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FRIKKETTONI PER GESU’ – Il Jesus People Movement negli USA ’60 – ’70

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Consegna prevista Novembre 2020
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Il Jesus People Movement è stato il movimento religioso di risveglio nelle Chiese Evangeliche del Protestantesimo americano, nato negli anni ’60 e ’70 nell’ambito della contro-cultura hippie (Summer of Love, festival di Monterey e di Woodstock); raggiunse il suo apice planetario con Jesus Christ Superstar. Questo saggio narra la storia del decennio americano tra gli anni ’60 e ’70, in particolare del Movimento di Gesù, di cui si racconta l’evoluzione e la decadenza, arrivando a parlare di beat, evangelismo, musica cristiana, droga, sesso e Gesù Cristo, hippie e psichedelia, revivalismo religioso, Chiesa Primitiva, Charles Manson, guerre del Vietnam e di Corea, Comuni cristiane e studio della Bibbia, contestazioni studentesche partite da Berkeley. “Frikkettoni per Gesù” è una trattazione storica, religiosa e musicale che non dimentica tutti i maggiori personaggi che hanno dato vita a quel Movimento né le nuove Chiese sorte successivamente.

Perché ho scritto questo libro?

L’input per lo sviluppo di questa ricerca storica sul Jesus People Movement è scaturito dall’ascolto di vecchi vinili della Jesus People. Documentandomi dal punto di vista musicale sui cantanti e sui gruppi della Jesus Music, ho trovato molte fonti relative alla loro biografia, alla loro musicografia , e alla loro appartenenza a gruppi del Jesus People Movement, di cui erano allegate foto e note del periodo che hanno acceso il mio interesse dal punto di vista storico. Ho unito il tutto.

ANTEPRIMA NON EDITATA

IL TRAMONTO DELLA SUMMER OF LOVE E L’AURORA DEL JESUS PEOPLE MOVEMENT
Nel 1967 a San Francisco si visse un momento di forte transizione che caratterizzò la storia del Jesus People Movement.
La realtà hippie della Summer of Love, partita nel quartiere di Haight-Ashbury con tutta la sua colorata eccentricità e con grandi speranze idealistiche, si era rapidamente trasformata in una miscela di sovraffollamento, fame, sporcizia, droga, e crimine: le strade di San Francisco, prima ricche di psichedelici sogni hippie, si stavano trasformando in una specie di giungla urbana, in cui era presente una lotta per la sopravvivenza.
Le celebrazioni hippie in Haight-Ashbury si manifestavano con un atteggiamento molto libero nei confronti del sesso, e questo portò ad una dilagante crescita delle malattie veneree: la ricerca di un trattamento per la sifilide, la gonorrea, l’herpes fece intasare le già presenti vecchie strutture sanitarie per la salute della città, e vide nascere e crescere nuove Free Clinic.

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La prostituzione vera e propria serviva anche per sfamarsi, o per comprare droga, e la violenza sessuale nei confronti delle donne era una triste realtà lamentata già nell’aprile 1967 da una pubblicazione hippie: “lo stupro è comune, come raccontare delle stronzate su Haight Street”.
Una giovane adolescente di nome Alice raccontò a David Hoyt, importante predicatore del Jesus Movement, “le ragazze non hanno nessuna difficoltà a trovare un posto per passare la notte, se sono disposte a pagare il giusto prezzo”.
I crescenti scontri con la polizia, le overdoses, i bad trips e l’aggressività associata all’uso di certe sostanze stupefacenti divennero una costante nella vita in Haight-Ashbury.
Questa stridente e totale dicotomia tra le aspettative e la realtà si rivelò in ultima analisi fatale per il sogno della contro-cultura, esattamente come fornì un forte impulso alla nascita del Jesus Movement.

I PRIMI PREDICATORI INCONTRANO GLI HIPPIES: L’ALBA DEL JESUS PEOPLE MOVEMENT
Kent Philpott era un venticinquenne seminarista cresciuto prima in Oregon e poi nella California del Sud, dove ebbe un superficiale contatto con il beat, come tutti gli adolescenti nella zona di Los Angeles.
Dopo un primo matrimonio finito male, Philpott trovò un lavoro nella Air Force, poi si laureò in psicologia alla Sacramento State University, e infine si convertì in una chiesa battista e si iscrisse al Southern Baptists’ Golden Gate Seminary a Mill Valley.
Nell’ottobre del 1966, mentre era ancora studente, accettò una posizione part-time come pastore in una piccola chiesa in Byron, nelle zone rurali della contea di Contra Costa, a 60 miglia da Mill Valley.
Pur avendo un futuro in una carriera tradizionale della Chiesa evangelica, Philpott era curioso di quello che stava succedendo in Haight-Ashbury, e una notte nel mese di aprile del 1967, dopo aver ascoltato alla radio la canzone di Scott Mc Kenzie San Francisco (be sure to wear flowers in your hair), Philpott decise di partire e fermarsi nel quartiere di Haight- Ashbury.
Il grande afflusso di giovani sarebbe avvenuto solo nell’estate, ma quello che Philpott vide già in aprile si rivelò per lui sconvolgente.
“La mia prima notte in Haight mi ha veramente scioccato.
Una scena che non dimenticherò mai era quella di un vecchio omosessuale che camminava per Haight Street con il braccio intorno ad un bambino di undici anni, in evidente stato confusionario da uso di droghe.
Quella sera mi sono poi seduto accanto a un ragazzo della mia età che era uno spacciatore, che mi ha detto che la sua vita era stata rovinata ed era intrappolato nel giro della droga.
Mentre guidavo tornando a casa, sentivo che il mio Signore mi aveva mostrato queste cose per un motivo preciso… e la sera dopo ero di nuovo in Haight”.

FERMENTO E SVILUPPO NELLA JESUS PEOPLE

Il 1969 segnò una svolta in questo senso, e una raffica di note spirituali, molte con argomenti e contenuti di carattere esplicitamente religioso, iniziarono a girare per le radio, raggiungendo le vette delle classifiche.
A giugno il tradizionale gospel Oh Happy Day, suonato dallo California State Youth Choir (e rifatto dagli Edwin Hawkins Singer), raggiunse il secondo posto nella Top 40 di Billboard; a fine settembre Jesus is a soul man, scritta da Lawrence Reynolds, uno sconosciuto autore dell’Alabama, si posizionò al 28° posto, e la cover del brano del 1967 Get Together degli Youngblood, con testi come “Colui che ci lasciò qui […] arriverà per noi alla fine”, raggiunse il 5° posto della classifica in autunno .
Queste canzoni furono seguite dal brano di Norman Greenbaum Spirit in the Sky; Greenbaum disse alla rivista Hit Parade che aveva deciso di “scrivere una cosa chiamata canzone religiosa” perché “Gesù Cristo è popolare” , e la sua ‘canzone religiosa’ raggiunse la 3° posizione della classifica nel febbraio 1970 .
Una volta chiaro che i temi religiosi potevano farcela, ci fu una intera industria pronta a pubblicare sempre più canzoni con temi religiosi.
Il successo del rock spirituale continuò di buon passo per tutto il 1970, con canzoni come He ain’t heavy, he’s my broter degli Hollies, Everything is beautiful di Ray Stevens, e la famosissima Bridge over troubled water di Simon and Garfunkel, che rimase nelle classifiche per sei settimane .
Lo stesso anno raggiunsero le classifiche i The Byrds con Jesus is just alright dalla colonna sonora del famoso film Easy Rider, i Pacific Gas and Electric Company con l’apocalittica Are you ready?, e George Harrison con My Sweet Lord, un brano ispirato a Oh Happy Day con sonorità indiane, che si aggiudicò il primo posto.

ESPLOSIONE MONDIALE E APICE DEL JESUS PEOPLE MOVEMENT
Nel novembre 1970 fu realizzato un altro disco che aiutò il Movimento a diventare un dato di fatto per il palcoscenico nazionale: la colonna sonora del musical Jesus Christ Superstar, di Andrew Lloyds Webber e Tim Rice.
L’anteprima pilota del progetto, già registrato dall’allora sconosciuto duo britannico, fu lanciata nel mercato U.S.A. come 45′, ma la maggior parte delle radio si rifiutò di trasmetterlo a causa del contenuto del testo ; alcune grandi stazioni FM di New York e Miami e Cleveland invece decisero di programmarlo, augurando al progetto grande fortuna.
Il doppio album dell’intera opera rock fu realizzato negli Stati Uniti, e ricevette contemporaneamente un mix di critiche entusiastiche e di commenti di grande indignazione (soprattutto da parte dei cristiani più conservatori).
In generale, l’eccessiva reazione delle organizzazioni cattoliche integraliste dimostrò il vecchio assioma che non esiste niente di più efficace della cattiva pubblicità: l’album diventò un genuino fenomeno religioso – culturale.
Fu così popolare che molte stazioni radio fecero allora l’impensabile: una pianificazione speciale dell’intera rappresentazione, senza alcuna interruzione pubblicitaria.
Ad inizio febbraio, il costoso doppio album (venduto all’epoca a 12 $, quando la maggior parte degli LP costava 4 o 5 dollari) raggiunse il primo posto della Top 100 di Billboard, posizione che riprese due volte, e complessivamente, durante il corso del solo 1971, Superstar incassò 15 milioni di dollari.

JESUS PEOPLE FENOMENO SOCIALE RICONOSCIUTO DALLA STAMPA AMERICANA
In giugno 1971, la Jesus People era diventata un argomento abbastanza grande da meritarsi la copertina del TIME, (il principale news magazine U.S.A., e tra i più prestigiosi settimanali al mondo per la politica e l’economia internazionale), con una storia di otto pagine intitolata “I nuovi ribelli gridano: Gesù sta arrivando!” .
Il TIME ritraeva la Jesus Revolution come la più grande forza del momento sia nella cultura che nella religione, qualcosa evidentemente molto più grande degli adesivi da auto e delle spille usate per la propaganda.
L’avvento della Jesus People veniva illustrata come un’oasi nel deserto di anni nei quali sulle giovani generazioni si davano solo brutte notizie: il Jesus Movement fu descritto come “una vivace atmosfera di speranza e amore lungo il solito fervore ribelle; un amore che sembra più sincero di uno slogan, più profondo dei veloci e sfuggenti sentimenti dei figli dei fiori” .
Per una generazione di adulti che per anni era rimasta sconcertata dalle notizie sulla rivoluzione sessuale, sul dirompere della droga, sul gap generazionale, sulla violenza domestica e quella dei movimenti per i diritti civili, o dall’incubo della guerra nel Vietnam, l’avvento di notizie sulla Jesus People e sugli effetti positivi che aveva in vari ambienti giovanili, rappresentò una sorta di ventata di aria fresca.

TRAMONTO DELLA JESUS PEOPLE
Nella società civile, il 1976 fu un anno di spartiacque per la demografia americana.
Gli appartenenti alla generazione del dopoguerra, i cosiddetti Baby Boomers, stavano diventando trentenni.
Coloro che nell’adolescenza avevano dichiarato “Non credere a nessuno che abbia più di 30 anni” ora li stavano compiendo, e si ritrovavano nella consapevolezza di vivere le parole che leggevano sulla striscia di Pogo, uno dei loro fumetti preferiti:
“Abbiamo incontrato il nemico, ed egli è noi”.
Nello stesso anno, gran parte dei giovani della generazione successiva stava raggiungendo invece la maggior età (21 anni in America).
Educazione, carriera, creare famiglia da giovani, che erano modelli normali per i Baby Boomers quanto lo erano stati per le generazioni precedenti (pur con la crescita delle coppie solo conviventi, segno dei cambiamenti avvenuti negli anni ’60), non rispecchiavano invece i valori di molti della generazione successiva, o perché non riuscivano a compiere i passaggi che tradizionalmente li avrebbero resi adulti, o perché rimanevano ai margini o del tutto fuori dalla società, e non per poco tempo.
Questo tipo di cambiamento riguardò sia i singoli individui che le istituzioni e le organizzazioni del Movimento.
Avendo vissuto la loro vita mistica alquanto separati dal resto del Mondo, i gruppi della Jesus People si ritrovarono forzati a rispondere alle nuove esigenze e scelte individuali dei loro membri: la soluzione più semplice e naturale fu spesso quella di ‘chiudere bottega’, e che ciascun membro tornasse a casa propria; così fecero la maggior parte dei gruppi, delle case comunitarie e delle coffee-house.

L’INFLUENZA A LUNGO TERMINE DELLA JESUS PEOPLE
Nel suo libro Hippies of the Religious Right lo storico Preston Shires notò che l’attivismo ed il fervore che la Jesus People portò nello sforzo evangelico e nell’ impegno cristiano, potevano essere stati gli ingredienti chiave del profilo evangelico assunto dai movimenti politici che si svilupparono alla fine degli anni ’70, che dal 1980 furono etichettati come Religious Right (o come New Cristian Right, oppure solo Christian Right).
Con questo termine si sono identificate tutte quelle fazioni integraliste di cristiani di destra, caratterizzate da un forte supporto a politiche conservatrici, determinate a voler applicare l’uso dei precetti della cristianità a tutta la società civile, proclamando il loro valore assoluto per tutti, utilizzandoli per influenzare la legge e tutte le attività pubbliche (e la cui evoluzione politica è rappresentata dal Presidente Usa Donald Trump e dal relativo entourage evangelico-fondamentalista ed affaristico-economico).
Si può facilmente obiettare allo storico Shires che la Jesus People fu tutto tranne che un generatore di politica, in quegli anni. Nondimeno, Shires aveva una sua ragione quando affermò che il Jesus Movement servì come palestra comunicativa di alcune schiere di politici, che avrebbero poi indirizzato il proprio elettorato assumendo la direzione politica della Nazione.

05 giugno 2020

Aggiornamento

Ricevere un endorsement e un ordine da un noto scrittore e autore / personaggio televisivo come Matteo B. Bianchi è gratificante. Grazie!
02 giugno 2020

Aggiornamento

Chiacchiere sul Divano con Mehmet Frugis
Una chiacchierata sulla Festa della Repubblica e sui Frikkettoni per Gesù
https://www.facebook.com/115637956797374/videos/281413546370615/?eid=ARBSQL9te60Z6xjreRyiWSVEIybiPP8zAJFHgVeUfycAuj1vAn--wFMcjEYVpY7PXsA2rxDTvuvKNqKF
02 giugno 2020

Aggiornamento

In occasione delle Chiacchiere sul Divano sulla Festa della Repubblica, bookabook lancia una promozione con sconto 20% sulla campagna in crowdfunding del mio saggio : inserisci il codice JESUS al momento del pre-ordine!
02 June 2020

Evento

Facebook, intervista per "Chiacchiere sul divano"
Due "Chiacchiere sul Divano" tra Alessandro Baldi e Mehmet R. Frugis in occasione della Festa della Repubblica
https://www.facebook.com/Chiacchiere-sul-divano-115637956797374/
21 febbraio 2020

Evento

Libreria Namastè - Tortona (AL) In occasione dell'avvio della campagna di pre-ordine, incontro sui FRIKKETTONI DI GESU' alla Libreria Namastè di Tortona

Commenti

  1. Luciano Ferrario

    (proprietario verificato)

    Uno splendido saggio su un periodo della nostra storia che in Italia non è noto, pur se conosciamo tutti gli hippies figli dei fiori e tutti quanti abbiamo visto Jusus Christ Superstar. Frugis, oltre alla trattazione professionale che si conviene ad uno storico, ci narra la vita vera delle persone e dei gruppi e della storia americana in quel particolare periodo degli anni ’60 e ’70, con una divulgazione molto chiara, riportando episodi e aneddoti che ci fanno capire un periodo non molto lontano nel tempo ma dal quale sembra passata un’era. Splendido.

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Mehmet Frugis
Sono storico, scrittore, critico musciale e musicista e mi impegno in ciò che mi appassiona e mi piace.
Come musicista ho collaborato con diversi gruppi e pubblicato diversi lavori. Sala delle Colonne è stato l'ultimo progetto.
Come critico musicale ho collaborato con tutte le principali riviste del settore, con recensioni, articoli e interviste agli artisti.
Come storico ho realizzato e tengo alcuni seminari storici: Storia delle Storie, Novecento, e Origini religiose del terrorismo.
Come scrittore faccio ricerche su argomenti che stimolano il mio interesse. Ho pubblicato "Il Signore terribile", biografia del Barone Sanguinario nella Russia della rivoluzione, che ispirò alcune tavole di Corto Maltese.
Nel saggio "Frikkettoni per Gesù", sul Jesus People Movement, ho unito nella mia ricerca durata tre anni le mie passioni:
storia, storia delle religioni e musica.
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