La rivincita del filosofo - Le avventure di Lorenzo Trentinella

Lorenzo Trentinella è un adolescente che, fin dai tempi della scuola media, si ritrova suo malgrado ad affrontare una delle piaghe più gravi del mondo della scuola: il bullismo. Fin dal primo giorno di scuola, per aver difeso la sua giovane amica (e segreto amore mai confessato) Angela Nuvolari, sarà vittima dei soprusi e delle angherie del bulletto della scuola, con il quale sarà compagno di sventure anche negli anni altrettanto duri del liceo. Tuttavia, grazie ad una inattesa reazione e all’implicito aiuto di personaggi talvolta grotteschi e surreali, Lorenzo riuscirà a cogliere in quel giovane bulletto aspetti che nessuno era mai riuscito minimamente a percepire e che avrà modo di approfondire anche negli anni filosofici dell’università. Un romanzo che intende mettere in luce il problema del bullismo, ma al contempo invitare soprattutto chi di dovere (genitori, insegnanti, studenti) ad andare in profondità, per epurare per sempre questo gravissimo problema dalle scuole.

Perché ho scritto questo libro?

Perché ho voluto trattare di un tema grave come il bullismo attraverso un romanzo, sperando che possa servire anche solo per porre fine ad un singolo caso di bullismo. Se questo mi romanzo dovesse mai riuscire in questo intento, potrò affermare che esso non è stato scritto invano.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Mi guardai attorno, alla ricerca di alcuni dei miei ex compagni delle scuole elementari. Chissà se sarei capitato nella stessa sezione con alcuni di loro. Feci con gli occhi il giro di tutta l’aula magna, ma non vidi nessuno dei compagni con cui avevo stretto un più profondo legame di amicizia.

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Mentre ero intento in questa lunga ed articolata operazione, alle otto meno dieci da poco passate fece capolino un viso femminile a me molto conosciuto, due occhi celestiali e profondissimi, capelli biondo cenere lunghi fin sopra le spalle, una maglietta bianca ed un bel paio di jeans blu ed un paio di scarpe da ginnastica di cui, a distanza di parecchi anni ormai, ho dimenticato il colore.

Quello che non potrò mai dimenticare è però ciò che avvenne quel giorno, prima ancora di iniziare la mia avventura scolastica che sarebbe durata tre anni. Innanzitutto, la riconobbi subito. Due occhi così non si possono certo dimenticare, anzi, ti rimangono dentro fin dal primo momento che li scorgi.

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