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Là dove porta il Maestrale – Volume primo

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Su una nave da crociera si incontrano le vite di numerosi passeggeri, volti sconosciuti che stringono legami forse destinati a durare il tempo di una vacanza, o forse a radicarsi nella vita vera. Ma la crociera è anche un teatro in cui vanno in scena, amplificate, le crudeltà dell’animo che le persone non possono fare a meno di rivolgere le une verso le altre.

Da dove viene la meschinità che ci portiamo dentro? Genera solo altro risentimento o, una volta disinnescata, è in grado di generare qualcosa di buono? Per scoprirlo, bisognerà salire a bordo della Mistral III e lasciarsi trasportare sulle acque del Mediterraneo. Buon viaggio…

CAPITOLO I
CIOCCOLATO GALEOTTO

Quando è finalmente giunto il momento delle tanto agognate vacanze, e si è prossimi a salire a bordo di una nave o di un aereo, o di un treno, o insomma di uno qualunque di quei mezzi destinati a condurci in un altrove più o meno lontano, più o meno già definito nella nostra mente, ma comunque mille volte fantasticato, il prezzo da pagare è l’attesa, e ognuno cerca di ingannare quest’attesa nella maniera che è più congeniale al proprio temperamento e, non da meno, al proprio umore.

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Ed è proprio in ragione di questo che il signor Pacini, alle ore dodici e trenta, ossia quando non mancava che un quarto d’ora all’imbarco, era intento a passare in rassegna un quotidiano con un atteggiamento che si sarebbe detto di placida fermezza, mentre invece un altro passeggero, seduto proprio dinanzi a lui, faceva scivolare il tozzo pollice sullo schermo del proprio cellulare con una velocità dovuta evidentemente all’abitudine e, o perlomeno così sembrava a Pacini, con una specie di febbrile, convulsa esaltazione.

«Oh, no! Diavolo!» borbottò d’un tratto costui, e alzò al cielo uno sguardo che era allo stesso tempo stizzito e affranto. Ciononostante, un attimo dopo tornò a fissare il telefonino con degli occhi su cui le palpebre ormai non si chiudevano più, e ricominciò a muovere il dito sullo schermo con degli scatti che al signor Pacini, che di tanto in tanto lo osservava, sembravano sempre più ampi, rapidi e spasmodici.

Oltre a tutto ciò, occorrerà dire che dal cellulare provenivano certi suoni demenziali che distraevano non poco il signor Pacini dalla sua lettura, cosicché costui, tralasciando momentaneamente il trafiletto di politica estera sul quale aveva cercato di concentrarsi, prese a guardarsi intorno, non sapendo cos’altro fare.

Tutto indicava che il momento dell’imbarco era prossimo: l’intera sala era occupata da una folla immensa, il personale delle crociere “Meridian Cruises” era sul punto di registrare al computer le generalità degli ultimi passeggeri, e il vociare dei presenti era sempre più alto, persistente e fitto.

C’erano madri che rincorrevano i figli, coppie che discutevano, famiglie che cercavano disperatamente un angolo della sala da conquistare e in cui sistemare i bagagli, che constavano di una media di due valigie a persona, qualche bambino che, chissà da dove, piangeva, e infine gli immancabili ritardatari che correvano trafelati, quasi strozzati dalle cinghie dei loro borsoni e il cui sguardo vagava perso per la sala, nella frenetica ricerca di qualcuno o qualcosa che potesse fornire loro una qualche indicazione, o perlomeno un indizio, su quale fosse la giusta fila a cui accodarsi per effettuare la registrazione.

In contrasto con una tale rumorosa bolgia, dall’ampia vetrata che era in fondo si poteva contemplare, in tutta la sua austera e indifferente immensità, la nave che sarebbe salpata di lì a pochi minuti, e che avrebbe solcato le acque del Mediterraneo sotto un sole d’agosto che, o almeno così sembrava al signor Pacini, non era mai stato così benefico e splendido.

«Sì! Evvai!» urlò il tizio col cellulare.

Il signor Pacini sussultò per lo spavento.

Allora il tizio sorrise in una maniera tra l’indecifrabile e il sornione, ripose il telefonino nella tasca della sua tuta arancione e, sempre mantenendo quel sorriso che non si capiva se fosse di cortesia oppure di scherno, disse con un forte accento romano: «Signore, lei mi deve scusare, ma era da un mese che non facevo il record, e allora…».

«Non c’è problema» rispose con forzata accondiscendenza il signor Pacini, che sorrise a sua volta e si apprestò a riprendere la lettura del suo giornale.

Seguì un breve silenzio, durante il quale il signor Pacini avvertì su di sé lo sguardo di quell’uomo, al che quest’ultimo, chinando leggermente il busto in avanti e piantando i gomiti sulle gambe larghe, domandò improvvisamente: «Da dove viene lei?».

«Da Siena» rispose Pacini. «E lei?» aggiunse poi, e non certo perché fosse realmente interessato a conoscere quale luogo d’Italia avesse dato i natali a quel seccatore, ma solamente perché il suo connaturato istinto all’educazione lo costringeva a essere affabile.

«Vengo da Anzio, vicino Roma.»

«Ah, la città dello sbarco degli Alleati.»

«Alleati di chi?» domandò l’uomo con una sconcertante sincerità.

Volendogli offrire una seconda chance, Pacini disse: «Anzio era anche la città dell’imperatore Nerone…».

Quello fece una faccia dubbiosa. «Ma Nerone non abitava dentro al Colosseo?»

A quel punto Pacini avrebbe dovuto spiegare al suo interlocutore che il Colosseo all’epoca di Nerone nemmeno esisteva, e che comunque non aveva mai avuto la funzione di residenza degli imperatori, essendo stato edificato per ben altri scopi, ma non lo fece per il semplice motivo che spendere quel tipo di parole a beneficio di quell’uomo gli sembrava francamente tempo perso. «Ad Anzio Nerone aveva la sua villa» si limitò a spiegare.

«Caspita, lei se ne intende parecchio di storia, eh?»

A quel punto Pacini rinunciò definitivamente alla lettura del giornale, che piegò e depose sulla sedia al suo fianco, e osservò attentamente il suo interlocutore.

Era questi un uomo sui trenta, trentacinque anni, il quale a sua volta lo scrutava con degli occhi che erano solo un poco più scuri della carnagione del volto, di un marrone innaturale che era con ogni evidenza il risultato di una serie di sedute di lampada. I capelli neri erano intrisi di un gel che li manteneva ritti in avanti e spianati all’altezza delle tempie, mentre le orecchie erano agghindate ciascuna con un cerchietto che s’infilava nel lobo. Sul lato sinistro del collo, tra l’orecchio e la mandibola, aveva inciso il tatuaggio di un proiettile.

Come già è stato detto, non indossava che una tuta, ma una tuta di marca che chissà quanto doveva costare, e lo stesso verosimilmente valeva anche per le scarpe da ginnastica, le quali erano di un verde talmente fosforescente che quasi faceva male a guardarlo.

Infine, intorno al collo indossava una spessa collana d’oro da cui pendeva un abbagliante crocifisso, e a uno dei due grossi polsi portava un bracciale, anch’esso d’oro, al quale seguiva un orologio di quelli che non tutti possono permettersi il lusso di avere.

Egli sorrideva ancora di quel sorriso che al signor Pacini non era piaciuto sin dall’inizio, ossia un sorriso di dubbia autenticità e addirittura quasi offensivo, e intanto, sempre inclinato in avanti, si sfregava le grosse mani l’una contro l’altra.

«Sì, mi intendo di storia,» rispose Pacini, “mentre invece scommetto che tu non ti intendi proprio di nulla, citrullo”, avrebbe voluto aggiungere.

2021-11-03

Aggiornamento

OVERGOAL RAGGIUNTO!! Non trovo nemmeno le parole per ringraziarvi per il sostegno, per la fiducia, per l'affetto che mi avete dimostrato... Quindi mi limiterò a dirvi GRAZIE ❤️ Questo libro vedrà la luce anche per merito vostro, ogni sua pagina sarà "figlia" di ognuno di voi, voi che mi avete aiutato a concretizzare questo sogno e che avete fatto sì che la "Mistral III" possa prendere rotte lontane, sempre più in là, oltre l'orizzonte... E ora... Avanti tutta!! 😎
2021-10-27

Aggiornamento

Ciao amici, ecco qui la mia intervista da parte di bookabook! 😉 https://www.instagram.com/tv/CVidp1SpFKw/?utm_source=ig_web_copy_link
2021-10-25

Aggiornamento

Buonasera amici, con grande piacere e onore sono stata ospite del salotto letterario di Laura e Brunella, "Hook The Book" 😊 https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10226462868707948&id=1531294193
2021-10-24

“Fidene in rete”

Cari amici, con piacere vi comunico che il mio romanzo è stato segnalato sul giornale del mio quartiere😊
2021-10-18

Aggiornamento

Una bellissima recensione del mio romanzo sul blog "Emozioni tra le righe". Grazie! 😍 https://www.eleniastefani.com/2021/10/18/recensione-di-la-dove-porta-il-maestrale/
2021-09-14

Aggiornamento

Secondo obiettivo raggiunto e superato!! A questo punto, è d'obbligo andare a conquistare l'obiettivo finale! 😎 Rinnovo e ribadisco i miei ringraziamenti a tutti voi che mi avete sostenuto e che avete creduto in me❤️ Federica
2021-08-22

Aggiornamento

GOAL RAGGIUNTO!! :) Cari sostenitori, 200 VOLTE GRAZIE!! Ma non crediate che mi fermerò qui... ...l'obiettivo successivo è già lì, a lusingarmi e ad ammiccarmi... ...continuate a salire a bordo della mia nave, prima che l'estate finisca!! ;) Federica.
2021-08-13

Aggiornamento

Grazie di cuore a tutti i miei sostenitori per l'incredibile risultato ottenuto finora! Federica
2021-08-06

Aggiornamento

-52 copie al goal è un risultato incredibile! Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno sostenuto finora! Federica
2021-08-05

Aggiornamento

Il 60% dei preordini in due giorni di campagna è un traguardo incredibile! Grazie di cuore a tutti i miei sostenitori! Federica

Commenti

  1. Emanuela Lusuardi

    (proprietario verificato)

    Emanuela
    Buon anno a tutti!
    Oggi vorrei parlarvi del libro che ho appena finito di leggere.
    “Là dove ti porta il Maestrale” di Federica Pucci.
    La storia si sviluppa principalmente su una nave da crociera. Un romanzo dei nostri giorni ma con una base classica.
    Ben descritti i personaggi e le scene con un lessico ricercato e numerosi dialoghi che ne fanno interessante e scorrevole la lettura spingendo il lettore a continuare l’approfondimento.
    Inconsciamente aumenta la curiosità per conoscere meglio i personaggi tanto da porsi una domanda: “Ma questi personaggi sono realmente così?” Ebbene penso di aver trovato risposta tra le righe: “ Non ha importanza se fisicamente esistano ma è fondamentale percepire ciò che ha voluto mettere in evidenza attraverso la psicologia di questi personaggi”.
    Durante questa convivenza forzata sulla nave, lasciano libera la loro natura, ciò che realmente sono e lo fanno senza remore dimostrando i loro lati più negativi come se si sentissero autorizzati a farlo. Anche se qualcuno tra loro dimostra che ancora c’è qualcosa di buono nell’essere umano ( per fortuna non siamo tutti uguali ). Viene messa in risalto una società malata che ha perso i sani principi e che vive di preconcetti e pregiudizi come il razzismo, bullismo, rifiuto ad accettare persone diverse, arroganza presunzione dove vige la legge del più forte.
    Sembra proprio che in questa crociera tutto questo sia elevato all’ennesima potenza come sè questa vacanza sia il pretesto per dare libero sfogo a ciò che si è realmente e quotidianamente.
    Federica è riuscita a raccontarlo con un’ironia di fondo facendomi tifare per uno o più personaggi e allora non ci resta che aspettare il seguito di questa turbolenta vacanza. Grazie !

  2. Paola Russo

    (proprietario verificato)

    Complimenti all’autrice che è stata capace di rappresentare l’animo umano nelle sue sfaccettature con uno stile ricco e semplice allo stesso tempo. Una lettura leggera e scorrevole che accompagna il lettore in tutto il racconto alimentando in modo crescente l’interesse nella storia. I luoghi descritti con dovizia di particolari trasportano il lettore in un viaggio bellissimo. Personalmente ho fatto una crociera attraversando proprio i posti descritti nel romanzo. Atene, il Bazar di Istanbul e la magia dei minareti. Un esperimento umano, una convivenza forzata. Dinamiche che portano a riflettere, a soffermarsi su quanto di questi personaggi in fondo si nasconda dentro ognuno di noi, in quella parte che va oltre le apparenze.

  3. (proprietario verificato)

    La lettura di “Là dove porta il Maestrale” è di quelle che avvolgono il lettore in un’ atmosfera particolare.
    Il contesto è quello di una vacanza in nave da crociera, la Mistral, vissuta attraverso gli occhi di alcuni passeggeri: un espediente letterario per porre in risalto una serie di comportamenti e circostanze, se vogliamo banali, ma rivelatori di qualcosa di più intimo o di più profondo.
    La psicologia di questi personaggi si esprime grazie a un insieme di idee preconcette e comportamenti stereotipati che, in assenza dei condizionamenti normali della vita di tutti i giorni, trovano libero sfogo.
    I passeggeri della nave vivono in un tempo e in uno spazio sospesi, irreali; la loro originalità non ha bisogno di maschere, essi sono quello che sono, con i loro pregi (pochi) e difetti (molti), dando prova di una regressione quasi adolescenziale che non risparmia nessuno.
    Si instaurano dinamiche quasi di tipo ancestrale nelle quali la competizione, nelle diverse forme, premia sempre il più forte, o il più scaltro; solo il caso o la sorte riescono a mischiare le carte.
    I passeggeri, per lo meno quelli che nel romanzo conosceremo, sono tutti esponenti di una media e alta borghesia, di tutte le età e professioni, che si scontreranno con le loro problematiche esistenziali: l’innamoramento, l’amore, la gelosia, la religione, le convenzioni sociali come ad esempio l’atteggiamento verso l’altro e il diverso. È un miscuglio di idee e preconcetti che si intravedono nelle varie situazioni e dialoghi.
    Questi ultimi sono particolarmente interessanti, divertenti, accompagnati da didascalie e commenti dell’autrice, sagaci e pungenti, che passa con naturalezza da una situazione all’altra. Essi si prestano, a saperlo cogliere, a un intelligente senso dell’umorismo. E questo aspetto è un punto molto forte a favore di questo romanzo.
    L’autrice ha scritto un romanzo che possiamo definire moderno e d’altri tempi, nel contempo. Lessico e struttura del periodo tradiscono una matrice classica, raffinata; la costruzione delle frasi è elaborata, il lessico ricercato e preciso che descrive ogni sfumatura, quasi di tipo ottocentesco, ma non pesante, viceversa scorrevole e piacevole. In questo, il romanzo si distacca notevolmente dalla gran parte della narrativa di scrittori contemporanei italiani.
    La storia è costituita dallo sviluppo delle situazioni e in questo primo libro non viene delineata completamente. Fra le scene migliori, quella sull’Acropoli ad Atene, nel bazar di Istanbul, quanti hanno visitato queste località ci si ritroveranno sicuramente. Molto divertente la scena nella sala da gioco della nave.
    Il romanzo non risparmia le giovanissime generazioni, come i bambini, anch’essi vittime degli stessi condizionamenti degli adulti: la noia, il rifiuto e l’accanimento contro la diversità, il bullismo.
    Nel complesso emerge una visione dell’umanità malata, psicolabile, ipocritamente ancorata a valori fasulli, inconsapevolmente alla ricerca di succedanei effimeri di felicità e della propria anima smarrita.

  4. Andrea Mitri

    (proprietario verificato)

    Ci sono molte cose interessanti in questa prima parte di “Là dove ti porta il maestrale” di Federica Pucci.
    Innanzitutto la struttura del romanzo, suddiviso in capitoli con tanto di titolo ironicamente esplicativo come accadeva nei romanzi di una volta. Ma anche la scrittura, ricca di aggettivi anche desueti e dall’andamento classico con il narratore che si rivolge spesso al lettore anticipando eventi o commentando quanto accaduto. Il tutto però senza perdere in scorrevolezza e non ostacolando la piacevolezza della lettura.
    E poi l’accuratezza nella descrizione: sia dei personaggi protagonisti di questa crociera sia degli ambienti e dei luoghi che frequentano, con una cura del dettaglio che finisce con il rendere visivamente piena la lettura.
    Ma anche questa chiave della cattiveria e del pregiudizio espresso apertamente, non nascosta dalla convenienza e dalla poca conoscenza reciproca dei passeggeri della nave.
    I personaggi di “Là dove ti porta il maestrale” in crociera per il Mediterraneo ,non nascondono i loro sentimenti come avviene per la maggior parte delle persone, ma li esplicano senza remore anche a costo di risultare talvolta antipatici o magari talvolta troppo fragili.
    Detto tutto questo, il giudizio sul libro rimane in qualche maniera sospeso, visto che il racconto ad un certo punto si interrompe, senza un accadimento che costringa i personaggi ad un cambiamento e senza che alcuni rapporti inizino a risolversi.
    Sicuramente è colpa della divisione in due libri, ma si rimane un po’ con l’amaro in bocca come se avessimo viaggiato insieme a tutti loro ma ci avessero fatti scendere dalla nave nel momento in cui il divertimento vero stava per cominciare.

  5. Cipriano Gentilino

    (proprietario verificato)

    Là dove porta il maestrale -Federica Pucci.
    IL romanzo è ambientato in una crociera nella quale si incontrano personaggi di diverse professioni, storie personali, culture, modi di interagire nella socialità co-stretta di un viaggio in nave .
    I personaggi sono ben delineati e descritti in modo da renderli vivi e percettibili al lettore anche grazie al linguaggio che l’autrice fà usare ad ognuno di loro.
    La lettura scorre veloce e molto piacevole in una trama che intriga per le emozioni dei personaggi e delle loro reazioni tra le soste nei porti, la sala pranzo e le passeggiate sul ponte.
    Le città visitate sono ben descritte e continuano con fluidità a essere il teatro dei personaggi i quali sia co-stretti sulla nave che in visita alle città di Atene e Istanbul non abbandonano i preconcetti e pregiudizi. Eppure tra posizioni difficilmente accettabili ( razzismo, rifiuto dei disabili etc … ) emergono con delicatezza storie di vita individuali che, pur non giustificandoli, aprono a una possibile umana comprensione.
    In complesso un romanzo che mi è piaciuto molto e del quale consiglio la lettura !

  6. (proprietario verificato)

    Sono stato attirato dal titolo del romanzo, e così me lo sono scaricato. Mi ha sorpreso, perchè è piaciuto a me che sono un divoratore di libri Fantasy e di avventura , non di questo genere narrativo molto diverso ma molto scorrevole. Invece l’ho letto volentieri, e i personaggi hanno una loro spiccata personalità , sono descritti bene e i dialoghi sul Mistral III ti coinvolgono (infatti ho preso in simpatia Oreste) cosa questa che non è per nulla scontata ed è assoluto merito di Federica Pucci . Brava mi è piaciuto e leggerò anche il prosieguo .

  7. (proprietario verificato)

    “Là dove porta il Maestrale” è un’opera di narrativa d’intrattenimento, in cui le vicende raccontate si svolgono a bordo di una nave da crociera. Ciò che mi ha più colpito, da subito, è stata la descrizione dei personaggi, talmente vividi che si ha l’impressione di averli davanti agli occhi. Lo stile è elegante, fluido e accattivante, i dialoghi sono intriganti e l’immersione nelle atmosfere della crociera è totale.
    Bellissima anche la descrizione dei luoghi visitati durante il viaggio, luoghi in cui il lettore si sente letteralmente teletrasportato.
    Non vedo l’ora di leggere il volume due per vedere come si svilupperà questo interessantissimo incrocio di vite…

  8. Stefania Cenci

    (proprietario verificato)

    Questo romanzo ambientato in una crociera, ricalca alcuni comportamenti umani come il bullismo, il razzismo e il bieco gioco di prendere gli altri per i fondelli. Ma non solo, c’è anche molta umanità che traspare dai personaggi che animano il viaggio e più di una volta mi hanno fatto riflettere. Tutti i personaggi sono descritti in modo da vederli mentre si muovono o parlano tanto da essere partecipi della crociera assieme a loro. E’ una scrittura che ha il sapore di altri tempi e questo l’ho apprezzato tantissimo. Non vedo l’ora di leggere la seconda parte. Lo consiglio. Complimenti!

  9. (proprietario verificato)

    Bellissimo Romanzo, la scrittrice conduce il lettore nelle tante dinamiche del racconto ben descritto sempre nei minimi dettagli. Al termine del primo volume si ha difficoltà a lasciare i personaggi, resto quindi in attesa del secondo volume! Complimenti!!

  10. (proprietario verificato)

    Romanzo bello, scritto bene, personaggi simpatici. Sembra quasi di assistere ad un film, tanto è tutto ben descritto. Io che sono un appassionato di cinema lo vedrei bene come film. I personaggi che mi sono piaciuti di più sono Vaccari e la signora Luisa.
    La bambina Sara fa veramente tenerezza.
    Unico difetto se così si può dire è che per sapere come andrà a finire bisognerà aspettare il secondo volume, io invece non vedo l’ora di leggere il resto.
    Comunque complimenti alla giovane scrittrice !

  11. (proprietario verificato)

    Una lettura scorrevole e piacevole, grande coinvolgimento sin dalla prima pagina, personaggi tanto ben descritti che sembra di conoscerli personalmente da una vita.
    E, non meno importante, uno stile di scrittura unico: ricercato ma mai pesante, ricco e riconoscibile.
    Consiglio vivamente quest’opera, e di tenere d’occhio quest’autrice!

  12. (proprietario verificato)

    Ho appena finito di leggere questa prima parte, aspetto con impazienza la seconda. La peculiare descrizione dei luoghi e dei personaggi ti fa immergere nella vita da crociera, tanto che chi legge questo libro diventa anch’ egli un passeggero della Mistral.
    Il pregio più importante di questo romanzo è fuor di dubbio il connubio tra un’ ironia di fondo e la profondità dei contenuti e delle tematiche affrontate. Spesso ci si ritrova a sorridere e a riflettere nello stesso capitolo. P.S.: Io tifo per Oreste Vaccari!! 🙂

  13. stefania987lenzetti

    (proprietario verificato)

    Incredibile come una crociera possa diventare teatro di dinamiche così coinvolgenti!
    Mi sono ritrovata lì, su quella nave anche io immedesimandomi nelle personalità dei personaggi. Spesso molti di loro avrei voluto davvero conoscerli, ma la cosa che ho trovato più affascinante è il fatto che l’autrice ci fa entrare proprio a capofitto nella loro psiche, cogliendo sfaccettature della personalità di gente che fondamentalmente possiamo incontrare ogni giorno. La scrittura è ricercata ma allo stesso tempo fluente e piacevole, difficilmente ad oggi si trovano libri così ben scritti. Davvero un bel lavoro

  14. (proprietario verificato)

    Ho letto il romanzo in pochissime ore, immaginando riga per riga ogni singolo dettaglio descritto in modo magistrale; ho viaggiato sulla nave con i suoi protagonisti, empatizzando con loro ogni tipo di sentimento possibile, visitando luoghi mai visti e riscoprendone di lontani nella mia memoria.
    La lettura e’ stata difficile da abbandonare, tratta di tematiche molto delicate e tutte estremamente attuali.
    Mi sono affezionata a molti dei personaggi e alle loro vicende e non vedo davvero l’ora di scoprire l’evolversi della storia.
    Aspetto con ansia il volume due.

  15. Come una crociera tranquilla e rilassante, almeno nei presupposti, si può trasformare in un incubo per alcuni dei crocieristi, messi di fronte alle loro magagne e ai loro scheletri nell’armadio, quando la convivenza forzata fa esplodere situazioni impreviste ed apparentemente incontrollabili. Vacanza? Macchè. Percorsi psicoanalitici, storie che nella loro apparente banalità trasudano problematiche ancestrali fin qui irrisolte.
    Il tutto sapientemente orchestrato dall’abilissima penna dell’autrice, che a poco a poco, allettandoci con una narrazione leggera, ci porta al disvelamento di piaghe antiche che ognuno di noi cova nel proprio inconscio. Il primo volume crea davvero grandi aspettative, e se le premesse sono queste, che arrivi al più presto il secondo !

  16. (proprietario verificato)

    A bordo di una nave da crociera da sogno, la “Mistral III”, tutto lascia presagire ad una vacanza indimenticabile. Alcuni passeggeri, però, non riescono a lasciare a terra i loro problemi e le loro fragilità nascoste e irrisolte. Queste infatti riaffioreranno, creando spesso dissapori e incomprensioni tra i viaggiatori e offrendo profonde riflessioni al lettore.
    La scrittrice descrive in modo oculato, attento e ricco di particolari i personaggi, tanto che il lettore avrà la percezione di essere anche lui lì.
    Romanzo stupendo!
    Complimenti alla scrittrice Federica Pucci.
    Resto in trepidante attesa del volume due!

  17. (proprietario verificato)

    Piccola spiegazione per chi non avesse capito come funziona. Facendo il preordine si ha diritto a scaricare la bozza provvisoria che comunque è il volume intero, per avere il libro fisico ci vorranno alcuni mesi. Chi sceglie invece il formato elettronico può averlo più rapidamente.
    Io ho ordinato il cartaceo ma devo dire che ne è valsa la pena perchè questo romanzo effettivamente è godibile, è una specie di commedia agrodolce divertente e che fa anche riflettere. Vorrà dire che quando arriverà il libro lo rileggerò ben volentieri e ordinerò senz’altro anche il secondo volume per sapere come finisce.

  18. (proprietario verificato)

    Sono venuto a conoscenza di questo romanzo tramite amici, e, incuriosito dall’argomento trattato e dall’anteprima, ho effettuato il preordine e scaricato la bozza e…grande scoperta ! L’ho letteralmente divorato nel giro di un paio di giorni !
    La narrazione ti prende letteralmente per mano e ti coinvolge al punto da non poter abbandonare la lettura. Ti sembra di stare viaggiando anche tu sul Mistral III e di partecipare alle vicende e ai conflitti dei vari personaggi e di condividerne gli umori…
    La descrizione dei personaggi è magistrale, sembra di averli davanti e di sentirli parlare di persona, per non parlare delle affascinanti ed efficacissime pennellate che ti fanno vivere e osservare da vicino i luoghi visitati dai croceristi nei vari scali, e momenti di autentica poesia come nel capitolo sulla bellezza..
    I dialoghi sono uno dei punti di forza, mai banali o scontati. E’ come se persone reali stiano parlando, litigando, ridendo o piangendo in tua presenza, e tu, da osservatore neutrale, non puoi fare a meno di essere partecipe della loro vita, dei loro problemi irrisolti e delle loro piccole e grandi debolezze, fino alla catarsi finale in cui le emozioni si rincorrono sempre più coinvolgenti.
    In conclusione, una bellissime ed inaspettata scoperta, un libro senz’altro da consigliare. Sono sicuro che in futuro sentiremo parlare molto di Federica Pucci.

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Federica Pucci
Nata a Roma il 14 agosto 1987, dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Medicina e Chirurgia e in seguito ha ottenuto il diploma specialistico in Medicina generale. Attualmente medico di famiglia, nutre da sempre una forte passione per la scrittura e la lettura. Un altro suo interesse sono i viaggi, che l’hanno portata a esplorare tutti e cinque i continenti. "Là dove porta il Maestrale" è il suo romanzo d’esordio.
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