Tom è un gatto.
Anche se ha ancora l’aspetto da cucciolo, ha quasi 15 anni e un po’ di acciacchi. Considerando tutto quello che gli è successo è veramente in
forma. Poi ha un musino che ti fa innamorare. Parla tanto. Ti saluta quando arrivi. Si fa capire quando vuole acqua fresca, quando vuole uscire per farsi un giro in giardino, quando vuole qualche croccantino nuovo e ovviamente quando vuole le coccole. Quando invece ne combina una delle sue si rifugia nel divanetto del corridoio. Si mette lì buono.
Come a dire “lo so di aver combinato un guaio e mi metto in punizione da solo”.
Tom è un gatto.
Vive tra la casa e il giardino, non si allontana mai più di tanto. A volte si nasconde, senza allontanarsi. Torna sempre. Si dice che i gatti si affezionino solo alla casa, vedendo Tom questa credenza viene meno. Ci cerca. Aspetta che siamo seduti per saltarci in collo. Ci dorme accanto, composto. Se gli passi vicino difficile non fargli una carezza. Ha solo un difetto. Le unghie.
Nonostante l’età, probabilmente in questo il giardino aiuta, le sue unghie sono ancora affilatissime e se impasta quando lo hai in collo, in special modo d’estate, fa tenerezza si, ma anche discretamente male. Non ti puoi arrabbiare con Tom, lo puoi solo fermare. Ha questo musino.
Tom è un gatto e ha un occhio solo.
Ciao, mi chiamo Tom e sono un gatto.
Ne ho visti tanti come me, col pelo grigio e disegni più scuri che gli umani chiamano righe. Ho un pelo morbido, morbido, ma d’estate ne perdo così tanto che praticamente divento la metà.
Ho una lunga coda. La mia coda è buffa. In battaglia mi si è spezzata e non “gestisco” più la punta. Somiglia ad una bandiera, a ricordo di tutti gli scontri per difendere il territorio. Ho alcuni amici, ma conto più nemici. Che poi nemici, io voglio essere amico di tutti ma non sempre vengo compreso.
Mi chiamo Tom e sono un gatto.
Sono un gatto senior, come si legge nelle buste dei croccantini. Ho quasi 15 anni ma sembro sempre un cucciolo. Sarà che ho le gambe corte e un muso meraviglioso che strappa le coccole, a dire dei miei umani.
Sono un gran chiacchierone. Anche i miei umani hanno iniziato a capirmi. Gli ci è voluto un po’ ma alla fine adesso capiscono quando voglio l’acqua fresca, quando ho voglia di farmi un giro in giardino, quando gradisco qualche croccantino nuovo e quando ho voglia di carezze e grattini sulla pancia. Capiscono anche quando ne ho combinata una delle mie. Devo dire però che con me sono sempre molto comprensivi. Mi approfitto un po’ del mio “musino che strappa le coccole”.
Mi chiamo Tom e sono un gatto.
Nonostante l’età ho ancora delle unghie ben affilate. Quando faccio la pasta sulla pancia dei miei umani hanno sempre delle strane reazioni. Io vorrei ricambiare i loro grattini sulla pancia e fare altrettanto, mi dicono però che metto troppe unghie. Io quelle ho. Non sono troppe. Sono le mie unghie, che nonostante l’età sono sempre ben affilate. Ho distrutto alcuni zerbini e gli alberi in giardino non hanno più la corteccia in basso. Non capisco perché invece su quello che gli umani chiamano divano le unghie non posso farmele.
E’ un vero peccato perché sarebbe perfetto. Voglio bene ai miei umani e preferisco dargli retta. Non mi piace quando si arrabbiano con me.
Mi chiamo Tom, sono un gatto e ho un occhio solo.
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