…ai limiti della memoria e del sogno,
c’è la gonna nera della nonna, gattono tra le sue pieghe nella cucina zeppa di vapori bollenti e donne che sparlano. Inseguo le loro piante dei piedi, graffiate e ruvide, e le veloci scarpe di mia madre quando due braccia mi sollevano e mi allontanano da scarafaggi e formiche; scivolo tra lenzuola di un grande letto, odorano di lavanda, le pareti verdi si innalzano verso il soffitto da cui dondolano forme complicate di iris viola e bianchi; le tende si spostano spinte dall’inganno di una lieve frescura, abbraccio il muro per acquietare l’afa che blocca i pensieri e scivolare nel sogno.
E’ sempre estate nella mia infanzia, il cielo caldo preme su quelle enormi stanze dai mille volti, il sospiro stanco del vento si lamenta tra gli stretti corridoi, che si inseguono senza mai raggiungersi; il pendolo scandisce un tempo inesistente, tutto è fermo, nella penombra si scorge un tremolio sottile di luce, proviene dal grande salone delle feste.
– Questi amaretti sono deliziosi, signora Bianca, quale segreto nasconde la sua ricetta?
– Nessuno, cara signora Giovanna, solo la forza delle mani …forza, che non aggredisce, ma accarezza, le mandorle vanno triturate finemente senza strapparle, così come l’albume che deve essere lavorato con la determinatezza dei polsi, non delle braccia. Null’altro, poi, il resto è così facile.
Giovanna sorride, addenta un altro pasticcino: “Ma va in malora, signora Bianca, con le tue ricette segrete, che non fregano niente a nessuno.”
Giovanna,
era tra le ospiti abituali del salotto di mia nonna.
Apparve all’improvviso in paese a fianco del giudice, suo marito.
Era una serata afosa di mezza estate;
il circolo dei notabili del paese era più animato del solito, dappertutto saluti festosi, uomini attempati seduti su poltrone che sfogliavano giornali, signore che chiacchieravano, sorrisi radiosi, a un tratto si propagò un profumo intenso a cui seguì uno sguardo, che nessuno ricordava aver mai visto prima, uno sguardo rivolto non solo agli uomini, che già avevano voglia di lei; lei seguiva obbediente il marito, il mento sollevato la bocca socchiusa in un breve sorriso, dalle estremità del salone e del giardino le conversazioni cedettero il posto all’interesse per la giovane arrivata, venne analizzato ogni centimetro del suo lussuoso abito, valutata la sua acconciatura, osservato ogni minimo gesto. Per nulla impressionata dalle occhiate e dal brusio, ricambiava saluti e porgeva la mano a uomini confusi che si avvicinavano per darle il benvenuto.
– Certo sarà stato un gioco facile per lei oscurare la memoria della defunta moglie –
Bisbigliavano tra loro le signore facendo il dovuto confronto tra la prima, una donnina mite e delicata, e Giovanna, che indossava spudoratamente i pantaloni, adorava le macchine sportive e fumava.
Si erano sposati in gran segreto all’inizio della guerra, e segreto rimase per tutti il prima della giovane signora, la gente, la buona gente del paese, rimase paralizzata dallo stupore quando lei spuntò dal nulla, scombussolando non solo la quiete stantia della comunità , ma i piani mentali di tutti, che davano per certo il matrimonio del giudice con la sorella della defunta moglie, la bella Miranda.
Di Giovanna nessuno sapeva da dove fosse saltata fuori, Giovanna senza storia, quanti anni avesse o dove fosse nata non si riusciva a sapere, l’unica certezza era il suo essere giovane, sembrava avere venti o trent’anni meno del marito.
Giovanna senza origine, la gente, la buona gente del paese, non riuscì nemmeno a scoprire il suo cognome! non avendo risposte, si limitò a chiedersi, perché mai avesse sposato un uomo assai più vecchio di lei, oltre che un incorreggibile dongiovanni.
– A detta delle domestiche, subito dopo il matrimonio il giudice ha avuto numerose amanti.
– Si comporta da tiranno e spiattella in faccia alla giovane moglie le sue relazioni con serve e signore.
– Sono dicerie ma che sia facile ai tradimenti questo è innegabile”.
Erano altri tempi e la morale di quegli anni non aveva nulla a che fare con quella di oggi, in quei lontani anni la disinvoltura morale del giudice era più che motivata: gli uomini hanno esigenze fisiche che, al di là dei sentimenti per la consorte, vanno appagate; e poi i tradimenti dei mariti forniscono incomparabili vantaggi per le signore… l’importante è che prima o poi il coniuge, simpaticamente infedele, ritorni.
Per Giovanna le cose andavano diversamente, non le si perdonavano il suo riso istrionico e quei suoi occhi irrequieti, a volte cattivi, che stimolavano chiacchiere e pensieri vagamente erotici; giovani, vecchi, bambini correvano da tutte le parti per incontrarla, sopraffatti dalla bellezza chiunque sperava di poter sfiorare la sua pelle liscia e inviolata.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.