Sulla pianta di cui faccio parte siamo in tantissimi, ormai ho perso il conto anche perché ogni anno crescono fratelli e sorelle nuovi di cui non saprei dire la numerazione, mentre altri si staccano e cadono a terra o vengono portati via dal vento. Come ho detto prima, ogni tanto crescono sulla nostra testa strane sagome rosse, molto belle da vedere e con un ottimo profumo, ma non vi dico la scomodità a tenerli diritti verso il sole tutto il giorno. Per fortuna dopo qualche mese si staccano pure loro e cadono a terra o qualcuno passa e se li prende –
chissà poi per fare cosa, vabbè meglio così almeno io poi sto più leggero-. Questo strano coso lo chiamano fico, ma modestie a parte, tra i due credo di essere io il più bello-
…ah ah ah ah …quanto sono simpatico-. Almeno lui un nome lo ha, io purtroppo sono solo un numero, una pala di una pianta in mezzo a tantissime altre pale, una grandissima famiglia certo, ma ad essere sinceri tra noi ci consideriamo poco, a mala pena ci guardiamo, ognuno pensa al suo fico, lo tiene ben alto, ma tutto quello che è attorno a mala pena viene notato. Almeno ho la fortuna di essere immerso in un paesaggio mozzafiato, con uno splendido mare, spiagge estese di cui non si vede mai la fine, colline fiorite piene di alberi, un sole cuocente che giorno dopo giorno, rende sempre più vivo il mio bel verde. É vero forse non dovrei lamentarmi, però dentro di me sento che mi manca qualcosa, vorrei tanto avere qualcuno con cui parlare, vorrei per una volta poter prendere e andare, viaggiare in lungo il largo, scoprire nuovi territori, conoscere nuovi amici, ridere, scherzare, insomma, VIVERE! –Scusate il momento tristezza non volevo rendere questa storia deprimente o farvi piangere però se ci sono riuscito, forse avete capito come mi sento-. Il mio discorso è chiaro, la mia vita è monotona quasi insignificante, ripetitiva, senza stimoli e senza relazioni. Ma allora mi dico, chi me lo fa fare di rimanere qua, in questa condizione? Se effettivamente voglio che qualcosa cambi devo essere io ad attivarmi per cambiare le cose, giusto? –questa bellissima frase credo me l’abbia insegnata uno dei miei numerosi nonni– Sì, direte voi sembra facile, ma forse non lo è, qui alla fine ho tutti i miei familiari, i miei amici, tutte persone con cui sono cresciuto anche se non conosco il nome e loro non conoscono il mio. Qui c’è la mia terra, c’è il mio mare, c’è la mia spiaggia. C’è un luogo sicuro che conosco; abbandonare tutto questo mi fa comunque paura, forse non sono pronto.
Però cavolo quanto vorrei passare le giornate in modo diverso, essere riconosciuto da qualcuno e per qualcuno essere di più di una semplice pala di una pianta con cui ogni tanto i turisti in visita all’isola si fanno delle foto –o selfie come li chiamano gli umani adesso-.
Sì, forse è vero, basta piangersi addosso, o come direbbe la mia vicina pala 126, basta fare la pettola, mi devo dare una svegliata, voglio per me qualcosa di nuovo e qualcosa che mi faccia star bene, voglio stare con qualcuno che sappia che ci sono pure io. Quindi sapete cosa vi dico? Adesso inizio per bene ad agitare il mio sederino, sì, mi giro e mi rigiro su me stesso, voglio assolutamente andare via e staccarmi da questa pianta! Sono stufo! Sento che sono destinato ad altro. Mio caro fico d’India da oggi ti dovrai sorreggere da solo, fuori ci sono mille cose da scoprire e io finalmente sono pronto a cambiare!
Ciao a tutti, statemi bene, voi continuate pure a fare la vita noiosa e insulsa che avete sempre fatto, se è quello che veramente desiderate, ma io voglio di più. Me ne vado!
CRICK CRACK CRICK CRACK
dai che ci sto riuscendo ancora un ultimo sforzo…
(fai finta che siano suoni veri, quindi se riesci accentua pure il tono di voce, dalle enfasi, d’altronde è il mio primo libro quindi il budget è limitato, se funziona vedrò di attrezzarmi con effetti sonori decenti la prossima volta. ti ringrazio)
Cavolo però là sotto brucia devo stare attento non strapparmi qualche ago, ma vabbè ci metterò su un po’ di acqua del mare…
CRICK CRACK CRICK CRACK
ce l’ho fatta, mondo arrrrrrrrrrrrrivooooooooooooo.
(vale come sopra)
TONFFFF!!!!!
(Non aver timore a farti sentire di solito i suoni piacciono agli ascoltatori)
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