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Come le bouganville sul muro

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Aileen e Lizzie, amiche inseparabili dai tempi dell’università, non potrebbero essere più diverse: ambiziosa e desiderosa di avere un figlio la prima; sognatrice insicura e intrappolata in un’insoddisfacente relazione l’altra. Le loro vite sembrano scorrere tra alti e bassi fino a che Aileen non viene lasciata dal marito e Lizzie non incappa in un’altra relazione frustrante e, soprattutto, impossibile. È così che, alla soglia dei trent’anni, le due amiche decidono di dare una svolta alle proprie vite stilando “la lista delle dieci cose”, ovvero desideri e sogni dimenticati che ricominceranno a coltivare. Sempre insieme, sempre unite.

22 gennaio 2018

 

«Spinga, spinga!»
«Forza, tesoro, ancora un po’!»
Le urla raggiungono assordanti le porte della sala parto e, dagli sguardi che infermieri e medici si scambiano nei corridoi, le superano, per diffondersi nella stanza d’attesa vuota.

L’orologio appeso storto di fianco a poster sgualciti che ritraggono finte famiglie felici e sorridenti per la nuova nascita, attorniate da slogan sulla magia della vita, segna le tre. Di notte.

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Il silenzio del reparto, scandito dapprima solamente dal ritmo regolare delle lancette e, di tanto in tanto, dai pianti dei neonati nelle culle della nursery, ora è squarciato dalle urla provenienti da dietro la porta blu con il cartello “Blocco parto”.

«Non ce la faccio più!»

«Non si sta sforzando abbastanza, deve spingere di più!» sentenzia il ginecologo mentre si infila finalmente i guanti per intervenire, non senza prima essersi sistemato i lunghi baffi grigi.

«Cosa crede che stia facendo? Non la vede?!»

«Non basta, ancora, forza, uno, due…» L’ostetrica, nascosta dietro la pancia enorme, cerca di scandire il tempo senza neppure arrivare al tre.

«Ah… basta! Basta, vi prego!»
«Devi provarci ancora, più forte, forza!»
«Non ce la faccio!»
«Deve farcela!» sogghigna un’infermiera neolaureata che avrà tutt’al più ventisei anni e nessun figlio sul curriculum.
«Lo vuoi fare tu, eh?! Lo vuoi fare tu?!»
L’infermiera si ammutolisce e si sposta borbottando verso il lavandino, appoggiando le sue chiappe perfette da ore e ore di allenamento. Il suo posto viene prontamente preso dall’ostetrica sorridente e piena di buoni propositi.

«Spinga, signora. Dai che ce la facciamo!»
«No, non riesco! Basta! A posto così.»
A posto così?! Cosa diavolo sta dicendo?!
L’infermierina si porta le mani sul volto e alza gli occhi al cielo. Verrà anche il tuo turno, maledetta, e quel giorno sarò io lì a sfoggiare le mie chiappe perfette, lo giuro sul bambino che sta per uscir… «AAAH!»
«Forza, ancora un po’!»
«Non vede che ce la sta mettendo tutta? Più di così cosa deve fare? È da questo pomeriggio che soffre, dovete far qualcosa!»
«Signora, non ci si metta pure lei! Stia da quella parte e non intralci i medici. Le metta le mani sulle spalle e la tenga giù!»
Lo sguardo inferocito di stanchezza della caposala mi convince che tenere la bocca chiusa potrebbe essere l’unica alternativa a una prematura, lenta e dolorosa dipartita. La mia mano viene stritolata ancor più forte e questo mi regala il coraggio di ribattere all’infermiera.
«Non si preoccupi di quello che faccio io e pensi a…»
«Piantatela voi due, e ti-ra-te-me-lo fuo-ri!» Un altro urlo. «Dottore, ce l’ho quasi fatta, eccolo che arriva!» Il ginecologo dai lunghi baffi grigi si mette di fianco all’ostetrica dai tratti mascolini e la delicatezza di un muratore in pausa pranzo.

«Ancora, uno, due… »
«Non ce la faccio, non ce la faccio più!»
«Deve farcela, forza!»
«Forza, tesoro, ci sei quasi. Ascolta me. Sono qui.»
Due occhi nocciola che conosco come le mie tasche mi fissano e, come quel settembre di dieci anni prima, sentiamo entrambe che possiamo farcela.

Possiamo fare tutto.

«Eccolo, ecco che arriva! Il suo… ehm… vostro bambin… ma… » Lo sguardo incredulo di tutta la sala parto si posa su quel fagottino urlante ricoperto di sangue e placenta.

«Ma… ma è…»
«LO SAPPIAMO!» urliamo in coro.

 

Lizzie

2017
Ma come diavolo sono arrivata a questo punto?
Osservo l’uomo con cui convivo da due anni riempire la lavastoviglie, mentre faccio zapping alla ricerca di un programma che possa piacere a entrambi.

Il cellulare appoggiato sul bracciolo del divano non dà segno di vita e il nervosismo mi spinge a mordicchiarmi le unghie che quest’estate sono riuscita a far crescere con tanta fatica.

«E questa domenica pensavo di andare a pranzo da mia sorella. Sono settimane che chiede di vederci, e voleva sapere dove hai comprato il vestito che indossavi l’altra sera… Amore, mi stai ascoltando?»

La voce di Andrew si intrufola nei miei pensieri e io quasi sussulto.

«Uh, sì. Certo, tesoro, il vestito dell’altra sera… Ma come ha fatto a vederlo?»

Il mio ragazzo si butta sul divano e allunga un braccio invitandomi ad accoccolarmi.

«Perché tu sei troppo social, Lizzie! Tutto l’universo sa cosa indossavi l’altra sera…» Dietro la battuta scorgo un vago rimprovero che viene immediatamente subissato dai miei mille pensieri.

Fisso il cellulare che ho tatticamente appoggiato sulla mensola più alta del mobile nel soggiorno. Tutto per evitare di passare la vita a fissare lo schermo, cercando il suo ultimo accesso.

Per sicurezza, ho attivato il sonoro, così, solo per essere pronta nel caso in cui lui mi scrivesse proprio in quei momenti in cui non posso essere online: vale a dire ogni due secondi.

Come se servisse a qualcosa: so bene che non mi scriverà, per lui io non esisto. Figuriamoci il venerdì sera.

2023-01-31

Aggiornamento

CHE MERAVIGLIA!!! in meno di un mese la nostra campagna di Crowdfunding per il nostro primo romanzo "Come le bouganville sul muro" ha raggiunto il 75% del target di 200 copie!! Ne mancano solamente 50!! L'amore e il supporto che stiamo ricevendo e' davvero eccezionale! Chi ha gia' letto il libro inizia a consigliarlo agli amici e questo passaparola e' cio' di cui abbiamo bisogno per approdare il libreria! Continuate a sostenerci condividendo l'iniziativa: siamo nel rush finale! E' bellissimo ricevere i vostri commenti, continuate a scriverci e a mandarci le vostre recensioni! Un abbraccio forte Alessia&Elisa
2023-01-12

Aggiornamento

Buongiorno a tutti!!! La campagna di preordini e' partita benissimo! In poco piu' di 48 ore siamo arrivati al giro di boa: 53%! Un risultato straordinario che ci ha piacevolmente colpito! GRAZIE A TUTTI! Stanno gia' arrivando i primi feedback sul manoscritto non editato: qualcuno ha gia' finito di leggerlo! Mi raccomando, fateci avere le vostre impressioni, per noi sono molto importanti! Il commento piu' carino e' stato: "Mi sono affezionato ai personaggi, mi mancheranno quelle due!" Beh, che dire, se non che siamo entusiaste e veramente grate?! Continuate a spargere la voce con i vostri amici e aiutateci ad arrivare al target!!

Commenti

  1. Anna Rita

    Libro appena concluso, mi è piaciuto tantissimo!
    Molto scorrevole e con colpi di scena, mi ha fatto ridere ma anche piangere. Attendo la copia stampata per leggerlo da capo e chissà…un giorno mi piacerebbe tanto vedere anche un film con questa trama! Si presterebbe benissimo!! 😍 Complimenti ragazze!

  2. landimatteo1980

    (proprietario verificato)

    Ho letto l’anteprima non editata e merita davvero.
    Scorre piacevolmente, le due protagoniste ti catturano trasportandoti in un fiume di emozioni ampio ma mai soffocante. Momenti di malinconia su cui riflettere e divertenti intrecci tra i vari personaggi, celebrano il loro splendido legame di amicizia.
    Complimenti ancora

  3. Alessia Borgarelli Elisa Pancali

    Grazie Monica ed Alberto! siamo davvero contente! Aiutateci con il passaparola, vogliamo vedere Aily e Lizzie in libreria! A presto!

  4. Monica Maggio

    (proprietario verificato)

    Il vostro libro mi ha incuriosita moltissimo, non vedo l’ora di leggerlo!

  5. Alberto Calandriello

    (proprietario verificato)

    complimenti e in bocca al lupo!

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Alessia Borgarelli Elisa Pancali
Alessia Borgarelli, classe 1988, nasce a Pavia, dove si laurea in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Trasferitasi da anni nella bassa bergamasca, lavora come manager nel settore Automotive. Condivide con la famiglia la passione per i motori, le passeggiate nella natura e la musica rock.

Elisa Pancali, classe 1988, nasce a Piacenza ma risiede a Milano da tanti anni. Scrive per passione fin da quando era bambina e appena può ama tornare nelle sue colline dell’Alta Valtidone, dove trova ispirazione per le sue idee più fantasiose.
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