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Il pellegrino dell’oblio

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Consegna prevista Febbraio 2025
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Un brutto incidente mette in pausa la vita di Ismaele. Al risveglio dal coma si ritrova in una bianca stanza d’ospedale. É vivo e sta bene, deve solo aspettare che gli venga tolto il gesso alle gambe. Lo Iacono e l’infermiera Morelli sono le prime persone che incontra, i quali si limitano a dirgli di rilassarsi e riposare. Ismaele, però, è turbato, poiché non ricorda niente se non il suo nome. Nessuno ha trovato un suo documento o denunciato la scomparsa. In ospedale nessuno viene a fargli visita. Ismaele sembra essere un fantasma venuto dal nulla. Medici e infermieri si dimostrano sempre più schivi e vaghi, limitandosi a somministragli una medicina chiamata Prazoc. Qualcosa non va e Ismaele se ne accorge quando sente parlare Lo Iacono e Morelli lungo i corridoi nelle buie notti. Tutto sembra essere sospeso nel nulla, nemmeno l’aiuto della psicologa Wong Li, unica donna di cui si fida, riesce a ripristinare i ricordi perduti. La ricerca diventa ossessione, poi abisso.

Perché ho scritto questo libro?

Quando ho concepito questa storia volevo giocare provando a immaginare l’istinto dell’essere umano. Non è stata una storia per sfogare un determinato sentimento, avevo una gran voglia di addentrarmi in una caverna sempre più buia. Volevo ricreare una situazione claustrofobica per la mente, scalare le vette dell’immaginazione per ricercare una curiosità asfissiante.
Insomma, credo questo libro sia un grande gioco.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Alla fine, Nevio tornò a sedersi sul letto ponendosi di fronte a Ismaele.

I due si sentirono più protetti e alla fine, trovarono la forza di bisbigliare senza troppa paura.

“Perché mi avete aiutato?” domandò l’uomo.

“Non dovete girare durante la notte, è molto pericoloso” ammonì Nevio.

Per un attimo tornò ad azzittirsi ma Ismaele riprese.

“Perché dovrebbe essere pericoloso?” domandò.

Quella domanda nascondeva i suoi tremendi sospetti a riguardo del personale presente in ospedale, ma decise di far finta di nulla per cercare di capire.

A quel punto, Nevio abbassò lo sguardo. Sembrava così impaurito che aspettò parecchi secondi prima di prendere fiato e rispondere.

“Il giardino…” fu tutto quello che disse.

“Giardino?”

“Il giardino è dove portano i pazienti curiosi o molesti. Conviene rispettare sempre le regole e non attirare troppo l’attenzione” rispose.

Ismaele ascoltò quel vaneggiamento e sospettò che forse Nevio non era una persona molto lucida.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Martino Goffredo
Martino Goffredo nasce a Taranto il 10 settembre del 1991. Una volta raggiunta la maturità si lascia travolgere dall'idea di realizzare storie che vanno dal fantasy al thriller. Ispirato da opere avventurose, saggi e grandi classici, oggi vive a Pordenone e continua a scrivere. Pratica judo con passione e dedizione.
Si possono trovare diverse opere scritte da lui, quali "IL PASSERO E IL LEONE" della casa editrice Arduino Sacco Editore, "L'ECO DEL ROSSO", "UN TAXI PER ICARO", "IL CANTICO DELLE BRUME".
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