Una Donna sa fare i conti con la propria vita, anche con i propri fallimenti, ma spesso non sa riconoscere un uomo affetto da personalità narcisista, e se ne innamora, convinta di riuscire a salvarlo, ed invece perde se stessa. Fragilità e forza si mescolano mentre l’autostima svanisce, e la malattia dell’Anima si affaccia all’orizzonte. Solo un viaggio può diventare un’ancora di salvezza, un viaggio interiore, ma anche un viaggio verso l’India, magica ed incontaminata…
Tanta introspezione, tante riflessioni sulle sfumature delle complicate relazioni affettive.
Il tutto ambientato in una magica Sicilia, tra Catania, e Palermo. Ma alla fine c’è un trasferimento della protagonista in un Luogo della salvezza….
Perché ho scritto questo libro?
Dopo aver vissuto una relazione con un narcisista, ho voluto studiare la loro personalità, le loro “emozioni mancate”, la loro anima. Ne è nato un viaggio avvincente ed emozionante all’interno della fragilità umana, della solitudine, dell’amore malato, ma anche della rinascita che la Vita continuamente offre a chi si aggrappa a lei e non perde la voglia di esserci. Volevo scrivere di come durante la nostra esistenza le certezze, man mano, si sgretolano, ma poi, inevitabilmente, si ricompongono
ANTEPRIMA NON EDITATA
Nessuno arriva a chiederci nulla se stiamo male.
E quando chiedono, non ascoltano la risposta.
Non per cattiveria o disinteresse, ma per assenza di sguardi.
Raramente riusciamo a nutrirci di sguardi autentici o ad entrare in comunione intima con gli Esseri che abbiamo accanto. Li guardiamo senza vederli, ed essi, d’altro canto, sfuggono.
Siamo ombre passeggere proprio nella vita di chi sostiene di amarci, e le ombre, si sa, vengono appena percepite, senza mai iniziare ad esistere.
Viviamo correndo, anche se, nel frattempo, siamo immobili.
Dora era bellissima.
Marta la guarda con gli occhi umidi, ma senza piangere; poi la abbraccia.
Nel modo in cui l’avevo sempre fatto.
Un abbraccio lunghissimo, interminabile.
Non so quanto tempo siano rimaste avvolte in quell’intimo riappropriarsi di se stesse, era come se in quel momento il confine tra la vita e la morte non esistesse .
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Marta si mise a sedere accanto alla sua amica.
La fissava mentre una lunga conversazione intercorreva tra loro.
Da sempre capaci di farsi gran compagnia anche rimanendo in silenzio.
Ti accorgi di un’amicizia come legame autentico quando la comunicazione verbale diventa meno essenziale.
Tra loro c’era un filo empatico di comunicazione continua che le metteva in contatto sempre, anche quando non si telefonavamo per settimane.
Da quel momento, la sua vita era stata un susseguirsi di desideri evitati, di occasioni perse, di esigenze taciute , fino ad arrivare al mio matrimonio che sembrava mettere d’accordo tutte le cose che le erano state insegnate sugli uomini fino a quel momento.
Non è che non lo amasse.
E’ che non sapeva cosa significasse amare qualcuno fiutandone l’essenza, sentendolo dentro l’anima, respirandone il profumo selvatico di pianta fiorita anche mentre esibisce i rami secchi.
Vivere o morire può essere solo una percezione, una illusione se non ci sono Emozioni forti a farti distinguere una cosa dall’altra.
Siamo sogni capaci di generare realtà che si fermano a metà strada per paura di vivere fino in fondo .
Il viaggio di Marta iniziava in quel momento, e attraverso Dora sarebbe andata ad esplorare fiumi, laghi, boschi all’interno dei quali aveva smarrito i segnali che fanno traghettare dal sogno alla realtà senza necessariamente creare una distinzione tra i due livelli.
Dora era probabilmente tutto ciò che lei desideravo essere, perché era capace di sentimenti forti, era ribelle, ostinata e caparbia come nessuno.
Attraverso lei, Marta sarei arrivata a compiere quel viaggio emozionale che , probabilmente, non sarebbe mai finito.
Rinascere non è mai un fatto biologico.
Ma noi non lo sappiamo, perché confondiamo la pratica dell’esistere con la pratica del vivere.
Occorreva resettare le credenze che il suo inconscio avevo scambiato per verità oggettive.
Sin da piccoli veniamo trattati come recipienti ove, sempre con le migliori intenzioni del mondo, vengono depositate verità tramandate di generazione in generazione e mai verificate.
Adesso Marta voleva ricreare gli elementi della sua esistenza:
non aveva più tempo da dedicare ai disegni che altri avevano dipinto su di lei.
Voleva la biro in mano. Il suo destino lo avrebbe riscritto lei.
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