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L’elefante alla porta

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Un maglione arancione, un cane gigante, una donna con occhi così belli da far invidia a un dio. Uno specchio appannato e un tragico incidente. Potrebbero essere pezzi di ricordi che riaffiorano alla memoria? È quanto si chiede il protagonista, che tenta di trovare un senso in quei frammenti sparsi, come se dovesse ricomporre in un’immagine mai vista i pezzi abbandonati di un puzzle. Ma la mente è ingannevole e non tutto è come sembra… Inizia così un viaggio tra storie caotiche e minuziose, che guidano protagonista e lettore attraverso un percorso apparentemente familiare, ma con vicoli privi di senso e strade immaginarie, all’insegna del potere della volontà umana e dell’autosuggestione.

Sono una farfalla senza memoria di bruco.

Cauto, osservo con stupore ciò che mi circonda, alla ricerca di qualcosa cui agganciarmi.
Chiudo gli occhi per un attimo e lo trovo. Nel buio vedo scorrere un numero indefinito di immagini sfocate. In un primo momento sono simili a diapositive, visioni singole che si alternano velocemente. Poi si compattano, diventano scene più omogenee e messe a fuoco. Persone e luoghi che non conosco. L’aspetto è simile a un filmato amatoriale. Non c’è audio.
Apro gli occhi per un attimo, mi guardo intorno.

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Sono solo.
Chiudo gli occhi ancora una volta. Deve esserci stato un salto temporale notevole. Le riprese adesso sono nitide, di alta qualità. Ancora nessun rumore in sottofondo. Per un attimo ho avuto l’impressione di notare qualcosa di familiare. Le immagini continuano a scorrere e non ho modo di controllarle.
Apro gli occhi. Che film è?

Non è un film, sembrano ricordi.
Di chi sono questi ricordi?

Con la mano sinistra sto impugnando una penna. La stretta è molto forte e la mano è sudata. Porgo la penna alla destra e, nel farlo, noto che nel palmo della sinistra il rosso torna a scorrere, coprendo il bianco esangue.
C’è una pila di fogli bianchi, appoggiati su un tavolino di fianco alla mia sedia. Ne prendo uno.

Appoggio delicatamente la penna su un punto del foglio, in alto a sinistra. La punta sfiora appena la carta e una macchia rossa comincia a spandersi, sporcando il foglio niveo. Continuo a osservarla crescere, lentamente, fino a trafiggere la carta e, per la ferita, ucciderla.
Chiudo gli occhi.

05 marzo 2020

Aggiornamento

ANDIAMO IN STAMPA!!!
Oggi lo staff di bookabook mi ha comunicato che tra 10 giorni L'elefante alla porta sarà pronto! Per chi ha acquistato la versione ebook, dovrebbe già essere disponibile per il download, se non lo è lo sarà a brevissimo. Passeranno invece altre due settimane (dopo che sarà pronto) prima che possiate ricevere il cartaceo. Insomma, CI SIAMO!!! Non vedo l'ora di sfogliarlo... spero anche voi. Grazie ancora e... buona lettura!
Raffaele Franció (autore)
04 ottobre 2019

Evento

La corte degli artisti - Rogoredo, MI Qualche scorcio della bellissima serata di presentazione del mio romanzo... un grazie enorme alla squadra che ha reso speciale questo evento... Carlo Negri, Elisa Comotti e tutte la anime de La Corte degli Artisti, Giulia Corazza e Susanna Rizzi di bookabook, Sara Coluccia e le sue fantastiche opere... grazie di cuore, davvero. Ma tutto questo è stato reso possibile da quel desiderio che caratterizza ogni singolo artista... quella voglia matta di sorprendere... che siano pochi o molti, o anche soltanto un ragazzino in ultima fila, non importa... possiamo guardare negli occhi una persona alla volta, ed è lo stupore che vediamo in quegli occhi a renderci giganti. Dunque, GRAZIE alle persone che hanno riempito la sala ieri, che hanno dedicato a me e a questo evento un po' del loro tempo, grazie per averci reso giganti! ❤️ ... e GRAZIE a chi ha sostenuto il mio progetto, a chi lo sosterrà e a chi soltanto ne ha parlato ad un amico. La corte degli artisti La corte degli artisti 1 La corte degli artisti 2
04 ottobre 2019

Evento

LA CORTE DEGLI ARTISTI - Via Monte Peralba 1, M3 Rogoredo, Milano L’autore, Raffaele Franciò, dialoga con Carlo Negri, autore televisivo, e Giulia Corazza, editor di bookabook. Orario inizio evento: 18,30 a seguire rinfresco. Vi aspettiamo numerosi! la corte degli artisti

Commenti

  1. Raffaele Franciò, oltre a essere un caro amico, è un autore originale ed eclettico. Il suo genio trova modo di esprimersi nel suo romanzo d’esordio “L’elefante alla porta”. La trama, in cui nulla può considerarsi scontato, fa sorridere ma anche riflettere, affrontando, per esempio, il tema, purtroppo sempre attuale, dell’emigrazione dei giovani siciliani dalla loro amata isola. Il protagonista del romanzo ti trascina con sè in un viaggio nei labirinti della sua mente, un percorso in cui sogni, reminiscenze e falsi ricordi si intrecciano fino a fondersi e che tiene viva la curiosità del lettore fino all’ultima riga. ❤

  2. (proprietario verificato)

    Credo che in questo libro, mio fratello abbia esternato, mettendolo per iscritto, qualcosa che difficilmente dimenticheremo!!

  3. (proprietario verificato)

    Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro, ma da alcuni stralci, si intuiva già una scrittura evocativa ricca di immagini, mi è sembrato di vedere un film. Traspare tutto l’amore per la donna, per gli esseri umani e la curiosità della vita nella sua imprevedibilità. Franciò entra nei meandri della mente e dell’anima, e questo libro è risultato delle sue introspezioni, veicolate in maniera creativa con la scrittura. E’ certamente un uomo profondamente introspettivo. Un libro avvincente in cui si è condotti progressivamente verso una tensione che poi si dissolve con eventi inaspettati, dei colpi di scena in cui i personaggi si rivelano solo alla fine. Bellissimo libro di esordio, non vedo l’ora di leggere il prossimo.

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Raffaele Franciò
Nasce a Messina nell’agosto del 1981. Da oltre quindici anni vive e lavora a Milano, ma le sue radici sono ancora ben piantate nella calda terra dell’isola, irrorate dal mare. Esordisce nel 2019 con “L’elefante alla porta” (ed. bookabook) e “Lucio” è il suo secondo romanzo.
Parlando di sé, dice: “Non sono mai riuscito a comprendermi fino in fondo. Conosco la mia emotività, ma fatico a trovare una forma definitiva.” Questo lo fa sentire inafferrabile, incorporeo come
l’acqua. Ha bisogno di libertà, ma anche di limiti, e la scrittura per lui è come l’alveo di un fiume. Scorrere al suo interno lo rassicura, lo rende libero e sincero.
Anche Lucio scorre in un fiume, anche lui trascinato da correnti emozionali.
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