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L’ultima Black Sky

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Jennifer ha solo diciassette anni quando la sua vita cambia completamente: il padre, vigile del fuoco, scompare in un incendio e la madre, a seguito di questa disgrazia, tenta il suicidio e viene rinchiusa in ospedale. La giovane sembra riuscire a superare la tragedia grazie alle cure della nonna paterna e al supporto dei suoi due migliori amici, Sally e James, ma non è tutto così semplice come appare.

Sullo sfondo di una Praga dominata da luci e ombre, Jennifer scoprirà di essere l’ultima Black Sky. Erede della principessa Libuše, la ragazza si troverà al centro di una lotta tra Protettori ed Esiliati, entrambi determinati ad appropriarsi di quel dirompente potere che dimora in lei. Riuscirà Jennifer a fare la scelta giusta?

CAPITOLO 1
DISASTRO INASPETTATO

La sirena ha ripreso a suonare…

La solita esercitazione, mi dico.

Sulla porta, il nostro professore intima di sbrigarci, di correre fuori.

«Forza, ragazzi, non prendete nulla e fate in fretta!! Questa non è un’esercitazione!!! Forza, forza.»

Sì, sì, come no. Anche l’ultima volta “non era un’esercitazione”, né la volta precedente e… udite, udite, nemmeno quella prima ancora!

Tutti rabbrividiti, io per prima, che nella maledetta foga di correre fuori ero inciampata sulla secchiona della classe e lei era caduta rovinosamente, fratturandosi una costola.

Fine della storia?

Quella che “non era un’esercitazione” antincendio, effettivamente lo era e in più ero finita nell’ufficio del preside con una sospensione con obbligo di frequenza.

Motivo?

Omissione di soccorso!

Ma dico io, scherziamo?

Ma davvero?

Continua a leggere

Ora, ovviamente venivo catalogata come la Bisbetica e lei, Noemi, la Santa… sì, certo, le manca solo l’aureola e siamo a posto.

Una bionda ossigenata con 40 di piede e le gambe lunghe che non si preoccupa mai di nascondere ma anzi tiene sempre in bella mostra con gonnelle cortissime o shorts aderentissimi. Gli occhi marroni e truccatissimi, labbra sempre impeccabilmente colorate di rosso scuro.

Tutta la scuola le corre dietro. I ragazzi la corteggiano e le ragazze vogliono esserle amiche per la popolarità. Tutte quante tranne me, ovviamente. Non siamo nemiche né amiche. Diciamo che navighiamo tranquillamente nell’indifferenza totale l’una verso l’altra.

Vabbè. Non mi importa granché.

Tendo a starmene per i fatti miei e così come io non infastidisco nessuno, vorrei che nessuno infastidisse me.

La scuola che frequento è a due piani. Giù ci sono le matricole, i ragazzini che arrivano per il primo anno, e poi ci sono tutti i laboratori. Al piano superiore ci sono tutti gli altri ragazzi che frequentano dal secondo anno in poi. Io sono all’ultimo anno.

Mi piace la mia scuola. È un edificio costruito da pochi anni, in stile moderno. L’esterno ospita un campo da pallavolo, uno da tennis e uno da football. Ci sono alberi di quercia tutto intorno e vari pini. La facciata esterna è pitturata di colore arancio e bianco e sulla parte anteriore ci sono dei murales che ritraggono alcune delle grandi menti della fisica e della chimica. Io amo particolarmente quello di Albert Einstein, che si trova proprio sulla fiancata della porta di entrata.

Si entra da un unico grande portone in un antro colossale. Poi ognuno raggiunge le sue aule. Il bello è che tutte le classi sono identiche. Spaziose, pitturate di un verde chiarissimo fino a circa un metro e mezzo di altezza e il resto tutto bianco. Ci sono sedie comode come poltrone e tavoli grandi abbastanza per farci stare tutte le nostre cianfrusaglie in ordine. Inoltre nell’istituto vi è un bar che vende tante di quelle leccornie che ti viene naturale voler passare gran parte del tempo a fare lezione lì anziché in classe.

Solitamente sto lontana dai guai, ma in questo caso i guai hanno deciso di non stare lontani da me.

Mio padre è morto tre mesi fa e mia madre è caduta rovinosamente in uno stato depressivo, di quelli da cui non ne esci più e che rendono necessario un ricovero in ospedale dove ti sedano affinché quel dolore nell’anima si possa alleviare un po’.

Cazzate!

Io avevo sentito mia madre piangere in uno di quei sonni indotti mentre chiamava il nome di mio padre: Alexander.

Nelle ultime settimane faccio la spola tra casa di mia nonna, dove ora vivo, e la scuola.

Così spesso scappo via e vado a trovare mamma per diversi giorni consecutivi.

Non ho chissà quanti amici, non più almeno. Non da quel maledetto giorno in cui mio padre morì in un incendio per salvare un anziano rimasto nella sua casa che veniva divorata dalle fiamme.

Mi sono isolata e mi è rimasta solo Sally, la mia amica scapestrata, folle, pazza, idealista!

Mio padre era un vigile del fuoco. È morto facendo il suo dovere, ciò che più amava, e con lui ho perso mia madre e buona parte di me stessa.

Sally continua a dirmi che tutto questo dolore passerà, che il tempo guarirà le ferite, ma al momento ho solo voglia di finirla, di urlare, arrabbiarmi! Lui… lui non doveva morire così, non doveva andarsene, non ora, non a soli 46 anni. Le nostre vite, le nostre certezze sono crollate come cartapesta.

«Ragazzi! Forza, più veloci!! C’è un incendio nell’ala est, nel laboratorio di chimica, avanti, avanti!»

La voce del professore di chimica mi fa rinsavire da tutti i miei pensieri. Lui è il professor Jonathan e lo adoro. È piccolo di statura, credo non superi il metro e mezzo abbondante. È grassottello e quando cammina sembra che saltelli. Ha degli occhialini piccoli che porta sempre sul naso e che ogni tanto tira su con il dito indice della mano sinistra mentre spiega la lezione. È un rituale ormai. Ha pochissimi capelli che cerca di raccogliere con una scrima, senza riuscirci in realtà, e degli occhi piccoli e azzurrissimi. Porta dei baffetti che gli donano, nell’insieme, una straordinaria somiglianza con Super Mario.

La voce, altrimenti pacata e calma, è adesso stridula e allarmata. Non parla, lui sta urlando.

Un incendio? Nel laboratorio di chimica? No, non può essere! Sembra impossibile.

Il laboratorio di chimica, tra l’altro, è anche il mio preferito tra tutti. Qui studio per diventare un’infermiera, tecnicamente. Per cui credo sia normale che questo sia il mio laboratorio preferito. Non facciamo quelle cose schifose che si vedono nei laboratori di altre scuole. Quelle cose tipo sezionare una rana… bleah! Mai nella vita. Noi cerchiamo esperimenti andati male, proviamo a capire quale possa essere stato il guaio e cerchiamo di risolverlo.

La stanza è un tripudio di bianco. Prima di entrarci, ognuno di noi deve mettere il camice, i guanti in lattice e una mascherina di tipo chirurgico. Appena entri, ti ritrovi due gruppi di banchi messi uno accanto all’altro, molto spaziosi e pieni di ogni genere di provette, porta-provette, becher, pipette, termometri e poi diverse sostanze e reattivi. Tutto sparso sui banchi in ugual misura. Ogni volta formiamo due gruppi sempre diversi e ci mettiamo a lavorare su un progetto. Adoro farlo. Credo di avere una predisposizione per questo. Sono a mio agio con i professori e nel mio corso non ci sono molti ragazzi. Io siedo sempre accanto alla finestra, all’ultima fila, così posso perdermi nei miei pensieri quando voglio, anche se il mio rendimento scolastico non ne risente per niente. Sally mi dice sempre che secondo lei ho un dono. Io la chiamo semplicemente fortuna.

Sento una sirena, poi un’altra ancora. Fuori dalla finestra vedo il camioncino dei vigili del fuoco. Tre scendono, altri caricano la pompa, altri ancora entrano nell’edificio e aiutano i professori a evacuarlo. Mi sembra un brutto sogno.

A un tratto, il campo fuori si riempie di ragazzi agitati, tremanti, impauriti e insegnanti che pregano, imprecano e piagnucolano.

«Jennifer, Jennifer!» Il professore mi ha presa per un braccio e mi strattona. «Figliola, devi venire fuori, c’è il pericolo di un’esplosione!»

Lo fisso, mi rendo conto che non è uno scherzo, sarebbe stupido da parte mia tergiversare ancora.

«Sì, vengo. Andiamo» dico.

In un attimo sono fuori, sotto al timido sole di febbraio. Qualche nuvola, ogni tanto, fa capolino qui e là, poi scorre e si allontana.

Una leggera brezza rende l’aria quasi piacevole.

Gli alberi che circondano la scuola mi sembrano più maestosi del solito.

Siamo fuori, e non è un’esercitazione. Lontani dall’edificio, da dove si sprigiona tanto fumo, seduti sul prato fissiamo quel posto che avrebbe dovuto essere sicuro e invece ci ha vomitato all’esterno nel modo più brusco in cui avrebbe potuto farlo, quasi avesse una sorta di repulsione nei nostri confronti.

Sono ormai passate più di due ore e sembra che il peggio sia scongiurato. I vigili hanno fatto un ottimo lavoro e sono riusciti a impedire l’esplosione temuta. In breve è tutto passato e l’allarme rientrato. L’edificio se l’è cavata solo con le pareti del laboratorio tutte annerite e un terribile odore di bruciato.

Quasi tutti i ragazzi sono andati via.

I genitori hanno saputo e si sono, comprensibilmente, precipitati a scuola per sincerarsi della situazione e portare via i propri figli per ricondurli alle loro case.

Io, ovviamente, sono tra i pochissimi rimasti ancora qui.

Un SMS da nonna: Tesoro, sto provando a chiamarti ma non hai segnale, dammi tue notizie, sono in pena, non so come raggiungerti!

Nonna, tranquilla, qui va tutto bene ora, mi sono offerta di restare a dare una mano per pulire. Torno col bus, non serve che tu sia allarmata, qui è tutto regolare, le rispondo.

Lei conclude con la sua inconfondibile dolcezza di sempre: Figlia mia, che sollievo! Ti voglio bene, non fare tardi.

Mia nonna, che donna!

A vederla non si direbbe sia così forte e determinata. Ha perso il figlio, lo ha salutato per l’ultima volta pochi mesi fa. Era stremata dal dolore, con l’aria sconfitta nel suo abito di cotone nero e un velo di pizzo sulla testa che le copriva interamente il viso e gli occhi tristi e rigati dalle lacrime. Continuava a tenermi le mani e tra un singhiozzo e l’altro mi ripeteva che tutto sarebbe tornato al suo posto.

Quel giorno il temporale infuriava come fosse una proiezione del mio stato d’animo. Le nuvole nere si univano in un vorticoso serpente sopra alle nostre teste e il cielo pareva piangere con noi la nostra perdita.

Come poteva tornare tutto a posto? Come?

In quel momento mi sembrava una buona idea farmi consolare dalla nonna. Guardavo i suoi profondi occhi chiari e sapevo che avrei sempre potuto ritrovarmici.

I primi giorni dopo il funerale, la nonna era venuta a stare a casa nostra.

«È comprensibile che mamma stia così» diceva.

Mamma non usciva più dalla sua camera. Era caduta in uno stato catatonico, non mangiava e piangeva tutto il giorno. Credo non riuscisse nemmeno a dormire perché a volte, la notte, quando mi svegliavo, sentivo un leggero mugolio e singhiozzi di sottofondo provenire dalla sua stanza. Ricordo che ogni volta io prendevo le coperte e le portavo fin sopra alla testa per non sentire e non lasciarmi sentire, perché a quel punto sprofondavo nel dolore anch’io e piangevo fino ad addormentarmi per lo sfinimento.

Poi all’improvviso quel dannatissimo giorno…

Nonna entrò nella stanza come una furia perché da lì dentro non si sentiva nulla da diverse ore. Lei non rispondeva e così, quando finalmente siamo riuscite a entrare, l’abbiamo trovata in un bagno di sangue.

Respirava a malapena.

Io ho urlato, ma mia nonna ha tenuto i nervi saldi fino alla fine. Mamma si era tagliata i polsi, voleva che il suo incubo finisse. La sua vita senza il suo Alexander non aveva senso, tanto valeva andarsene.

Ricordo ancora le sirene dell’ambulanza e qualche giorno dopo la sofferta decisione di provare ad aiutarla con un ricovero in una clinica, dove l’avrebbero tenuta sotto controllo costante e dove avrebbero tentato di farle gestire il suo malessere. Ma più i giorni passavano e più la vedevo sprofondare nell’oblio.

Fu allora che nonna decise di portarmi con sé e prendersi cura di me.

Anche lei è vedova.

Ha circa 70 anni, non più alta di un metro e una spanna, esile ma con una forza incredibile. I capelli, di color platino, li porta sempre ordinatamente legati in uno chignon basso. Sul viso liscio e chiaro appare qualche ruga qui e là, e due occhi grandi di color grigio chiaro.

Nonna Jasmine è tutto ciò che ho, tutto ciò che mi è rimasto. Lei profuma di buono. Di biancheria stesa al sole ad asciugare e borotalco sulla pelle appena lavata.

La casa in cui abito con la nonna è piccola ma molto graziosa.

In ogni stanza c’è una foto di papà e mamma o solo di papà, di loro due fidanzati, poi sposati e ancora con me in braccio e un’altra di papà con i suoi colleghi. Per una in particolare, il mio cuore saltò un battito quando la osservai la prima volta. Nella foto c’è papà con l’uniforme e io sono in braccio a lui, piccolissima, tanto che non ricordo nemmeno quel momento così prezioso. In testa ho il suo elmetto da pompiere e lui ride felice e fiero, guardandomi. Davanti a quella immagine la prima volta avevo pianto, liberando tutto quello che mi stavo trascinando dentro da giorni e giorni. La nonna mi aveva abbracciata e tenuta stretta fin quando non mi ero calmata.

Sciolsi per prima quell’abbraccio e asciugai l’ultima lacrima dal viso col dorso della mano mentre la nonna mi scompigliava i capelli con fare affettuoso.

«Vieni di qua,» mi disse «ti porto nella tua stanza. Fanne l’uso che vuoi, arredala come ti pare, è tua. Questa è stata del tuo papà tanto tempo fa.»

Sul suo viso si era dipinta un’espressione nostalgica e dolorosa, ma la aveva ricacciata via quasi subito.

«Grazie, nonna» ero riuscita a dire.

Lei proseguì: «Io scendo di sotto, chiamami pure quando hai bisogno».

Le feci un sorriso ed entrai in quella stanza ricca di ricordi. Non miei, ma di mio padre.

Nonna aveva tolto ogni oggetto e aveva reso spoglie le mura, gli armadi e tutto il resto.

Davanti a me c’era un’enorme finestra che dava sul giardino della casa, con un albero di ciliegio che si ergeva fiero fin lassù. In mezzo alla stanza c’era quello che sarebbe stato il mio letto a due piazze con una copertina nera (magari nonna conosceva i miei gusti in fatto di colori), ai piedi del quale vi era un tappeto che raffigurava la notte stellata. Mi piaceva, ma la mia curiosità fu catturata dall’unica foto presente nella stanza, e si trovava proprio davanti a me. Raffigurava un angelo dalle ali nere che veniva trafitto da un qualche pugnale, forse, e cadeva giù in segno di sconfitta con tanto di sangue che schizzava dalla ferita.

Cercai con la testa una migliore angolazione per osservare quello strano dipinto. Non mi dispiaceva, così decisi di tenerlo lì.

Esplorai ancora un po’ la stanza, che aveva anche un armadio a tre ante con tanto spazio per i vestiti. Peccato avessi solo poca roba con me, non mi piaceva molto essere alla moda o cambiare di continuo stile come le mie compagne di classe.

Accanto all’armadio di ciliegio c’era una scrivania bella spaziosa e un computer: boom! Figo!

Grande nonna!

Nella stanza c’era anche un bagno tutto mio e sistemato con ogni genere di profumi, trucchi, bagnoschiuma, shampoo e spugne coloratissime.

Uno specchio grande da riflettermi a figura intera e un lavandino in marmo chiaro.

Sally e la nonna furono la mia ancora di salvezza in un periodo così buio.

La mia amica stava praticamente sempre con me.

A volte restava a dormire, altre restava fino a tarda sera e quando se ne andava continuavamo a chiacchierare su WhatsApp per ore.

Eravamo inseparabili. Lei era la mia forza, il mio punto di approdo. Mi capiva, sapeva esattamente anche quando volevo stare da sola. Rispettava i miei silenzi, i miei sbalzi di umore. Era irresistibile!

Diciassette anni suonati, proprio come me, occhioni verde smeraldo, un po’ robusta ma non troppo e capelli ricci e rossi, che se esiste il detto “ogni riccio, un capriccio” quello era stato scritto davvero per lei. La sua simpatia contagiava tutti, proprio tutti, e la sua dolcezza era, be’, dolce!

Aveva entrambi i genitori, ma quando le chiedevo di loro era schiva, così rispettavo il suo silenzio e cambiavo discorso. Non li avevo mai visti, lei diceva solo che lavoravano tanto e che erano spesso fuori a sbrigare commissioni.

«Ehi, Sally, ti odio, lo sai?» le dissi un giorno all’improvviso.

«Ah sì?» mi rispose.

«Sì, molto» le avevo ribadito arricciando il naso.

«Bene, ora sono tranquilla.»

«Come?!» Fui stupita io stessa della sua risposta.

Con fare molto pratico mi sorrise e mi disse: «Se mi amassi dovrei ucciderti, perché tu sai troppe cose di me».

Ci eravamo guardate ed eravamo scoppiate in una fragorosissima risata. Quello che aveva appena detto non aveva un senso logico, ma lei era così, e io lo accettavo con buona pace del mio buonsenso.

Avevamo finito per abbracciarci e ci eravamo messe a fare la lotta con i cuscini come due ragazzine piccole. Il bello di Sally era che ovunque ci fosse lei, sembrava entrare all’improvviso un raggio di sole. Lei ti ammaliava col suo buon umore, ti rallegrava con i suoi modi di fare sempre gioiosi. Era una cura per l’anima, per la mia anima. Se dovessi definire la mia amica con una sola parola, quella parola sarebbe frizzante. Sì, senza dubbio.

Una sera, Sally mi disse che per un paio di giorni non ci saremmo potute vedere perché doveva finire un progetto per scienze. Lei a scuola era un portento, molto più di me.

Io a volte andavo alla deriva, anche con i pensieri.

Dopo la morte di papà avevo deciso di ribellarmi anche a me stessa, e avevo iniziato a fare tutte le cose che non avrei mai immaginato potessi fare fino a qualche mese prima.

Avevo fatto un piercing al naso, tinto di nero i miei biondi capelli, e avevo concesso a un mio amico di tatuarmi sul collo le ali nere di un angelo. Poi avevo riempito i polsi di quei bracciali tintinnanti. Avevo rifatto il mio guardaroba con vestiti, T-Shirt, pantaloni, giacche… tutto, tutto di colore nero.

Sono indubbiamente in una fase strana, che nemmeno io mi sforzo di capire.

Cerco stralci di me in ogni cosa e in ogni persona che conosco. Tuttavia non mi ritrovo mai. Tutto quello che mi è successo in così poco tempo, ha segnato la mia anima in modo inverosimile. Certi giorni mi pare che non ne uscirò mai.

Quando un affetto così caro ti viene portato via all’improvviso, non hai il tempo per elaborare. Puoi decidere di scivolare nel baratro o lasciarti salvare da chi è disposto a tenderti la mano. Ora come ora non so quale delle due cose vorrei. Vivo la mia vita un istante alla volta, senza grosse pretese.

Mi accontento di esistere.

2022-01-12

Aggiornamento

Al settimo cielo 😍
2021-11-29

Aggiornamento

Il prossimo sabato 4 Dicembre, alle ore 11,30 sarò in diretta qui https://www.facebook.com/groups/707975219829998 Per i dettagli dell'intervista, vi aggiornerò nei prossimi giorni ❤️ Intanto...siamo al 100% del primo obiettivo! 😍 Ora si prova a superare anche il secondo!
2021-11-26

Aggiornamento

SCONTO SCONTO SCONTO!!! 😍 Da oggi, fino a domenica 28.11, la casa editrice ha indetto uno SCONTO del 20% , applicando il codice "BLACK21", per il pre-ordine del libro cartaceo o ebook. Quindi il prezzo sarà di euro 14,40 per il primo e euro 5,59 per il secondo🥰 È davvero semplice fare il pre-ordine, basta collegarsi qui : https://bookabook.it/libri/lultima-black-sky e applicare il codice sconto "BLACK21" ❤️ Inoltre vi ricordo la possibilità di ricevere, insieme a "L'ultima Black Sky", anche la mia raccolta di poesie, completamente gratuita, come ringraziamento per avermi sostenuta. Che aspettate? Ormai siamo vicinissimi al traguardo! Conto su di voi Grazieee! 🖤
2021-11-25

Aggiornamento

SORPRESAAA!!! Ed eccoci, come promesso, arrivati a questa giornata. Approfittando del Black Friday, ho deciso di "premiare" chi ha fatto il pre-ordine e chi lo farà, nei prossimi tre giorni (entro domenica, quindi) con qualcosa a cui tengo molto. Qualche giorno fa vi ho parlato del mio libro di poesie pubblicato su Amazon in self-publishing. Ebbene, da oggi, fino a domenica, a coloro i quali mi hanno già sostenuta o lo faranno, regalerò il sopracitato, in pdf. Vi basterà effettuare (o aver effettuato in precedenza) un pre-ordine e chiedermi il regalo che ho preparato per voi. Vi ricordo che il libro che fa parte della campagna con @bookabook è "L'ultima Black Sky" , che ha raggiunto, ormai, una percentuale molto interessante (ma di questo vi aggiornerò domani) e che è disponibile sia in formato cartaceo (18 euro) che E-book (6.99... il prezzo di una pizza, insomma). Per qualunque chiarimento, dubbio o altro, resto a vostra disposizione, come sempre 🖤
2021-11-17

Aggiornamento

HO UN REGALO (e una sfida 🖤) PER VOI! (sì, un altro... e ne arriveranno altri nelle prossime settimane ma... 🤐) Da questo momento in poi, infatti, chiunque faccia il pre-ordine riceverà subito il secondo capitolo del romanzo! Quindi, considerando che chiunque di voi ha già accesso anche al primo (che trovate in bio), ciò significa che pre-ordinando il libro potrete avere un bell'assaggino 🥰 Una volta fatto il pre-ordine, mandatemi un messaggio dove preferite e, subito, provvederò a mandarvi il capitolo! Ovviamente questo vale anche per chi ha fatto il preordine nei giorni precedenti, semplicemente fatemi sapere che volete leggerlo e... ve lo manderò subito 🖤 Vi ricordo che anche l'ebook è valido (ebook che costa solo 6.99$... una pizza ai frutti di mare, praticamente - l'esempio non è casuale). 😂 Detto ciò, oggi vi lascio con una sfida e so benissimo che, insieme, possiamo farcela: riusciamo, entro venerdì, ad arrivare all'80%? 😍 Trovate tutto, come al solito, in bio e nelle storie! Vi voglio bene e... conto su di voi 🖤
2021-11-12

Aggiornamento

HO UNA FANTASTICA NOTIZIA PER VOI! 😍 E anche oggi, come ogni venerdì, vi aggiorno sull'andamento di quella che, ad oggi, è la sfida più entusiasmante della mia vita: la campagna di crowdfunding con la casa editrice @bookabook. Questa mi vede impegnata a "costruire" una rete di sostenitori, che attraverso un pre-ordine, mi supportano e mi traghettano dritta verso il traguardo che mi permetterà, una volta raggiunto, di vedere la mia opera (L'ultima Black Sky) pubblicata 🥰 Vi ricordo, quindi, che basta anche un E-book per supportarmi (che costa SOLO Euro 6,99). Prima di salutarvi, anche oggi vi rinnovo l'invito per andare a leggere i due estratti che si trovano nel mio profilo in Bio e, magari, farmi sapere cosa ne pensate. Inoltre, per qualsiasi dubbio, bacchettata, ramanzina, bonifico bancario, ecc... sapete dove trovarmi 😀 Comunque, a parte tutto, Vi voglio bene. Grazie per tutto quello che state facendo per me 🖤
2021-11-10

Aggiornamento

(presento un personaggio) Chi è Celine? Beh, lei è la madre della nostra protagonista. In lei ho voluto personificare tutto quello che ognuno di noi prova quando perde l'amore della sua vita. Lei è impazzita e ha tentato di suicidarsi più volte, a causa della prematura perdita di suo marito, morto in un incendio. Quando perdiamo qualcuno che amiamo, non siamo mai pronti che questa persona ci lasci. Ho provato questo sentimento bruttissimo, quando ho perso il mio papà. Senti una parte del tuo corpo e del tuo cuore, come se si fosse distaccato, come se lo avessi perso per sempre. Possono cercare di consolarti come credono ma sei tu soltanto a dover fare i conti con te stessa. Ed è un susseguirsi di ricordi tali che basta una parola, una canzone oppure un suono per farli riaffiorare alla mente. Ecco, Celine incarna il dolore disperato, quello che non vuoi più provare e che ti spinge nel baratro pensando che l'unica soluzione sia solo quella di finire questo nostro viaggio che chiamiamo "vita". Avete mai perso qualcuno di così importante che vi ha devastati dal dolore? Come avete affrontato il lutto? Intanto, come sempre, un abbraccio a tutti voi che vi siete fermati a leggermi.
2021-11-08

Aggiornamento

Come promesso qualche tempo fa, per il raggiungimento del 50% nella campagna, ecco a voi un regalo molto particolare: il primo capitolo del libro! 🥰 Lo trovate qui: https://drive.google.com/file/d/1-gfDd6azSxgcIuyBkIc6WcmxBpYQ0wFa/view Buona lettura! 🖤
2021-11-06

Aggiornamento

Tutta ha avuto inizio così, con un quaderno, una penna e pensieri abbozzati qui e là. Da sempre amante della carta, del suo profumo e del tocco sulle dita, inizialmente ho riempito pagine su pagine. Non c'è un perché io abbia iniziato a scrivere questa storia. Mi è balzato in mente un "nome", Black Sky, e da qui tutto il resto. I personaggi nascevano mano a mano, quasi come se si animassero dal nulla, ed io davo loro un'anima. Posso solo dirvi che ogni volta che continuavo ad andare avanti, e plasmavo con la mente ogni storia e ogni avvenimento, poi mi sono affezionata ad ognuno di essi, così che prendere delle decisioni è stato difficile davvero, come se li avessi tenuti realmente lì con me. Ecco perché adoro buttare giù i miei pensieri. Essi fluiscono direttamente dal cuore alla penna e si trasformano in sogni veri e propri, tangibili e che profumano, improvvisamente, di possibile realtà.
2021-11-05

Aggiornamento

È paradossale come, più mi avvicini al traguardo e più diventi difficile proseguire. Ma abbiamo raggiunto un'altra percentuale importante questa settimana e questo solo grazie a voi. Voi che avete creduto in me, che avete investito il vostro tempo nel leggere il mio estratto o anche solo la sinossi, a voi che mi seguite giorno dopo giorno e, magari, fate il tifo per me. E ancora grazie a voi che mi fate sentire speciale, importante e mi suggerite un modo per aiutarmi, anche andando oltre il pre-ordine. È solo GRAZIE A TUTTI voi che mi supportate, se oggi sono ancora qui a sperarci.
2021-11-04

Aggiornamento

Alexander è il padre defunto di Jennifer, ed è morto per amore. Sua figlia gli è molto affezionata e sua moglie lo ama talmente che impazzisce, tentando il suicidio più volte. Questo sarà l'inizio di tutto. Ogni cambiamento insito in ognuno di noi, si attiva con uno scossone a quanto pare. Accadono eventi indiscutibilmente forti che ci sovvertono l'esistenza, e ne capisci il significato solo dopo, quando pare di averli superati. Talvolta la vita sembra essere crudele, tuttavia niente accade per caso, nemmeno noi.
2021-11-01

Aggiornamento

Una persona a me molto cara mi ha fatto conoscere la città di Praga e mi ha trasmesso l'amore per essa. Ricordo quel giorno in cui mi disse: " me ne vado qualche giorno in una città che certamente adoreresti". Mi mostrò la foto di Ponte Carlo e fu amore a prima vista. In quella città dovevo andarci anche io. Quando due anni fa ci arrivai, mi sembrava di essere stata catapultata in un sogno. Il taxi che ci accompagnava in albergo, dall'aeroporto, percorreva la via principale costeggiando Ponte Carlo e, sullo sfondo si vedeva la straordinaria cattedrale di San Vito. Ho pianto. Ve lo giuro. È inspiegabile quello che si prova quando un sogno si realizza, ed io in quel momento ne stavo realizzando uno. Il tassista mi guardava nello specchietto retrovisore con gli occhi lucidi dall'emozione. Non so se a voi è mai capitato (anche ora mentre lo scrivo rivivo quegli istanti), ma quando sono arrivata in quella città mi sono sentita a casa. Non è qualcosa che puoi spiegare con le parole, puoi solo viverla. Come un puzzle che devi completare, io avevo incastrato il pezzo giusto al momento giusto.
2021-10-29

Aggiornamento

Oggi sono emozionata. Siamo arrivati a poco più dalla metà dal percorso, in appena un mese. Ce ne sono ancora 2 e possiamo farcela. Sono fiera ed orgogliosa di avere intorno a me persone come voi. Non vi nego la paura, soprattutto ora che sono vicina tanto così, che io possa rimanere delusa. Ma questo dipende tutto da voi. Voi che avete già pre-ordinato nel fare passaparola, magari condividendo a tutto spiano la notizia con amici e parenti. E voi che ancora non lo avete fatto. Ovviamente, prima riesco a raggiungere l'obiettivo e prima si va in pubblicazione. Per cui, nel ringraziare tutti quanti coloro questa settimana mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo, mi permetto di ricordarvi che ho bisogno di voi per realizzare il mio sogno. E, come promesso, nei prossimi giorni arriverà una piccola sorpresa come ringraziamento per ciò che state facendo per me. Grazie, grazie di vero cuore 🖤
2021-10-28

Aggiornamento

Vi propongo una frase estratta dal libro che dice Jennifer a proposito di... Beh, se volete saperlo sapete cosa fare 😜
2021-10-26

Aggiornamento

Vi presento la protagonista: Jennifer è la protagonista del mio romanzo. In lei ho 'ricucito' molto di me. Ha perso il padre, lei è insicura, si sente 'inadatta al mondo'. Jennifer ha tanta forza dentro di sè ma è anche molto fragile. Lei combatte, giorno dopo giorno, contro i suoi 'demoni' che talvolta riescono ad annientarla. Ha tanta gente intorno che la ama, tuttavia si sente sempre sola. In una sola parola, Jennifer è la mia doppelganger. Attraverso di lei ho combattuto, amato, odiato, viaggiato, e abbracciato me stessa in una consapevolezza che va al di là delle parole, al di là della vita di tutti i giorni, al di là di quel 'sentire' che spesso ti scuote e ti butta per terra senza pensarci due volte.
2021-10-22

Aggiornamento

Nell'ultima settimana abbiamo raggiunto una percentuale importante. Siamo vicinissimi alla metà del percorso e mancano ancora un po' di giorni... Quindi sì, sta andando alla grande ed è tutto merito vostro. Così, per ringraziare chi ha già effettuato il pre-ordine e chi lo farà, al raggiungimento del 50% dei preordini totali, ci sarà una sorpresa molto interessante 😏 Dai che ce la facciamo 😍🖤
2021-10-03

Aggiornamento

La gentilissima e dolcissima https://www.instagram.com/sognodiunanottedimezzaestate3/ ha gentilmente supportato la mia campagna nelle sue storie. A lei va la mia stima e la mia gratitudine.

Commenti

  1. Giovanni Albertini

    (proprietario verificato)

    Ciao, ho letto i primi 2 capitoli di questo libro è devo dire che mi hanno intrigato.
    Scritto benissimo. Con tanti particolare a rendere bene l’idea della protagonista e dell’ambiente.
    Mi è poi piaciuto tantissimo la citazione di Super Mario essendo un fan!!!
    Sono sicuro che ci saranno altre sorprese e colpi di scena.
    Invito chi non lo avesse fatto a prenotarlo adesso…Non ve ne pentirete
    Date fiducia a questa scrittrice e magari ci regalerà altre perle!!!
    Un saluto a tutti i fan di black Sky.

  2. (proprietario verificato)

    Questo sarà sicuramente
    uno di quei libri che
    si leggono tutto d’un fiato.
    Ho letto tutto: dalla sinossi
    al primo estratto al primo capitolo
    che l’autrice
    ha rilasciato qualche giorno fa.
    Mi piace.
    La mente viene catturata e catapultata
    direttamente in ciò che provano
    i personaggi e poi, insomma, Praga ragazzi!
    Io ci sono stato e anche per questo, ho acquistato
    questo libro, Dai Antonella, sono sicuro che volerai altissimo.
    Un saluto.

  3. (proprietario verificato)

    Mi sono imbattuta nel profilo di questa autrice
    che ha catturato la mia attenzione.
    Ho letto con molta curiosità
    l’estratto ed il primo capitolo
    che ha rilasciato negli aggiornamenti
    due giorni fa.
    Devo dire che,
    pur non essendo un’amante del fantasy,
    lei è riuscita a coinvolgermi
    in maniera tale da aver effettuato un pre-ordine
    e adesso, tanto sono incuriosita,
    che sinceramente
    non vedo l’ora di leggerlo
    e vedere come va a finire.
    Felice di averti scoperta Antonella.
    Ad maiora.

  4. Elisabetta Tripaldi

    (proprietario verificato)

    Ciao a tutti, io sono Elisabetta, una delle pochissime persone privilegiate che hanno avuto modo di leggere in anteprima questo manoscritto, per fornire dei feedback alla scrittrice e dei consigli. Ebbene sì, per me è stato un vero ONORE leggere queste pagine perché hanno catturato la mia attenzione, il mio interesse e la mia curiosità sin dalla prima parola fino all’ultima. Una storia fantastica, dal ritmo incalzante, mai scontata, mai noiosa, mai lenta nello svolgimento dei fatti e degli eventi. Un libro dettagliato al punto giusto, capace di trasmettere delle forti emozioni e sensazioni le quali è come se fossero vissute in prima persona… Ci si riesce ad immedesimare perfettamente nei personaggi e a sentire e vivere i luoghi descritti come se si stesse realmente lì.
    Libro scritto in maniera magistrale, degno di una scrittrice che ha già un’esperienza pregressa alle spalle nella scrittura di romanzi…Ebbene sì, è come se la scrittrice avesse scritto già tanti altri libri, tante altre storie, vedendo la professionalità e la cura nei dettagli, la fantasia e l’originalità che traspaiono da queste pagine.
    È un romanzo che consiglio vivamente a tutti di acquistare, senza distinzioni.
    Che siate amanti del genere o che non lo siate, acquistatelo. Posso garantirvi che non ve ne pentirete perché è un libro che fa sognare, fa emozionare, fa commuovere, fa viaggiare con la mente e la fantasia e fa viaggiare in una città meravigliosa, enigmatica e misteriosa come Praga. Meraviglioso.

  5. (proprietario verificato)

    Ciao. Mi chiamo Elisa e sono una dei fortunati lettori in anteprima del libro di Antonella. Lei me lo ha fatto leggere prima che lo inviasse alla casa editrice per avere dei Feedback e come, eventualmente, migliorare la storia. Devo dire che per una come me che non legge molto, da questa storia sono stata catturata dalla prima frase fino all’ultima. Il libro si articola n un ritmo incalzante, mai scontato ma, soprattutto, emozionante. Spero davvero che Antonella trovi coinvolgimento da parte di tanta gente affinchè possa riuscire a pubblicare perché una storia del genere ha diritto e merita di esordire. L’ho acquistato e non vedo l’ora di avere il cartaceo tra le mani. In bocca al lupo cara Antonella, so che volerai in alto perché lo meriti tu e la tua storia.

  6. (proprietario verificato)

    Ho avuto modo di leggere il libro, bozza dopo bozza e se dovessi utilizzare una sola parola per descriverlo, sicuramente userei questa: emozionante. Nella lettura si ha modo di immergersi completamente in ogni personaggio e si vede bene quanto l’autrice abbia messo, di se stessa, nel libro. Spero tanto che più persone possibile possano avere il piacere di leggerlo, ne vale davvero la pena. Per aspera ad astra!

  7. (proprietario verificato)

    Ciao a tutti sono Rosa, e credo di essere stata una delle prime persone ad avere il privilegio di leggere questo libro, che ho trovato MAGNIFICO!!! Ben strutturato, scorrevole, per nulla prolisso; il ritmo è incalzante, le scene si susseguono rapidamente, al lettore viene regalato un mix di adrenalina, romanticismo, amore, dolore, smarrimento….
    I personaggi sono ben delineati, non sono buttati lì a caso, ognuno ha un proprio vissuto, col quale ciascuno di noi può identificarsi, e proprio mentre sembra che prendano le proprie strade, ecco invece che tutto converge…
    Vi invito a comprarlo, a leggero ed a gustarlo, è veramente sorprendente!!!

  8. Ho avuto la fortuna di seguire passo, passo l’autrice mentre scriveva il libro. Mi faceva ascoltare ogni rigo, ogni parola e frase . Dire emozionante è davvero dire poco. Ogni personaggio, ogni dettaglio, ogni storia è qualcosa mai letto prima. Lei ci ha messo davvero cuore e anima in questa opera e su questo posso garantirlo. Alcune volte, quando scriveva, la vedevo immergersi talmente che piangeva. C’è tanto di lei e del suo vissuto in ogni protagonista nella storia. Sì perché tutti i personaggi sono protagonisti seppure ce ne sia una principale. Il bello della storia è che niente è scontato, nemmeno il finale. Vale la pena spendere un pò di tempo e dare un’opportunità per emergere perché merita, davvero tanto. In bocca al lupo Antonella-

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Antonella Chiego
Nasce nel 1978 in un paesino del Salento, dove ancora vive con la famiglia. Molte delle idee migliori per ciò che scrive le vengono mentre ascolta i Muse, la sua band preferita. Amante del genere fantasy, divora decine di libri con rapidità. “L’ultima Black Sky” è il suo primo libro, che lei definisce la sua creatura.
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