Il mio primo, grezzo tatuaggio rappresenta una farfalla in volo. La farfalla in volo, in quel preciso momento della mia vita, indicava la libertà, un mutamento rapido e infatti in quel periodo volevo che tutto mutasse rapidamente: avevo attribuito alla farfalla il significato di libertà, una bella libertà.
A metà strada tra saggio e romanzo autobiografico, Il linguaggio del tatuaggio si configura come opera letteraria che descrive il significato psicologico del tatuaggio, assai di moda negli ultimi anni tra le giovani generazioni, ma fondamentalmente sdoganato anche in relazione alla seconda o addirittura terza età. Scrivendo del tatuaggio, l’ autrice in realtà scrive di se stessa, dei sogni e delle speranze dei giovani, delle difficoltà e delle aspirazioni degli esseri umani. Ecco allora che il tatuaggio allarga la sua sfera d’azione alla vita stessa, alla società che ci circonda e nella quale siamo immersi, ai rapporti interpersonali e agli stati d’animo. L’autrice ci accompagna in aneddoti, resoconti e vicende che scorrono via fluidi volendo farsi leggere d’un fiato.
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