Il bacio dell’oblio è l’opera d’esordio del palermitano Federico Ferrauto, scritto a cavallo tra la sua terra natia, la fredda ma tutto sommato accogliente Milano, l’europeissima Boston e la quanto mai caotica Roma. Ambientato in nessuno di questi luoghi e forse in ognuno di essi, il romanzo fonde elementi classici della fantascienza internazionale a prestiti dai mondi visionari in cui vive l’autore. Gli avvenimenti raccontati in queste pagine, per quanto assurdi possano sembrare, non sono così improbabili secondo l’autore che sottolinea che “esistevano prima di me e di voi, erano semplicemente in cerca di qualcuno che gli desse forma”. È da questa corsa sfrenata verso la Realtà, questa urgenza di venire al mondo che nasce il romanzo che avete davanti. La trama ruota attorno agli ultimi giorni di vita di Bliedrick, il figlio del Signore dei Sogni e dei Reami Oscuri. Le vicende sono ambientate in un universo che solo in apparenza assomiglia ad un probabile futuro distopico. Il giovane vive immerso in un mondo diviso tra l’esasperazione e l’esaltazione del silicio e entità dai poteri incredibili, in grado di manipolare la realtà a loro piacimento. Dopo aver speso anni immerso nel mondo di suo padre, decide di abbandonare ogni diritto alla successione per farsi coinvolgere nelle vicende umane, nelle quali rimane totalmente invischiato fino a far suoi i peggiori vizi. Giunto alla resa dei conti con se stesso e il resto dell’Universo, dovrà fare una scelta senza ritorno che lo porterà a comprendere più di quanto abbia mai chiesto. Nel suo cammino, Bliedrick è accompagnato da morte, dolore e disperazione ma anche dalla vita, tanta vita che aspetta solo di essere compresa e realizzata al pieno del suo potenziale creativo.
Perché ho scritto questo libro?
L’unico vero motivo per cui ho scritto Il bacio dell’oblio è che, anche volendo, non avrei potuto farne a meno. Non sono io ad averlo scelto. Non che me ne penta, anzi. L’ho considerato come parte integrante di me stesso sin dal primo istante. La sua genesi però è tutt’altro che “naturale”. La storia narrata in queste pagine era già lì prima di me e di voi, prima che iniziassi anche solo a pensarla. Ci sono avvenimenti che per loro stessa natura vanno narrati, trasmessi, punto e basta. Senza ragione o morale, hanno bisogno di venir fuori e diffondersi. Così le vicende di Bliedrick e di suo padre, nel loro vagabondare nel Regno dei Sogni, hanno trovato me addormentato e disposto ad accoglierle e dar loro una forma “concreta”.
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