Tre vite che s’intrecciano in una storia d’amore, d’amicizia, di emozioni intense. Di muto tormento. Un instabile gioco di maschere quello fra Sasha, Michelle e Juan, che dovranno fare i conti con i propri sentimenti, decidere se la felicità delle persone che amano sia più importante della propria e imparare a riconquistare se stessi e la propria indipendenza, senza mai dimenticare che la matematica della vita segue le regole del cuore, non quelle dei numeri.
INTRODUZIONE
A ciascuno di voi è riservata una persona speciale. A volte ve ne vengono riservate due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Per ricongiungersi con voi, viaggiano attraverso gli oceani del tempo e gli spazi siderali. Vengono da altrove, dal cielo. Possono assumere diverse sembianze, ma il vostro cuore le riconosce.
Il vostro cuore le ha già accolte come parte di sé in altri luoghi e tempi, sotto il plenilunio dei deserti d’Egitto o nelle antiche pianure della Mongolia. Avete cavalcato insieme negli eserciti di condottieri dimenticati dalla storia, avete vissuto insieme nelle grotte ricoperte di sabbia dei nostri antenati. Tra voi c’è un legame che attraversa i tempi dei tempi: non sarete mai soli.
L’intelletto può intromettersi e dire: “Io non so chi tu sia”, ma il cuore lo sa.
Brian Weiss, Molte vite un solo amore
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Due donne diverse. Sasha, la fidanzata perfetta. L’ingenuità, la bellezza, la semplicità, l’autenticità. Trasparente come la luce del giorno. Michelle, l’amica fedele, una vita segreta. L’esplosività, la sensualità, l’amorevolezza, la comprensione. Nascosta nel buio della notte. Entrambe uscite da sette anni di relazione con uomini che ne avevano distrutto l’autostima, entrambe alla ricerca dell’identità perduta dopo aver trascorso troppo tempo a sentirsi sbagliate. Ferite nel profondo ma abbastanza coraggiose da ribellarsi a tutto ciò che le aveva tenute nella frustrazione, lontane da se stesse. Juan, ragazzo complesso e affascinante, in eterno conflitto interiore, in costante oscillazione tra il bisogno di rapporti morbosi e simbiotici per paura di stare solo e la necessità di isolarsi dal mondo, evitando il contatto, fino al limite del distacco fisico ed emotivo e dell’evitamento. Lui, l’artefice, il carnefice ma anche la vittima.
Un legame profondo di anime che si riconoscono, una dinamica tormentata, un gioco di ruoli e di equilibri dove i personaggi si amalgamano e si scindono fino a generare il caos che permetterà loro di trasformarsi…
Capitolo 1.
Il bambino incompreso
Juan… bambino peruviano non compreso a causa della sua indole ribelle e di quella sua rabbia muta nel non riuscire a esprimere il proprio disagio, arrivò in Italia con suo fratello a nove anni, per raggiungere sua madre e iniziare una nuova vita. Non fu facile… un bambino straniero in una classe dove nessuno capiva la sua lingua e lui non capiva nemmeno la maestra… Era solo, spaventato, silenzioso… L’unica cosa che sentiva dentro era la separazione dal resto del mondo.
Crescendo, ha mantenuto un atteggiamento individualista e a tratti asociale, ma ha trovato presto il suo posto nel mondo e il modo per essere finalmente visto: sul palco, sotto i riflettori. Muoveva i piedi come fossero ali ed esprimeva la sua bellezza e la sua sensuale delicatezza ballando come se intorno a lui, davanti a lui non ci fosse nessuno. Esisteva solo la musica. Quel bambino dagli occhi vivi e vuoti, pieni di mondi e completamente inespressivi, come se qualcuno, da quegli occhi, gli avesse rubato l’anima, aveva, per la prima volta, la possibilità di mostrare il suo talento e di parlare un linguaggio universale, il linguaggio del corpo. Non aveva più paura.
Fu in un locale che conobbe Michelle. Era una donna molto più grande di lui e aveva uno sguardo intenso e rassicurante. Inizialmente la trovava fastidiosa per via della sua esuberanza, ma, in seguito, fu proprio quella modalità estroversa e gioiosa a tirarlo fuori dalla sua grotta e a legarlo a lei… per sempre. Non solo quello. Fu la sua dedizione, la pazienza che aveva nel sopportare i suoi lati schivi e ombrosi, la capacità di ascoltare anche ciò che non diceva e la comprensione dei suoi stati d’animo. Sembrava che lo leggesse come un libro aperto, lui, il bambino incompreso, si sentiva visto e decodificato per la prima volta. Nacque un’amicizia piena di paradossi e contraddizioni che durò oltre ogni aspettativa.
Fu nello stesso locale che conobbe Sasha, qualche tempo dopo. Una ragazza d’altri tempi, una bellezza naturale, un atteggiamento schivo ma sincero. La donna che lo faceva sentire scelto, unico, l’uomo perfetto che non era mai stato. Un legame oltre i tempi, oltre i mondi… Il disegno di un futuro stabile, di una vita felice che non gli era mai stata concessa prima. L’amore… come nelle favole.
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