Lorenza è la protagonista e la narratrice di questo romanzo corale di formazione.
È una ragazza di buona famiglia che frequenta il collegio Amalia, rinomato e ben considerato nel suo piccolo paese di provincia. La sua anonima vita, così come quella delle sue compagne di classe, riceve uno scossone quando il professore di filosofia le invita a partecipare a un progetto teatrale in carcere. Sulle prime le ragazze si dimostrano morbosamente curiose di sapere le storie dei delitti e delle pene dei delinquenti, come con ironia e irriverenza vengono sempre chiamati gli uomini. Poi si scoprono fragili e attente nei riguardi di quell’universo che fino ad allora avevano considerato lontano, esotico, impossibile.Le giovani collegiali riconoscono di essere per prime, seppure diversamente dai detenuti, chiuse dentro alte mura che tengono fuori la vita vera. E per questa ragione colgono ogni occasione per giocare a fare le ribelli. Ribelli, appunto, vogliono essere quando escogitano un assurdo e scapestrato piano d’evasione a vantaggio e a danno dei criminali.
All’avventura in carcere si affianca l’intima storia di Lorenza, studentessa poco volenterosa che cerca di sopravvivere tra i genitori separati e la necessità di crescere.
Qualunque porta lei voglia oltrepassare è aperta, ma lei rimane immobile e oppressa, fatica a uscire, con la mente, dal collegio e dagli anni lì dentro vissuti.
Il confine tra il noi, delle ragazze, e il loro, dei detenuti, è labile, così come lo è la linea che frappone il collegio, che forma, e il carcere, che distrugge.
Perché ho scritto questo libro?
L’idea di raccontare questa storia è nata l’estate in cui mi sono diplomata, poiché un’avventura simile l’ho, quasi, per davvero vissuta.
La Villa Amalia esiste, non è un collegio, ma un istituto superiore. E la mia classe, durante l’ultimo anno, ha partecipato a un progetto teatrale in carcere, ma nessuno vicino a me ha mai pensato di voler far evadere i suoi ospiti.
Tale esperienza ha mutato la mia sensibilità in meglio, e il richiamo istintivo di lasciarne testimonianza ha bussato subito alla mia porta.
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