Nel 1983, pochi giorni prima di Natale, un evento tragico sconvolge la vita di Veronica che, a soli dodici anni, deve affrontare la morte del padre. Questa tragedia le causa un vuoto e una solitudine interiore che nessuno riesce a colmare.
L’esistenza di Silvia, al contrario, scorre serenamente e il giorno del funerale, pur sapendo per chi suonano quelle campane, non riesce a sostenere quella sofferenza, perché tenuta sempre al riparo da eventi infelici.
Dopo un anno, le due ragazze si incontrano per caso e iniziano a frequentarsi. Il rapporto diventa più profondo quando Silvia condivide con Veronica la lettura di alcuni romanzi, che le proiettano in un universo di emozioni e complicità. Attraverso lo scambio dei loro diari, riusciranno a confidarsi i loro sentimenti più intimi.
INTRODUZIONE
Uno scorpione doveva attraversare un fiume ma, non sapendo nuotare, chiese aiuto a una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: «Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda».
La rana gli rispose: «Fossi matta! Così appena siamo in acqua, mi pungi e mi uccidi».
«E per quale motivo dovrei farlo?» incalzò lo scorpione. «Se ti pungessi, tu moriresti e io, non sapendo nuotare, annegherei!»
La rana rimase un attimo a pensare e, convinta della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire, la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto.
«Perché sono uno scorpione…» rispose lui. «È la mia natura!»
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Questo racconto rappresenta la tendenza di molte persone a non mantenere ciò che si erano ripromesse di fare, a ripetere gli errori commessi nel passato e a rimanere ancorati alle abitudini e a certi comportamenti per loro consueti. Spesso si rinuncia a molti desideri per salvaguardare la stabilità del nostro essere, si preferisce farsi travolgere dalle insicurezze per paura dell’ignoto.
Lo scorpione sa benissimo che annegherà, il suo istinto sarà comunque quello di pungere la rana nonostante le promesse fatte; la rana decide di essere coraggiosa e dare fiducia allo scorpione consapevole del pericolo che sta correndo, ma speranzosa che non la pungerà perché così annegherebbe anche lui.
La formazione della personalità di ognuno è la conseguenza di una serie di fattori ed esperienze maturate nel corso del tempo. Raccontarsi in modo autentico a una persona genera situazioni che la potrebbero cambiare e mettere in discussione, un po’ come succede alla rana e allo scorpione.
Ma non è da tutti trovare la persona a cui rivelare le nostre emozioni e debolezze più profonde e con la quale scoprire come colmare quel vuoto che ci opprime e ci rende incompleti, ma riconoscendosi attraverso l’altro si può arrivare a conoscere la propria vera indole e vocazione.
Se lo scorpione avesse riconosciuto nella rana la sua persona, si sarebbero potuti salvare entrambi, se solo lo scorpione avesse ricordato la sua promessa.
PROLOGO
Veronica
Non sono mai stata una bambina molto socievole, anzi, direi piuttosto malinconica. Non riuscivo a fare amicizia con facilità, per mio fratello ero invisibile e avevo la sensazione di esserlo anche per i miei coetanei. Le amiche del quartiere mi consideravano a malapena, e non perché ero una delle più piccole, ma solo perché ero una gran rompiscatole, spiona e perfettina. Conosco la mia migliore amica da sempre, ma lo è diventata solo durante l’adolescenza quando il tuo “io” richiede di approfondire certe attese che soltanto chi è davvero simile a te può capire. Era come guardarsi allo specchio, finalmente avevo trovato qualcuno con cui condividere i miei pensieri senza essere fraintesa o giudicata.
Non abbiamo mai sbandierato questa complicità, non volevamo che fosse contaminata da niente e da nessuno.
Silvia
Io e la mia migliore amica ci conosciamo fin da quando eravamo bambine. Non siamo state da subito amiche del cuore, anzi da piccola non la sopportavo proprio. In quegli anni giocavamo tutti insieme in cortile e le mie amiche preferite erano altre, più affini a me sia come carattere sia come interessi. Lei era più piccola di me di due anni e da bambini questa differenza d’età sembra di anni luce. Se qualcuno mi avesse detto, all’epoca, che sarebbe diventata la mia migliore amica, avrei pensato che sarebbe stato più probabile il ritorno dell’era glaciale. Siamo diventate davvero affiatate piano piano, superando differenze e diffidenze reciproche. Abbiamo vissuto questo legame in modo quasi segreto, sottotono, senza metterlo troppo in mostra, come una cosa troppo preziosa per condividerla con gli altri.
Alisea Rea (proprietario verificato)
Passiamo troppo tempo a scrivere, leggere e raccontare dell’amore dimenticando il valore di una vera amicizia che dura nel tempo, il valore di un sentimento incondizionato che supera qualsiasi ostacolo. La memoria dello scorpione mi ha fatto riflettere, attraverso due punti di vista diversi, che non bisogna dare per scontato questo sentimento e che quando si trova bisogna meritarlo giorno dopo giorno.
Paola Tricomi e Andrea Bianchi (proprietario verificato)
Straordinario esempio di complicità e amicizia. Una trama che ti attraversa
Francesco Chimenti (proprietario verificato)
Potrei riassumere con due parole lesensazioni che ho avuto leggendo l’anteprima: delicatezza e purezza. La delicatezza che si percepisce anche nel racconto di ricordi dolorosi. La purezza nel raccontarsi; senza artifici o veli, presentarsi per ciò che siamo stati ed ha portato a ciò che si è. La promessa di un racconto incontaminato e pulito, come le protagoniste. Brave.
Alessandro Galdi (proprietario verificato)
Letta l’anteprima, sono rimasto colpito dalla veridicità rimandata dalle parole scritte e delle protagoniste. È stato come sedersi a un tavolo e ascoltare dal vivo le dirette interessate, provando empatia per molti tratti del loro racconto che, pur essendo personali, sono parte dell’essenza delle persone.
Un’occasione per imparare ad ascoltare e trarre beneficio dalla preziosità del proprio viaggio di vita.
Lucia Marcianelli (proprietario verificato)
Quando leggendo un libro, si riesce a far accendere, pensieri, ricordi, sentimenti che ti emozionano, credo che il risultato sia stato raggiunto. Ecco, per le autrici di questo libro l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto. Vi faccio i miei più sinceri complimenti, nella speranza che a questo facciano seguito altri vostri lavori.
Luca Chiti.
Rita Nutini (proprietario verificato)
È vero i Vs sentimenti sono palpabili e per quel poco che ho letto le righe scorrono piacevolmente Non sapevo di avere una cugina poetessa Complimenti ancora a entrambe
fabiofalomi (proprietario verificato)
Si riescono quasi a toccare i vs sentimenti, complimenti… per mio difetto, appeno entro in un personaggio mi rimane difficile staccarmi e saltare ad un altro cui mi sento più distante, a meno chè non interagiscono fra loro perdo un pò di interesse…rimane Adorabile
Simona Galli (proprietario verificato)
Esiste un modo “giusto” per raccontarsi? La risposta è sì. La familiarità di un diario, un tuffo nel passato, storie parallele ma diverse. Pagina dopo pagina, visioni che mi che mi fanno staccare dalla contemporaneità frenetica a cui sono ormai abituata. Cosa può essere più amarcord di un diario fra amiche?
Semplicemente adorabile. Simona Galli.