Iride è una brillante ragazza dalla vita perfetta. Laureata in psicologia, dopo una serie di fallimenti nella ricerca del lavoro che per la prima volta la bloccano, sprofonda nella depressione e decide di togliersi la vita. Compiuto il tremendo gesto però si ritrova in un bizzarro mondo posto tra la vita e la morte, il Mondo di passaggio, in cui le anime confuse che non sanno dove andare hanno una seconda possibilità per riflettere e capire il destino che desiderano davvero. Così la giovane è costretta a compiere un viaggio più metafisico che reale tra i luoghi della dimensione alternativa in cui è capitata, da cui potrà uscire soltanto dopo aver acquisito la piena consapevolezza di sé e dei suoi desideri. Da questo viaggio imparerà diverse, semplici, lezioni che fungeranno da punto di partenza per la piena comprensione del suo destino e della sua rinascita.
Perché ho scritto questo libro?
A tutti prima o poi capita di parlare con una persona cara e scoprire che ha attraversato brutti momenti di cui non si sapeva nulla. Quando è toccato a me non sono stato all’altezza e da ciò è nata questa storia, un messaggio di sostegno dedicato a coloro che ho lasciato soli.
L’auspicio è che dalla semplicità della storia di Iride altre persone esasperate da situazioni in cui sono bloccate possano trarre spunti su cui riflettere per trovare uno spiraglio di serenità nel caos che le circonda.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Introduzione
La vita non è sempre facile e spesso si incontrano situazioni che ci mettono a dura prova. Ognuno reagisce ai problemi in maniera diversa e può essere più o meno resiliente, ma prima o poi può capitare di trovarsi incagliati in dubbi ed ostacoli che impediscono di proseguire. Se poi questi diventano talmente insormontabili da creare una prigione di disperazione senza via di fuga risulta facile cedere ad essa. Se il dolore e la tristezza nelle nostre vite sono costanti, ma temporanei e ben gestiti, allora possono essere corroboranti, farci crescere. Quando però si trasformano in una piaga incurabile e profondamente radicata nel nostro essere, perdono il loro effetto benefico e si tramutano in potenti veleni. Bloccati in un tale gabbia senza vie di fuga, in cui si perde il controllo della propria mente e della vita, la soluzione apparentemente più semplice per esseri finiti come gli uomini sembra quella di “staccare la spina”.
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Sono ormai all’ordine del giorno le notizie di persone che, soffocate dalle situazioni in cui si trovavano, hanno tentato di farla finita o si ritrovano in una condizione psico-fisica di grave depressione. Magari esternamente sembravano perfettamente normali ed in effetti le loro vite, viste da un punto di vista terzo, non erano affatto male, ma questo non era ciò che dicevano le loro menti corrotte dal dolore. Gli occhi finiscono per essere schermati da un velo di rassegnazione che impedisce di guardare alle opportunità mandate dalla vita, i pensieri sono dirottati da un automatismo che li indirizza verso una spirale crescente di negatività senza reale fondamento, i cuori si macchiano di sentimenti orribili e desideri di distruzione insaziabili. Per quanto diverso possa essere l’inizio di questa condizione, più si rimane in essa e più difficile sarà uscirne.
Questo perché l’influenza del mondo è limitata e le reali mura di questa prigione interiore sono gli stessi prigionieri a costruirle, spesso inconsciamente. A lavoro finito sono in trappola senza sapere come ci sono finiti. Per quanto questo possa sembrare un problema sempre remoto e lontano da sé in fondo non lo è poi così tanto, perché la scintilla di autosabotaggio che si nutre delle sventure che si subiscono può imprevedibilmente scoccare da un momento all’altro. La storia di Iride parla proprio di questo. Ragazza bellissima, intelligente, laureata a pieni voti in psicologia, con una famiglia amorevole e benestante alle spalle ed un fidanzato pazzo di lei. Il suo futuro è pieno di sogni, successo e felicità. Cosa potrebbe mai andare storto, no?
E invece, dopo una serie di rifiuti e fallimenti che per la prima volta nella sua esistenza l’hanno davvero bloccata, si ritrova intrappolata in una vita perfetta ma che cela dentro di essa un inferno inespugnabile. Non più padrone della sua esistenza e dei suoi pensieri, persa ogni speranza e motivazione ed ignorando tutta la meraviglia che la circondava, Iride decide inesorabilmente di farla finita, togliendosi la vita.
Quando crede di essere riuscita finalmente nel suo intento però, per uno strano scherzo del destino, si ritrova in un bizzarro mondo posto tra la vita e la morte, il Mondo di passaggio, in cui le anime confuse che non sanno dove andare hanno una seconda possibilità per riflettere e capire il destino che desiderano davvero. Così la ragazza, accompagnata da una sfera luminosa come sua guida, è costretta a compiere un viaggio più metafisico che reale tra i luoghi fantastici della dimensione alternativa in cui è capitata, da cui potrà uscire soltanto dopo aver acquisito la piena consapevolezza di sé e dei suoi desideri. Da questo viaggio imparerà diverse, semplici, lezioni che fungeranno da punto di partenza per la piena comprensione del suo destino e della sua rinascita. L’auspicio è che dalla semplicità della storia di Iride altre persone, magari esasperate da situazioni in cui sono bloccate o che temono di finirci, possano trarre spunti metaforici su cui riflettere per trovare la via d’uscita, o almeno uno spiraglio di luce e serenità, nel caos che le circonda.
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