Valeria è una donna che ha da poco superato la quarantina, alle prese con un figlio e un marito “adolescente”. Michele, suo marito, in piena crisi di mezza età decide di partire da solo per l’Australia, per cercare di trovare quella possibilità che forse gli è davvero mancata nella vita. La storia inizia con questo strappo lacerante ad una vita comune e si svolge lungo un anno, un anno in cui la madre e Simon, suo figlio, cercheranno, ciascuno a suo modo, di capire dove realmente è Michele nelle loro vite arrivando a comprendere alla fine dove si trovano loro stessi.
Perché ho scritto questo libro?
Le storie mi accompagnano da sempre e crescono assieme a me. Ho raggiunto la fantomatica età di mezzo, e questo passaggio mi ha fatto paura. Allora, come faccio sempre, ho cercato una storia che potesse raccontare questo delicato momento.
Ci sono storie di uomini, ma di meno sono le storie di donne. Io credo che le donne debbano raccontarsi di più, anche per uscire dai ruoli canonici che sono quelli che più vengono rappresentati. Storie di amori travolgenti, di giovinezza e ampie prospettive dinanzi a loro.
gabpepe (proprietario verificato)
Coinvolgente e intrigante dalle prime pagine.
Una madre, Valeria, alla ricerca di risposte.
Un figlio, Simon, alla ricerca di suo padre.
Un padre, Michele, alla ricerca di se stesso.
Tra Bologna, l’Australia e mondi virtuali, le vicende si snodano in realtà nell’animo dei protagonisti, nelle loro emozioni, nel loro tormentato cammino verso le scelte che matureranno.
È in questa complessa, mutevole e sfaccettata interiorità che l’autrice ci fa completamente calare attraverso un appassionante intreccio di storie che lasciano dentro tutti i sapori della vita.
l.laltrelli (proprietario verificato)
L’ho letto con piacere, un libro che, ambientato in un contesto di una vita come tante, racconta dei complessi sentimenti di una donna, un uomo e un ragazzo e del loro rapporto di madre/moglie, padre/marito e figlio. Una storia che non vuole dare risposte, come è giusto che sia, perché mentre gli stati d’animo che vengono raccontati sono universali, i comportamenti che ne conseguono sono personali e di conseguenza sempre e giustamente diversi gli uni dagli altri.