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I Custodi dell’Eclissi

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Consegna prevista Giugno 2025
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Questo romanzo nasce dalla mia passione per i gialli e le indagini poliziesche. Ambientato a Napoli, il commissario Rosa Vitale ed il suo braccio destro Lorenzo Martini si trovano ad indagare sulla morte del professor Giovanni Ricci, professore universitario, noto per i suoi studi approfonditi sulla storia e sull’archeologia Etrusca. La sua morte misteriosa avvenuta nel suo studio da il via ad una indagine che porterà ad investigare su una antica setta risalente al periodo etrusco. Con il supporto di altri due poliziotti, Martina Bianchi e Francesco Caputo porteranno avanti una indagine incalzante tra le nobili famiglie Napoletane scoprendo il coinvolgimento anche di un cardinale. Con l’aiuto della ricercatrice Lucia Fosco riusciranno a decifrare indizi criptici e trovare prove per risolvere il caso. Solo quando il passato ed il presente si scontrano, il mistero viene svelato.

Perché ho scritto questo libro?

Questo libro era nella mia testa come un romanzo che avevo già letto e nel tempo ha preso forma, fino a quando non ho deciso di scriverlo. È per me la realizzazione di un sogno, poter far leggere ad altre persone una mia storia, rendere partecipi di questa indagine altri lettori, avere un riscontro da loro, sapere se quello che ho scritto possa piacere. Non è semplice scrivere un romanzo, ma ci ho messo tanto impegno e passione e spero possa piacere.

 

Chi pre-ordina la versione ebook avrà subito in omaggio un ebook che comprende i primi due volumi della nostra saga best seller “The Drunk Fury”.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

Capitolo 1: Una morte misteriosa

Il sole stava appena sorgendo su Napoli, tingendo il cielo di sfumature rosa e arancioni che si riflettevano nel mare calmo.

Rosa Vitale si fermò un attimo sul balcone del suo appartamento al quinto piano, godendosi la vista mozzafiato che le ricordava ogni giorno quanto fosse fortunata a vivere in una città così vibrante e affascinante.

Si passò una mano tra i capelli castani corti e mossi, osservando la scena con i suoi occhi verdi, profondi e attenti.

Mentre il caffè gorgogliava nella moka, Rosa sprofondò in una delle sue consuete riflessioni mattutine.

Nonostante i numerosi casi risolti e le notti insonni che le avevano lasciato qualche ruga d’espressione, sentiva di avere ancora molto da dare.

La sua empatia per le vittime e il desiderio instancabile di giustizia erano ciò che la spingeva avanti ogni giorno.

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Il suono della moka che finiva di preparare il caffè la distolse dai suoi pensieri.

Si avvicinò alla cucina, versò il caffè fumante in una tazzina e si sedette al tavolo e si lasciò avvolgere dal profumo caldo del caffè che aveva invaso la sua piccola cucina.

Mentre sorseggiava il caffè, il telefono vibrò sul tavolo, lo schermo si illuminò ed apparve il nome Lorenzo.

Rosa Rispose “Buongiorno Lorenzo, che succede?”

“Buongiorno Rosa, abbiamo un omicidio, un noto Professore Universitario ed archeologo stimatissimo, ti aspetto in ufficio”

“Arrivo!” rispose secca Rosa e riattaccò.

Il suo cuore accelerò.

Rapidamente si vestì in modo pratico come era nel suo outfit, perché per lei lavorare comoda era fondamentale, un jeans ed una maglietta bianca, indossò la fondina con la pistola e una giacchetta di pelle nera che nascondeva il tutto.

Uscì di casa con la consueta sicurezza che la contraddistingueva.

Camminare per i vicoli di Napoli era un rituale che adorava.

Le strette stradine, i colori vivaci dei panni stesi ad asciugare e il profumo del cibo che proveniva dalle finestre aperte la facevano sentire parte di qualcosa di più grande.

Era come se ogni angolo della città avesse una storia da raccontare, e Rosa era lì per ascoltarla.

Si fermò frettolosamente da Totò il suo amico tabaccaio all’angolo difronte la caserma e comprò le solite heets per la sua sigaretta elettronica.

“Buongiorno Commissà sempre di fretta!”

“Il tempo è tutto nel mio lavoro Totò, buona giornata!”

Uscì e attraversò frettolosamente la strada, salì le scale rapidamente ed entrò in caserma.

Entrò in ufficio, trovò Lorenzo già al lavoro, chino su una serie di documenti sparsi sulla scrivania.

Alzò lo sguardo e le sorrise quando la vide entrare.

“Buongiorno Lorenzo, mattiniero come sempre”

Scartò il suo nuovo pacchetto ed inserì la heets nella sua sigaretta elettronica, tirò a fondo e aprì il balconcino che dava sul piccolo cortile, lasciando entrare l’aria fresca del mattino.

“Dimmi tutto, di chi si tratta e cosa sappiamo” disse sedendosi alla sua scrivania.

Lorenzo si sedette alla sedia difronte a lei, aprì una cartellina con alcuni fogli freschi di stampa.

“Il professor Giovanni Ricci, sessantotto anni, un uomo di grande erudizione e rinomanza internazionale, noto per i suoi studi approfonditi sulla storia e sull’archeologia Etrusca.

Nato a Melfi una cittadina della Basilicata, aveva studiato e si era laureato con lode presso La Sapienza a Roma.

Ha trascorso la sua vita accademica esplorando le meraviglie del passato, specializzandosi nella civiltà etrusca, un campo che lo affascinava sin dalla giovinezza.

È stato ritrovato questa mattina dalla domestica nel suo studio al primo piano di un elegante palazzo antico nel cuore di Napoli. Ancora sconosciute le cause della sua morte.”

Rosa tirò un’ultima volta dalla sua sigaretta elettronica espirando in una nube di fumo, gettò la heets e presa la sua giacca dallo schienale della sedia disse a Lorenzo: “Andiamo! Al lavoro!” e si avviò a passo svelto verso la porta seguita da Lorenzo con il suo immancabile taccuino.

Lorenzo si diresse nell’ufficio in fondo al corridoio per prendere le chiavi della volante mentre Rosa andò nell’ufficio di fianco dove il vice commissario Caputo era anche lui già al lavoro sul caso.

“Ci sono novità dalle videocamere di sorveglianza della zona?” chiese Rosa.

“Ancora nulla capo, sto visionando alcuni filmati che ho avuto poco delle telecamere pubbliche, poi andrò di persona per recuperare i filmati di abitazioni e locali del quartiere.”

Rispose Caputo.

“Ottimo lavoro come sempre Francè. Aggiornami quando ci sono novità.”

“ok capo” disse sorridendo.

“Martina?”

“E’ già sul posto per tenere lontano i curiosi, vi aspetta lì.”

“Perfetto!” disse Rosa lasciando la stanza nel mentre arrivava Lorenzo.

“Possiamo andare.”

Uscirono e presero la volante, Lorenzo al posto di guida e Rosa al suo fianco.

Lorenzo mise in moto e partirono mescolandosi al traffico della città partenopea che diventava sempre più caotico con il passare delle ore.

Rosa tirò giù il finestrino e tirò fuori la sua sigaretta elettronica e iniziò a fumare assorta nei suoi pensieri mentre Lorenzo era concentrato sulla guida ed iniziava a ruminare sull’omicidio.

Rosa pensò a quanto era fortunata ad avere al suo fianco un bravo collega come Lorenzo.

Lorenzo Martini, un giovane di trentadue anni, con capelli neri disordinati che cadevano sulla fronte in modo apparentemente casuale, ma che gli conferiscono un’aria di trasandata eleganza.

Di statura alta e snella, i suoi occhi marroni vivaci brillavano di un’intelligenza curiosa, sempre in cerca di dettagli nascosti e indizi sfuggenti.

Il suo abbigliamento è pratico e informale, spesso caratterizzato da jeans e t-shirt, che riflettono la sua natura dinamica e pragmatica. Questa semplicità nel vestire nasconde però una mente complessa e meticolosa, sempre pronta a decifrare enigmi e risolvere misteri. Lorenzo porta sempre con sé un taccuino e una penna, strumenti indispensabili per annotare qualsiasi dettaglio significativo che potrebbe emergere durante un’indagine.

Nonostante la sua giovane età, Lorenzo è un poliziotto esperto e competente, la sua passione per i romanzi gialli alimenta il suo approccio investigativo, spingendolo a pensare in modo creativo e a cercare soluzioni non convenzionali.

Originario di Torino, Lorenzo si è trasferito a Napoli per seguire la sua carriera, attratto dall’energia e dalle opportunità offerte dalla città partenopea.

Lorenzo cerca sempre la verità, evitando scorciatoie e compromessi. Questa integrità morale è uno dei tratti che lo rendono rispettato tra i colleghi e ammirato dalle persone con cui lavora, in particolare da Rosa.

Insieme, formano una squadra formidabile, capace di affrontare e risolvere anche i casi più complessi e intricati.

I suoi pensieri si interrompono quando Lorenzo, non avendo trovato alcun posto nelle vicinanze, parcheggiò la volante davanti l’ingresso dell’ufficio del Professor Giovanni Ricci, un grande portone di legno, rovinato dal sole.

Era un vecchio nobile palazzo di epoca Rinascimentale, situato nei pressi del porto di Napoli.

Davanti il portone c’era Martina che teneva sotto controllo i pochi curiosi che avendo visto l’ambulanza che era intervenuta andando via dopo molti minuti ed avendo appreso della morte del professore si erano avvicinati per curiosità e a breve sarebbero arrivati anche i primi giornalisti.

Suonarono il citofono e dopo qualche istante una voce femminile rispose

“Chi è?”

“Sono il commissario Vitale.”

Dopo qualche secondo la voce rispose: “Salite”

Con un rumore elettrico il portone si aprì leggermente con uno scatto, Lorenzo spinse con energia ed il portone si spalancò cigolando ed una volta entrati si richiuse alle loro spalle.

Si ritrovarono in un grande spiazzo con al centro una fontana ed una ripida gradinata in marmo bianco sul lato destro.

Salirono fino a raggiungere il secondo piano dove una domestica dal volto solare li accolse all’ingresso della abitazione del Professore.

“Prego accomodatevi, la signora vi aspetta nel salotto.”

Seguendo la domestica percorsero un lungo corridoio, pieno di sculture, vasi e pareti piene di quadri.

La domestica si fermò alla terza porta sulla sinistra invitando gli ospiti ad accomodarsi.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Raffaele
Raffaele Fasano, nato a Melfi nel 1981, ho conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico Federico II di Svevia nel 2000. Appassionato di lettura, in particolare di romanzi gialli, nutro anche un profondo interesse per l’astronomia e l'osservazione del cielo profondo. La mia curiosità per la cultura mi porta ad esplorare vari ambiti, dall’arte alla musica. Amo viaggiare, scoprendo sia luoghi naturali che siti storici. Sono orgoglioso della mia bellissima famiglia, composta da una moglie amorevole, tre figli e un cagnolino. La mia vita è un equilibrio tra le mie passioni e l’amore per i miei cari.
Raffaele Raffaele
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