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Consegna prevista Aprile 2025

La mia non è una storia normale. Durante l’adolescenza ho cambiato casa una dozzina di volte, ho persino cambiato Paese. Da sud a nord e viceversa. Ho vissuto il peso di sentirmi straniero troppe volte. Di non conoscere luoghi, persone, odori e abitudini. Di dover toccare, annusare, vedere per comprendere dove mi trovavo. Eppure, ho avuto un privilegio: vivere lo stupore. Lo stupore del bambino, del ragazzo che arrivava in un posto sempre nuovo, una meraviglia che è percepibile nella storia della mia vita. Il desiderio di conoscere. Lo stupore per un altro mondo. Uno stupore che dovrebbe vivere e subire, a cui dovrebbe soggiacere chi voglia raccontare la propria vita. Ciò che per coloro che hanno sempre vissuto dove sono nati è evidente, per lo straniero è invece foriero di domande. Mi interrogavo e interrogavo gli altri e mi stupivo per quello che venivo a sapere. Non ricordo dove ho letto che è necessario vivere lo stupore, prima che l’incipit della narrazione sgorghi dalla penna.

Perché ho scritto questo libro?

Dalla scrittura cuneiforme ad oggi sono passati cinquemila anni. Da allora è stato scritto tutto, tutto è stato una ripetizione. Niente di nuovo. Ovviamente è un paradosso. Giorgio Manganelli, diceva: «qualcuno scrive perché ama la verità ed un altro perché ad essa è indifferente». Penso non esista una ragione oggettiva che spinga una donna o un uomo a scrivere cose che poi leggeranno altre donne ed altri uomini. Io scrivo solo per il riservato, intimo, spirituale piacere di farlo.

ANTEPRIMA NON EDITATA

La solitudine gli faceva paura.

La solitudine gli faceva paura più che una malattia. Pensava che se si fosse ammalato si sarebbe sempre potuto curare e la malattia sarebbe finita. Ma la solitudine non la poteva curare. Non esistevano medicine per curarla. Eppure era una malattia. Come le altre. Però non esistevano medicine. Forse, come gli aveva detto quel suo amico dottore, si poteva curare, ma non con una medicina. Servivano altre terapie, altre cose che lui non aveva. Che era sicuro di non avere. Che non poteva comprare. Quella mattina, poi, l’incontro con quel vecchio amico d’infanzia che non vedeva da tempo, fu devastante. Vincenzo, l’amico, non l’aveva nemmeno riconosciuto. A dire il vero anche lui aveva faticato a riconoscere in quella figura gracile e curva Vincenzo. Vincenzo Amendolagine. Il caro Vinci, come si faceva chiamare, era stato suo compagno al liceo.
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Vinci era un donnaiolo, un dandy, sempre elegante, alla moda. Lo avevano soprannominato Dannù perché lui diceva di essere come il poeta e, come il Vate, cercava di vivere la propria vita come un’opera d’arte. La mattina entrava in classe e alzando gli occhi al celo, con le braccia levate, declamava: «Ricordatevi pezzenti di possedere, non di essere posseduti!». Al povero Luigino Petrucchi, quello tutto brufoli e forfora che soffocava in scellerati onanismi la sua passione amorosa per la Ninni, che non lo degnava di uno sguardo, un giorno disse: «Ama il tuo sogno se pur ti tormenta, amalo come se fosse l’unico!». Però il momento più alto di notorietà lo raggiunse quel giorno in cui la professoressa di greco lo cacciò fuori dall’aula e lui, imperturbabile inginocchiandosi davanti alla cattedra, declamò: «Io sono nel vostro sangue e nella vostra anima; io mi sento in ogni palpito delle vostre arterie; io non vi tocco eppure mi mescolo con voi come se vi tenessi di continuo tra le mie braccia!». Fu espulso per cinque giorni.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Martino Contento
Martino Contento è nato a Monopoli (Bari) il 1° febbraio 1956, è sposato con Rita dal 1983, ed è padre di due figlie Silvia e Claudia.
Dal 1963 al 1968 è vissuto a Bari; dal 1969 vive a Monopoli dove ha frequentato il Liceo Scientifico Statale “Galilei”. Ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari. Ha lavorato presso uno studio di Consulenza Aziendale e poi nel 1984 ha vinto un concorso presso il Comune di Monopoli, dove ha lavorato fino al 31 gennaio 2023. Impegnato politicamente, dall’età di 14 anni, è stato candidato in diverse competizioni (comunali, provinciali e regionali) ma non è stato eletto. Il suo hobby è la lettura; il genere preferito il romanzo storico. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari e due suoi racconti sono stati in due antologie.
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