Una giovane donna dalla vita programmata in ogni dettaglio, riceverà una proposta di lavoro che la porterà a vivere dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud. Nonostante la sua intenzione sarà quella di condurre una vita solitaria, il destino le farà incontrare i suoi sei giovani vicini di casa, che faranno di tutto per farla sentire la benvenuta. Solo uno di loro, però, sarà in grado di stuzzicare la sua curiosità grazie al suo alone di mistero e i suoi segreti. Con la sua presenza altalenante e improvvisa, la trascinerà in un vortice di passione tale da farle perdere la cognizione di sé stessa, risucchiandola in un uragano di emozioni e confusione che la riporteranno a credere ancora nella vita, nei propri sogni e magari, anche nell’amore.
Perché ho scritto questo libro?
Ho iniziato a scrivere questo romanzo in un momento molto buio della mia vita, usandolo come un rifugio dalla realtà. Mai avrei immaginato che si sarebbe trasformato in una storia in cui ho messo tutta l’anima. Mi ha fatto ridere, piangere, arrabbiare e persino venire la febbre alta. Dall’essere una fuga, si è trasformato in una via d’uscita e in qualche modo, in una rinascita. Per questo, spero che il suo significato possa arrivare a chi ne ha bisogno e magari, anche a chi non sa di averne.
ANTEPRIMA NON EDITATA
[…] Mi tolgo le scarpe, salgo le scale scalza e appena arrivo sulla grande terrazza, mi rendo conto che ormai è l’alba. Osservo il sole sorgere, respiro a fondo l’aria fresca e sento che ormai i fumi dell’alcol mi stanno abbandonando. Ripenso a quello che ho appena fatto con quel ragazzo e mi sento vuota. Stando con lui non ho provato assolutamente niente…le sue mani, le sue labbra e la sua pelle non mi hanno dato nessuna emozione, nessuna sensazione. Ero solo un guscio vuoto manipolato dalle braccia e dal corpo di uno sconosciuto. Odio sentirmi così…un tempo, essere costantemente impegnata mi aiutava a tenere a bada questo stato d’animo, ma adesso sento che non c’è niente che possa funzionare. […]
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Mentre sono in ascensore, penso ancora a quello che è successo con Jong Suk e appena mi tocco il braccio che ha afferrato, mi rendo conto di sentire dolore. Alzo la manica e quando scopro che mi ha lasciato addirittura l’impronta della sua mano, mi chiedo come sarebbe andata a finire se non fossero arrivati loro. Mi auguro, comunque, che non abbiano sentito quello che mi ha detto perché, anche se su di me le parole di un idiota non hanno alcun effetto, ascoltate da qualcun altro potrebbero suscitare tutt’altra reazione. Spero davvero che non raccontino niente a Min Joon, non voglio assolutamente che sappia dell’esistenza di Jong Suk perché deve restare una faccenda solo mia e intendo seppellirla per sempre a partire da stasera.
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