Un sottotenente radiotelegrafista della Wehrmacht racconta in prima persona la storia della sua singolare, straziante guerra e le imprevedibili conseguenze che questa ha provocato sulla sua esistenza anche nel periodo post-bellico. Attraverso digressioni temporali che seguono il flusso irregolare dei ricordi così come si succedono nella memoria, il racconto ricostruisce le vicende che hanno segnato la vita del protagonista, inizialmente inserite nello scenario faustiano del periodo bellico, successivamente nel doloroso e difficile periodo della ricostruzione tedesca ed infine nel progressivo ritorno alla vita del paese sconfitto. Anche se per la Germania l’opera di rimozione delle macerie fisiche si concluderà con un successo, per alcuni uomini, costretti ad oltrepassare il confine oltre il quale non è più lecito parlare di innocenza, alcune macerie saranno destinate a rimanere per sempre .
Perché ho scritto questo libro?
La passione per la letteratura, prima o poi, sfocia nella tentazione di scrivere qualcosa in prima persona. Ma ho resistito a lungo a questa tentazione nell’attesa che una storia venisse lentamente a prendere forma nella mia mente e che i tasselli di cui si compone si incastrassero fino a dare vita ad un insieme coerente. Più che un libro sulla guerra è un libro che parla della necessità di confrontarsi e di opporsi a ciò che il Caso sembra “apparecchiare” per le nostre vite.
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