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Mi chiamo Tom, sono un gatto e ho un occhio solo

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Consegna prevista Agosto 2025

Una storia semplice fatta di amore per gli animali, di amore per i gatti. Di un gatto in particolare. Tom. Un gattone europeo con le zampe corte che ci ha eletto come umani, amici, famiglia. Una notte si è accucciato in una cesta in veranda. Una notte, poi due, poi tre e di lì a dormire nel letto con noi, il passo è stato veramente breve. Quella notte è diventata… sedici anni.

Perché ho scritto questo libro?

Ogni persona che convive con un peloso lo considera eccezionale, è normale. Sono parte della famiglia e sono capaci di un amore speciale. Ho voluto celebrare questo amore. Tom sta invecchiando e volevo qualcosa di più a parte tante foto e tantissimi ricordi. Mi sono divertito ad immaginare le sensazioni, le paure, le gioie di Tom, vivere dal suo punto di vista la nostra quotidianità.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

Tom è un gatto.

E’ un gattino europeo. Grigio striato. E’ morbido. Così morbido che non ci stancheremmo mai di fargli le coccole. D’inverno con il pelo folto e ha

l’aspetto del “gattone”. D’estate ne perde così tanto che praticamente sembra un altro gatto. Un po’ più bruttino a dire la verità.

Ha la coda molto lunga. La punta però è spezzata e non la gestisce più. E’ un gatto amichevole ma quando c’è da difendere il territorio non si tira mai indietro. Magari lo facesse. E’ stato ricucito diverse volte, senza perdersi mai d’animo però. Vorrebbe essere amico di tutti. Non sempre gli riesce e allora si prepara alla battaglia. Se non sei un amico, allora sei un nemico.

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Tom è un gatto.

Anche se ha ancora l’aspetto da cucciolo, ha quasi 15 anni e un po’ di acciacchi. Considerando tutto quello che gli è successo è veramente in

forma. Poi ha un musino che ti fa innamorare. Parla tanto. Ti saluta quando arrivi. Si fa capire quando vuole acqua fresca, quando vuole uscire per farsi un giro in giardino, quando vuole qualche croccantino nuovo e ovviamente quando vuole le coccole. Quando invece ne combina una delle sue si rifugia nel divanetto del corridoio. Si mette lì buono.

Come a dire “lo so di aver combinato un guaio e mi metto in punizione da solo”.

Tom è un gatto.

Vive tra la casa e il giardino, non si allontana mai più di tanto. A volte si nasconde, senza allontanarsi. Torna sempre. Si dice che i gatti si affezionino solo alla casa, vedendo Tom questa credenza viene meno. Ci cerca. Aspetta che siamo seduti per saltarci in collo. Ci dorme accanto, composto. Se gli passi vicino difficile non fargli una carezza. Ha solo un difetto. Le unghie.

Nonostante l’età, probabilmente in questo il giardino aiuta, le sue unghie sono ancora affilatissime e se impasta quando lo hai in collo, in special modo d’estate, fa tenerezza si, ma anche discretamente male. Non ti puoi arrabbiare con Tom, lo puoi solo fermare. Ha questo musino.

Tom è un gatto e ha un occhio solo.

 

Ciao, mi chiamo Tom e sono un gatto.

Ne ho visti tanti come me, col pelo grigio e disegni più scuri che gli umani chiamano righe. Ho un pelo morbido, morbido, ma d’estate ne perdo così tanto che praticamente divento la metà.

Ho una lunga coda. La mia coda è buffa. In battaglia mi si è spezzata e non “gestisco” più la punta. Somiglia ad una bandiera, a ricordo di tutti gli scontri per difendere il territorio. Ho alcuni amici, ma conto più nemici. Che poi nemici, io voglio essere amico di tutti ma non sempre vengo compreso.

Mi chiamo Tom e sono un gatto.

Sono un gatto senior, come si legge nelle buste dei croccantini. Ho quasi 15 anni ma sembro sempre un cucciolo. Sarà che ho le gambe corte e un muso meraviglioso che strappa le coccole, a dire dei miei umani.

Sono un gran chiacchierone. Anche i miei umani hanno iniziato a capirmi. Gli ci è voluto un po’ ma alla fine adesso capiscono quando voglio l’acqua fresca, quando ho voglia di farmi un giro in giardino, quando gradisco qualche croccantino nuovo e quando ho voglia di carezze e grattini sulla pancia. Capiscono anche quando ne ho combinata una delle mie. Devo dire però che con me sono sempre molto comprensivi. Mi approfitto un po’ del mio “musino che strappa le coccole”.

Mi chiamo Tom e sono un gatto.

Nonostante l’età ho ancora delle unghie ben affilate. Quando faccio la pasta sulla pancia dei miei umani hanno sempre delle strane reazioni. Io vorrei ricambiare i loro grattini sulla pancia e fare altrettanto, mi dicono però che metto troppe unghie. Io quelle ho. Non sono troppe. Sono le mie unghie, che nonostante l’età sono sempre ben affilate. Ho distrutto alcuni zerbini e gli alberi in giardino non hanno più la corteccia in basso. Non capisco perché invece su quello che gli umani chiamano divano le unghie non posso farmele.

E’ un vero peccato perché sarebbe perfetto. Voglio bene ai miei umani e preferisco dargli retta. Non mi piace quando si arrabbiano con me.

Mi chiamo Tom, sono un gatto e ho un occhio solo.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Pierluigi Gorini
Nato 55 anni fa ad Arezzo, studi commerciali (perchè lo voleva mamma), quasi diplomato al conservatorio, vegetariano per amore degli animali. Frequento il palco dall'età di 16 anni. Mi sono sempre divertito tanto. Da 20 insieme a mio marito, quando possibile in viaggio. Lavoro nei locali da oltre 30 anni. Mi piace far divertire la gente, intrattenerli e ospitarli come si deve.
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