Carolina, dopo la morte dell’amata sorella Rachele, perde il senso della realtà. In seguito al grave lutto, i suoi genitori decidono di lasciare Torino e tornare in Calabria, loro paese natio. Ciò la sconvolge ulteriormente e la conduce a rivolgere una preghiera all’Angelo del Silenzio, il cui compito sa essere quello di consolare chi soffre per la perdita di una persona cara, riponendo in lui le sue ultime speranze.
Il successivo susseguirsi di esperienze negative la getta però nello sconforto più assoluto, trascinandola in un vortice di fallimenti che la inducono a una triste resa. Ma proprio quando sta per toccare il fondo di una paralizzante apatia, qualcosa in lei esplode all’improvviso. È una sorta di coraggio che solo l’estrema paura può generare, è puro istinto di sopravvivenza. Ed ecco la sua decisione di tornare a Torino.
In questo suo mondo mai dimenticato conosce un’anziana donna: la nuova inquilina della sua vecchia casa. Una signora alquanto inquietante, a partire dal suo nome: Rachele.
Un indimenticabile viaggio alla ricerca di se stessa ha inizio… e non mancherà di riservarle inaspettate sorprese.
Perché ho scritto questo libro?
Quando ci accade qualcosa di terribile, è come se si spezzasse una catena e tutti gli eventi a seguire iniziassero a sfuggire al nostro controllo. Ciò può ancorarci a quel passato nel quale l’equilibrio si è rotto, innescando una lenta, ma inesorabile autodistruzione. Ebbene, attraverso questa storia, intendo capovolgere questo modo di pensare, prendendo in considerazione l’ipotesi che un fatto tragico potrebbe anche rappresentare l’unica possibilità di salvezza da un futuro ancora più temibile.
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