Dalla notte dei tempi le forze del Bene e del Male si contendono il controllo di una soglia, posta su una grande isola lacustre, che separa la dimensione passata da quella presente. Nel lago vive da sempre un drago dai magici poteri. E’ il Guardiano della Soglia! Ha il compito di mettere alla prova chi vuole varcarla per scatenare i guerrieri dell’Aldilà che attendono di irrompere nel nostro mondo per cambiarne la storia. Tre uomini molto diversi, in epoche fra loro lontane, affronteranno il drago, tre donne meravigliose saranno al loro fianco per aiutarli nell’impresa. Una saga fantasy narrata dall’ultimo discendente del drago ci accompagna dall’Insubria celtica sino all’epopea di Ezzelino il Terribile per risolvere un mistero che aspetta tuttora di essere svelato.
Perché ho scritto questo libro?
Da lettore mi sarebbe piaciuto collaborare con l’autore per migliorare il libro che stavo leggendo. Da autore mi sono spesso trovato ad apprezzare i commenti dei miei lettori a libro già pubblicato. Con questo mio nuovo lavoro vorrei provare a recepire gli spunti ed i consigli di chi mi legge per realizzare insieme un fantasy storico che sia loro oltre che mio. Chi preordina avrà quindi accesso al mio libro e potrà contattarmi per fornire contributi e suggerimenti.
ANTEPRIMA NON EDITATA
“ Se entri in sintonia con la Natura e sai coglierne le mille voci, i profumi, i sapori, riesci anche a penetrarne la Magia e l’Incanto reconditi. Solo allora potrai svelare la Dimensione Nascosta, oltre il palcoscenico del Reale, dove prendono vita i tuoi stati d’animo e si generano Demoni ed Eroi. Può avvenire a volte che quel palcoscenico si strappi e le creature dell’Altra Dimensione irrompano nel Reale. Senza più controllo. Quando questo avviene, lo scontro tra queste forze contrapposte genera conflitti lunghi e sanguinosi ”.
Il frate chiuse con un gesto misurato il pesante libro e rimase in silenzio. La sala era immersa ormai nella penombra e sul tavolino la luce tremula del candelabro, che gli aveva consentito sino allora di leggere, stava per spegnersi perché la candela era prossima a esaurirsi.
Continua a leggere
“Perché hai smesso di raccontare, frate?” Dal grande letto dove era sdraiato, il vecchio si rivolse a lui a fatica, la voce stridula e roca. “E’ tardi, mio signore. Ho letto tutto il giorno, adesso non c’è più luce. Proseguirò domani” Sordello sospirò e parve al frate che in quel sospiro se ne andasse via anche quel poco di vita che gli restava.
“Da settimane ormai le tue letture sono l’unico contatto che mi resta con il mondo là fuori. Quel mondo dove ho vissuto intensamente e dal quale ormai mi sto per separare. Non so se domani potrai ancora raccontarmi le tue storie e farmi volare con la fantasia. Ti prego, non lasciarmi stanotte. Prima che la Grande Tenebra scenda su di me ed io vada a ricongiungere il mio spirito a quello degli avi vorrei che tu mi raccontassi ancora di quest’epoca splendida di cui mi hai parlato in cui gli Uomini erano Dei e riuscivano a parlare con le forze della Natura.”.
Il frate rimase un attimo pensieroso. Poi prese la mano del suo signore tra le sue e la strinse affettuosamente, carezzando a lungo quelle dita nodose. “ E sia. Messer Sordello! Ci attende una lunga notte, perché quanto andrò a narrarvi affonda le sue origini nella notte dei tempi. Tuttavia è giusto che io vi racconti questa storia perché entrambi ne facciamo in qualche modo parte ed ascoltarmi potrà spiegarvi fatti ed eventi della vostra vita. Sappiate dunque che gli uomini una volta avevano poteri sconosciuti oggi ai mortali. Vivevano su un’isola grande e potente, oltre le colonne d’Ercole, chiamata Atlantide, equidistante dall’Europa e dall’Africa. Esperti navigatori, solcavano le acque su grandi navi per colonizzare il mondo allora conosciuto e adoravano il mare ed i draghi, che allora lo popolavano in gran numero. Queste creature meravigliose erano capaci di vivere sott’acqua e sulla terraferma ed avevano insegnato agli uomini a respirare anche sotto la superficie dell’oceano. Gli abitanti di Atlantide erano uomini superbi e questo non piacque ai loro dei che vollero colpirli nel massimo dello splendore, inabissando la loro isola in una sola notte di diluvi e terrificanti maremoti. Si salvò solo chi era già per mare o si era stabilito nelle colonie sulla terraferma. La memoria del disastro rimase per sempre nei sopravvissuti, tramandata di padre in figlio. In quel tempo lontano esistevano sacerdoti, chiamati druidi, in grado di divinare il futuro ed evocare gli spiriti delle dimensioni altre rispetto alla nostra. Cristo non era arrivato ed il suo Verbo non aveva ancora confuso e distrutto le religioni e le culture preesistenti alla Sua Venuta. Il Bene ed il Male potevano quindi confrontarsi con esito ancora incerto, incarnandosi in Eroi dalla forza sovrumana e dalla personalità magnetica.
Non so se quanto andrò a dirvi sia verità o fantasia. Mio padre mi raccontò questa storia in punto di morte e mi disse che non esisteva alcuno scritto atto a documentarla. Potete quindi anche non credermi, ma se avete mai ascoltato la voce della natura, lo stormire delle foglie agitate dalla brezza primaverile, il gorgoglio delle acque che erompono dalle risorgive in autunno, il gemito degli alberi piegati dalla tramontana in inverno, il canto degli uccelli al sorgere del sole in estate -se avete mai fatto tutto questo – vi renderete conto che quanto sto per raccontarvi ha un fondo di verità e forse arriverete anche voi, mio signore, alla terra che fu promessa agli uomini e che mai questi sono riusciti a conquistare. Si tratta di una terra selvaggia e fertile, ricca di acque, delimitata dal fronte delle risorgive e da uno sterminato e paludoso lago. Nelle sue foreste abitano animali di ogni genere: lupi famelici, orsi giganteschi, feroci cinghiali. Quando i nostri avi vi giunsero, ne distrussero la capitale respingendo chi l’aveva colonizzata provenendo dalla lontana Asia. Erano i Tirreni, detti anche Etruschi, che dominavano la penisola che oggi chiamiamo Italia. Persino gli abitanti della lontana Roma, all’epoca poco più di un villaggio di pastori, li temevano. I nostri guerrieri erano alti e forti e combattevano nudi, dipingendosi il corpo a colori vivaci per incutere timore in guerra. I loro elmi erano adorni di acuminate corna di cervo per celebrare Cernunnus, il re leggendario che li aveva guidati alla conquista del mondo allora conosciuto e che avevano poi divinizzato. Quando correvano urlando, agitavano lance e zagaglie e suscitavano terrore al punto che spesso il nemico abbandonava le armi e fuggiva senza combattere. Non conoscevano pietà e celebravano il loro dio lasciando morte e devastazione alle loro spalle. Giunsero al seguito del possente principe guerriero Bellowes, nipote del re Ambigat, scendendo dalle lontane valli del Rodano. Avevano attraversato le terre tra il fiume Arar e il Liger raccogliendo le tribù degli Edui che vi abitavano, e si erano fermati presso i Tricastini perché i druidi li avevano ammoniti a non entrare nelle terre dei Focesi, in quanto se lo avessero fatto sarebbero stati annientati. Superarono quindi le Alpi dalle cime inaccessibili e scintillanti, di fronte alle quali tante volte i loro padri si erano fermati timorosi, e di lì scesero alla scoperta della nuova terra che si estendeva di là da quelle giogaie innevate. Invasero le terre dei Taurini, che adoravano un dio in forma di toro, giunto a sgominare i draghi. Alcuni vollero fermarsi in quella piana per fondarvi una nuova città, ma gli altri continuarono alla ricerca della terra promessa e giunsero sulle rive del lago Verbano per fermarsi nella terra che da loro prese il nome di Insubria”.
Sordello lo interruppe. “Ma chi sei, frate, che mi parli di tempi remoti e li riconosci come tuoi? ”
“ Il mio nome è Colombano. Tu ed io, mio signore, siamo gli ultimi discendenti di Belanos, il druido più influente al seguito di Bellowes. Fu lui a interpretare il volere della Natura e a indicare la strada al nostro popolo. Quando Bellowes radunava i suoi ufficiali la sera intorno al fuoco rituale, Belanos rivelava loro quanto sarebbe successo. La compagna del druido si chiamava Belisma ed era a sua volta una maga potente, esperta di erbe e pozioni. Amava adornare se stessa e l’altare degli dei con il fiore rosato del biancospino dal quale sapeva trarre potenti elisir in grado di dare forza e vigore al cuore dei nostri soldati prima della battaglia.
Noi discendiamo dal primo bardo che fu Thun, figlio di Belanos e Belisma. Egli fu educato dai genitori alla scienza druidica ed ebbe il compito di tramandare ai suoi discendenti il Segreto della Terra di Cernunnus, posta tra Adda, Molgora e Gerundo, ed i misteri di Medehlanon, la città rituale fondata in Insubria.
Noi siamo Celti, mio signore, epigoni della mitica Atlantide sommersa dall’oceano, ed io sono in realtà l’ultimo rimasto a conoscenza di una tradizione millenaria che ci riguarda e che ti andrò a rivelare stanotte.”
valentina.nespoli2004 (proprietario verificato)
Dopo aver letto questo romanzo mi son resa conto che i paesaggi fantasy fanno parte del nostro passato, prima ancora che dell’immaginario collettivo. E che i draghi … esistono !
cooperativamarcellino (proprietario verificato)
E’ una saga che si sviluppo su tre archi temporali distanti tra loro ma legati da un elemento misterioso che viene svelato solo all’ultima pagina. E’ l’aspetto che mi ha affascinato di più.
alelumachina04 (proprietario verificato)
E’ un libro che ti fa viaggiare con la fantasia ! Ideale per chi è confinato tra quattro mura dall’attuale emergenza sanitaria.
donalfio51 (proprietario verificato)
E’ un romanzo che può avere parecchie “letture” : può intrigare chi è appassionato di Storia o di Fantasy o infine chi, come me, ama le belle storie d’amore
paolablesio (proprietario verificato)
Sono un insegnante e l’ho adottato come testo per un laboratorio nella mia classe. Apprezzo la maniera in cui l’autore ricrea il nostro territorio lodigiano in un tempo remoto.
fabio.allone (proprietario verificato)
Lettura intrigante! Ha il potere di coinvolgere il lettore fin dalle prime righe
valentina guerini rocco (proprietario verificato)
Mai scontato o prevedibile. Penna e stile riconoscibile di Giancarlo Mele. Superfluo dire che lo consiglio!
Marco Granata (proprietario verificato)
Libro molto interessante e scorrevole.
Consigliato
Anna Rodrigo (proprietario verificato)
Giancarlo è un autore molto attento ai dettagli, sto leggendo il libro cercando di entrare nello spirito del libro fino in fondo.. d altronde bisogna arrivare fino ad Atlandide:-)
Andrea Cremonini (proprietario verificato)
Lettura working progress , per ora lo consiglio! Ci aggiorniamo a fine lettura
giacomofortunati69 (proprietario verificato)
Un libro davvero interessante , l’ho regalato a mio suocero che mi ha ringraziato molto per l’ottimo acquisto!