Il giovane Luca vuole fare una sorpresa alla mamma portandole un bel cesto di funghi raccolti nel bosco. Ma al momento di tornare a casa si accorge di essersi perso. Incontrerà così Ailor, un piccolo esserino dotato di stravaganti poteri magici che vuole aiutarlo a tornare a casa ma per farlo avrà bisogno dell’aiuto di tutti i suoi compagni. Intraprenderanno insieme un viaggio per arrivare al centro del bosco fino al Grande Albero e vivranno un’avventura divertente alla scoperta di ”enormi animaletti” e di una natura gentile e magica.
Ma sarà tutto vero?
Perché ho scritto questo libro?
Ero solita leggere ai miei bambini la favola della buonanotte finché una sera… ”Mamma inventiamone una nuova!”.
Loro mi hanno dato la base di partenza e io ho fatto il resto provando a dar vita ad un mondo magico per chi ha la meraviglia negli occhi e la magia nel cuore.

ANTEPRIMA NON EDITATA
Capitolo 7
MA CHI SONO I MIGNOLINI?
Improvvisamente tutto intorno a noi iniziò a risplendere. Ogni singolo filo d’erba, ogni bocciolo di fiore addormentato, anche il terreno stesso. Tutto splendeva di una luce tenue e rilassante. I fili d’erba erano enormi, alcuni più alti di me. Era un sentiero, la natura ci stava indicando la via. D’un tratto il mio sgomento svanì e nonostante fossi minuscolo in un mondo gigante non mi sentivo spaventato.
“Seguimi – disse – non ci vorrà molto. Siamo vicini al centro del bosco. Il grande albero si trova proprio là.”
Ci incamminammo verso il folto del bosco e mentre seguivo quel piccoletto la mia testa si riempì di domande.
“Da dove vieni?” Chiesi io.
“Dalla Valle dei Soffioni, a est del bosco.”
“La Valle dei Soffioni? Parli di quel grande campo che in primavera si riempie di quei bellissimi fiori di tarassaco? Quello vicino alla grande fattoria?”
“Sì, proprio quello!” Esclamò lui girandosi e guardandomi con gli occhi spalancati per la sorpresa “lo conosci?”
“Certo!” Risposi io “quella fattoria è casa mia.”
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“Davvero? Allora potremo tornare insieme.”
Disse sorridendo e saltellando.
“Ma come pensi di farmi tornare?“
“Io sono arrivato qui creando un portale arboreo…Penso che ormai tu abbia capito che noi mignolini possiamo usare la magia, tuttavia abbiamo dei limiti, almeno quelli giovani come me. Io non ho ancora molta esperienza e posso creare un portale che basta per uno solo. Per farti tornare a casa ho bisogno dell’aiuto dei miei compagni più esperti, per questo ti porto con me. Al grande albero troveremo tutto l’aiuto di cui abbiamo bisogno.”
“Capisco.” risposi. “Ma dimmi: quanti anni hai?” Chiesi incuriosito.
“3.400… sono uno dei più giovani del bosco.”rispose sorridendo.
-Alla faccia del giovincello!!!- Pensai sbalordito.
Rimasi lì con la bocca aperta senza riuscire a commentare, sembravo un pesce lesso, poi lui interruppe il mio “silenzio cerebrale” chiedendomi: “tu piuttosto, hai detto che eri andato a raccogliere funghi…non avrai per caso raccolto quelli rossi con i pallini bianchi, vero?”
“Hey! Ma per chi mi hai preso? – chiesi io – certo che no! Sono velenosi quelli!”
Lui fece un sorrisetto e mi chiese “e tu sai perché sono velenosi?”
“Perché se li mangi muori?” Risposi in tono sarcastico.
“Intendevo – continuò ridendo – lo sai perché il bosco li ha creati velenosi?”
“Il bosco li ha creati? Non si creano da soli?
Capitolo 8
LA SPIEGAZIONE CONTINUA
Non capivo cosa intendesse.
“Certo – disse- crescono da soli dal terreno ma è il bosco che li fa nascere velenosi per gli esseri viventi. Lo fa per darci dei posti in cui vivere.” Lo guardai perplesso, lui mi sorrise e continuò la sua spiegazione “vedi, gran parte di noi mignolini vive dentro quei funghi. Vengono creati apposta per noi e se voi umani li raccoglieste per mangiarli noi resteremmo continuamente senza casa ,così per aiutarci il bosco protegge a modo suo i nostri rifugi.”
Io lo guardavo sempre più incredulo e anche un po’ confuso in realtà perché non avrei mai immaginato che la natura fosse così… complessa. Lui vedendo i miei occhi sgranati rise e disse “E’ vero sai?” Poi continuò la sua spiegazione raccontandomi che non tutti vivevano nei funghi, alcuni di loro vivevano nei tronchi degli alberi che grandi com’erano davano rifugio a intere famiglie di mignolini… una sorta di condominio insomma.
Ero sempre più curioso e più lui raccontava più la mia curiosità cresceva.
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