brillato, figurarsi dopo tutti gli strati di ruggine e polvere e stanchezza che ci si erano depositati addosso. Una tempesta di merda. Nient’altro. Ecco in cosa mi ero cacciato, da quando avevo rimesso piede nel vecchio covo fino a quel momento, steso col culo per terra sulla strada gelida alle tre di notte in mezzo a largo Preneste. Questa era la mia vita. Finalmente mi alzai, evitando per un pelo il bus notturno il cui clacson squarciò il silenzio di una periferia quanto mai triste e mortifera, con quella perenne manata di grigio addosso. Tirai fuori dalla tasca lo zippo argentato e accesi una sigaretta. Diedi una boccata e sbuffai fuori il fumo. Mi faceva male una costola e il braccio destro era indolenzito. Passai la mano tra i capelli e mi resi conto che avevo guardato ovunque tranne che nel posto giusto. Un po’ di sangue c’era e mi sporcò le dita. Poco male.
Il cuore aveva ripreso a battere regolarmente. E di testa mi sembrava di starci. Per quello che voleva dire. Diedi una scrollata al vecchio giubbotto nero che ormai era una seconda pelle e mi incamminai mezzo zoppicante nella notte, cercando di capire dove fosse finita la mia moto, diretto verso un destino su cui troppi avevano messo bocca tranne il sottoscritto. Seriamente intenzionato a spaccare un bel po’ d’ossa. Era ora di ristabilire l’ordine.

2022-01-08

Modulazioni temporali

https://www.modulazionitemporali.it/cattive-compagnie-il-romanzo-desordio-di-fabio-migneco/
2021-09-25

Evento

Padova CATTIVE COMPAGNIE ALLA SUGARCON DI PADOVA! SABATO 25/09/2021 ORE 19.00 INFO: SUGARPULP.IT EVENTBRITE. IT Incontro con Stefano Zattera, Fabio Migneco e Officina Infernale SUGARPULP TRA LIBRI E FUMETTI Incontro con Stefano Zattera (autore de IL BUCO NOIR), Fabio Migneco (autore di CATTIVE COMPAGNIE) e Officina Infernale (autore di HARSH COMICS, IRON KOBRA). L'evento è gratuito e si svolgerà presso i Giardini dell’Arena di Padova come tutti gli appuntamenti della SUGARCON-X. In caso di pioggia gli eventi si terranno nel Giardino di Cristallo presso il Parco d’Europa a Padova. Tutti gli eventi saranno organizzati nel pieno rispetto della normativa anti-Covid19 vigente.
2021-03-08

Aggiornamento

EXTRAGOAL RAGGIUNTO!! Voglio ringraziare davvero di cuore tutti i sostenitori della campagna per avermi permesso di raggiungere il secondo traguardo, quelle delle 250 copie preordinate. Cattive Compagnie sarà sicuramente in ottima compagnia nelle vostre mani! Ma potete fare ancora qualcosa per Marco Morani e la sua banda di scalcagnati criminali! La campagna prosegue, lasciate un commento qui nell'apposita sezione, fate girare ancora di più il link e consigliate il libro a tutti coloro che conoscete! L'importanza del passaparola, come finora, è fondamentale. Di nuovo grazie a tutti voi, non vedo l'ora che il libro esca!
2020-12-18

Aggiornamento

200 VOLTE GRAZIE!!! Lo scriverei davvero per duecento volte ma mi dicono sia un po' eccessivo... Grazie a tutti voi sostenitori, il primo traguardo è stato raggiunto e il mio primo romanzo verrà pubblicato! È una grande emozione. È bello pensare che questa storia potrà finalmente camminare con le sue gambe e incontrare nuovi lettori lungo il cammino. Insieme però possiamo fare ancora di più. È scattato infatti il secondo step della campagna ed è ancora più fondamentale il vostro passaparola! Lasciate un commento qui sul sito di bookabook e fate girare! Se dovessimo raggiungere anche questo traguardo sentirete parlare un po' di più del romanzo in giro e forse addirittura da me a voce, non solo per iscritto 😉 Cattive Compagnie può raggiungere altri importanti traguardi! 250 o 350 copie. PASSATE PAROLA!! E grazie ancora, di cuore.

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Libro molto ben scritto, la storia scorre velocemente e ti cattura, le descrizioni dei personaggi sono molto evocative. Ti trovi a simpatizzare per i cattivi compagni, loro malgrado risucchiati dal vortice della criminalità. Il ritmo della narrazione e delle scene descritte sembra già adatto alla sceneggiatura di un film; in certe parti mi ha ricordato Romanzo criminale, in altre le atmosfere grottesche della trilogia di Smetto Quando Voglio. L’attore recentemente scomparso Libero De Rienzo ne sarebbe stato l’ideale protagonista. Assolutamente una lettura da consigliare.

  2. (proprietario verificato)

    Una lettura veramente divertente, come romanzo di intrattenimento fa il suo. Si legge bene, è scorrevole e appassiona. Una via diversa al crime italiano che non passa per i soliti investigatori con o senza distintivo, ma cerca di raccontare una realtà di periferia attraverso la lente del genere. Molto belle le descrizioni dei momenti d’azione. Consigliato!

  3. (proprietario verificato)

    ho iniziato a leggere le bozze, i primi capitoli e subito mi sono sentito immerso in questa storia di piccoli grandi gangster, di freddo e fumo, trascinato dai pensieri e dai ricordi del protagonista, in una Roma che ben riconosco e la sensazione è quella di non volersi staccare dalle pagine fino a finire tutta la storia.

  4. (proprietario verificato)

    Ho preordinato la mia copia e ho letto le bozze. Da subito mi sono ritrovata catapultata in un’atmosfera davvero particolare e avvincente. Da romana posso dire che non è scontato come tante cose viste e raccontate finora, anzi! Un crime che non vedo l’ora di leggere per intero!

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Fabio Migneco
è nato a Roma nel 1982. È autore delle monografie Il cinema di Robert Rodriguez (2009, Il Foglio Letterario) e Richard Linklater - L’età inquieta (2011, Falsopiano) e dei saggi Il corpo nel cinema di John Carpenter (2015, LA CASE books) e The eBook of The (Evil) Dead. Guida alla saga horror di Sam Raimi (2016, LA CASE books). Cattive compagnie è il suo primo romanzo.
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