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Nodi di famiglia – legami che si spezzano

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Consegna prevista Settembre 2025

È una saga intensa che scava nei segreti, nei tradimenti e nella forza che unisce le persone nei momenti più bui.
Al centro c’è Valerio, un chirurgo brillante, diviso tra il ruolo di marito e padre amorevole e una vita segreta fatta di scelte imprudenti. Le sue relazioni extraconiugali con due vicine di casa gettano ombre profonde. Da una di queste nasce Diego, che anni dopo la morte di Valerio cercherà un legame con i fratellastri Vittorio e Raffaello.

Dopo la scomparsa del padre, Vittorio vive un amore segnato dal dolore, mentre Raffaello trova rifugio nella scrittura e nella famiglia costruita con Lara, una scienziata caparbia. L’arrivo di Diego sconvolge il fragile equilibrio familiare, riportando a galla il peso del passato e nodi che sembravano dimenticati.

Attraverso salti temporali e prospettive multiple, la storia intreccia emozioni, scelte e destini, esplorando la fragilità e la forza dei legami umani, invitando a riflettere su ciò che davvero ci tiene uniti.

Perché ho scritto questo libro?

L’origine del mio libro è stata quasi un gioco: immobilizzata da un infortunio e costretta a casa, cercavo attività creative. Così, partendo da un videogioco di simulazione, ho iniziato a immaginare storie per dare senso alle azioni dei personaggi. Da lì è nata l’idea: ho messo su carta una trama variegata, mescolando generi e punti di vista. Scrivere non è stato lineare come i miei pensieri, ma mi ha insegnato a trasmettere davvero qualcosa, ampliando la mia visione e aprendo nuove prospettive.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Parte uno: origini e promesse

PROLOGO

In una vivace cittadina, il sole brillava su una tranquilla strada residenziale, dove si ergeva la casa dei Martinelli. Valerio Martinelli, un rinomato medico chirurgo, e sua moglie, Stefania Ferri, un’imprenditrice e programmatrice di successo, avevano costruito non solo una carriera brillante, ma anche una famiglia che sembrava perfetta. Valerio, con la sua dedizione al lavoro e il suo amore per la medicina, era conosciuto e rispettato nella comunità. Le sue giornate trascorrevano tra le corsie dell’ospedale, dove salvava vite, ma il suo cuore si stringeva ogni volta che pensava al tempo sottratto ai suoi cari. A casa, era un uomo affettuoso e presente, anche se una parte di lui iniziava a sentirsi insoddisfatta, sognando una vita diversa. Stefania, d’altro canto, gestiva con passione la sua start-up tecnologica, ma il suo successo portava con sé un prezzo. Era una donna forte e ambiziosa, sempre in movimento, ma a volte si chiedeva se avesse trascurato la famiglia nel suo inseguire il sogno. Vittorio, il primogenito, era un ragazzo curioso e appassionato. Amava esplorare il giardino di casa, dove passava ore a osservare le piante, immaginando avventure botaniche. Raffaello, più introspettivo, si rifugiava nei libri, affascinato da storie di mondi lontani. I due fratelli, pur essendo molto diversi, condividevano un legame speciale, un’intesa che li proteggeva dalle insidie del mondo esterno. Ma sotto la superficie di questa vita serena si nascondeva una complessità inaspettata.
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Valerio, nonostante il suo amore per Stefania, iniziò a coinvolgersi in relazioni extraconiugali, perdendosi in un labirinto di desideri. La nascita di figli illegittimi da Alessandra Sole e Silvia Lee avrebbe minato l’armonia della famiglia, ma per ora l’atmosfera era ancora serena. I Martinelli trascorrevano serate insieme, condividendo risate e sogni, ignari delle tempeste che si profilavano all’orizzonte. Ogni giorno sembrava promettere un futuro luminoso, mentre la vita scorreva tra le speranze e le aspirazioni di una famiglia unita. Ma il destino aveva in serbo sorprese inaspettate, e l’amore avrebbe dovuto confrontarsi con la realtà, rivelando che la perfezione era solo un’illusione, e che le scelte del passato avrebbero plasmato il futuro in modi inimmaginabili.

Valerio Martinelli era un uomo che non passava mai inosservato. La sua presenza si faceva sentire ancor prima che aprisse bocca, con quel portamento sicuro, il passo calmo e deciso di chi è abituato ad avere tutto sotto controllo. Aveva il volto squadrato e i lineamenti marcati , definiti, come scolpiti da una mano che non ammette imperfezioni. I capelli biondi, tagliati con precisione e pettinati all’indietro, erano uno dei suoi tratti distintivi. Non per vanità, ma per disciplina. Ogni dettaglio della sua persona rifletteva quell’ordine rigoroso che cercava di mantenere, anche quando dentro di sé il caos minacciava di prendere il sopravvento, un tumulto di emozioni che si scontravano con il suo bisogno di controllo.

I suoi occhi, di un marrone chiaro con sfumature dorate, erano sempre vigili, attenti. Erano gli occhi di un uomo abituato a osservare il mondo in profondità, a cogliere dettagli che sfuggivano agli altri. Era proprio questa capacità di lettura sottile che lo rendeva un chirurgo brillante. Nulla sfuggiva al suo sguardo preciso, che si posava su ogni cosa con una calma innata.

Il suo viso era completato da una barba sottile, mantenuta con la stessa cura con cui gestiva tutto il resto della sua vita. Non si trattava solo di estetica, ma di quella necessità quasi ossessiva di avere il controllo su ogni aspetto di sé. Le labbra sottili, spesso tese in un sorriso appena accennato, riflettevano una certa compostezza. Valerio sorrideva poco, ma quando lo faceva, era sempre con discrezione, come se anche l’espressione del suo volto dovesse rimanere contenuta.

La sua fisicità rifletteva la stessa dedizione. Non era un uomo massiccio, ma il suo corpo era tonico, asciutto, allenato quanto bastava per sostenere le lunghe ore in piedi, in sala operatoria, o per rilassarsi con una corsa veloce nei ritagli di tempo. Sembrava non amasse gli eccessi, tuttavia sotto quella perfezione apparente, esisteva un desiderio costante di superare i limiti. Valerio si sentiva spesso intrappolato tra il suo bisogno di controllo e l’irrefrenabile impulso di esplorare l’ignoto. Questo conflitto interiore lo portava a cercare esperienze oltre i confini della sua vita quotidiana, un bisogno che si manifestava in momenti di debolezza mascherati da bravura. Era un uomo capace di affetto profondo, ma quell’amore si intrecciava pericolosamente con il suo desiderio di avventurarsi nel proibito. Presto, la sua ricerca di libertà e di nuovi orizzonti avrebbe stravolto non solo la sua vita, ma anche quelle di molte persone a lui care.

Stefania aveva un’aura che rendeva la sua presenza impossibile da ignorare, non per il suo aspetto eccentrico, ma per la dolce energia che emanava. I suoi capelli, di un blu elettrico che sfumava nelle radici scure, ondeggiavano morbidamente sulle spalle, incorniciando un viso dai tratti delicati ma espressivi. I suoi occhi, di un verde intenso, sapevano sorridere anche quando il resto del mondo sembrava più difficile. La sua pelle chiara, contrastava con la vivacità dei suoi capelli, mentre le labbra ben disegnate, spesso tinte di rosso, esprimevano dedizione ai particolari.

Stefania non era solo una donna dal look inconfondibile, ma anche una madre profondamente attenta ai suoi figli, Vittorio e Raffaello. Se la sua carriera la portava spesso a confrontarsi con sfide professionali, nulla poteva mai distoglierla dal ruolo di madre premurosa. Ogni giorno trovava tempo per loro, per non farli sentire trascurati. Vittorio, curioso e sempre pronto a porre domande, si divertiva ad esplorare il mondo naturale intorno a loro. Stefania non solo incoraggiava questa sua inclinazione, ma lo affiancava, ascoltando con attenzione le sue riflessioni e mostrando la sua stessa meraviglia per le scoperte che faceva. Lo vedeva per quello che era: un ragazzo che osservava il mondo con occhi affamati di conoscenza, e lei non voleva fargli mancare il supporto necessario per continuare a crescere con questa sensibilità.

Raffaello amava la lettura e lei si assicurava che il suo figlio più riflessivo avesse sempre una parola d’incoraggiamento, un abbraccio, e tutto l’affetto di cui aveva bisogno. Sapeva che ognuno dei suoi figli aveva un modo diverso di affrontare il mondo, e lei era lì, pronta ad accoglierli con il suo amore incondizionato.

A casa, il sorriso di Stefania era un faro di serenità. Non c’era giornata troppo lunga o problematica che le impedisse di trovare spazio per loro. Il suo sorriso era caldo, aperto, un riflesso del suo cuore generoso, e riempiva ogni stanza in cui entrava. Le serate in famiglia, spesso accompagnate dalla musica di Valerio al pianoforte, erano per lei la parte più preziosa della giornata. Nonostante fosse impegnata anche sul fronte professionale, Stefania sapeva perfettamente che la vera realizzazione stava nel costruire e nutrire l’amore della sua famiglia.

Stefania amava dedicarsi ai suoi figli, ma quando si trattava di cucinare, la sua abilità lasciava decisamente a desiderare. Nonostante i tentativi, ogni ricetta finiva per trasformarsi in una piccola catastrofe culinaria. Pasta scotta, verdure bruciate e torte che non lievitavano: la cucina per lei era un territorio ostile, un campo di battaglia che non riuscivano a conquistare. Vittorio e Raffaello, con la loro innocente sincerità, trovavano spesso divertenti i suoi fallimenti dietro ai fornelli. Stefania sorrideva e rideva con loro, consapevole dei suoi limiti, ma non se ne faceva un cruccio. D’altronde, Valerio era il vero maestro di casa in cucina. Con una precisione quasi chirurgica, riusciva a trasformare ogni pasto in un’esperienza perfetta, equilibrata nei sapori e nelle consistenze. Stefania, seduta a tavola, osservava suo marito muoversi tra pentole e padelle con la stessa maestria che mostrava in ospedale, ammirando la dedizione che metteva anche nei piccoli gesti quotidiani.

Il loro rapporto, però, andava ben oltre la complicità pratica. Valerio era l’amore della sua vita, e lo sapeva fin dal primo giorno. C’era qualcosa in lui che l’aveva catturata immediatamente: forse il suo sguardo profondo, forse la calma e la sicurezza che riuscivano a trasmettere anche nelle situazioni più difficili. Era un uomo affettuoso, premuroso, capace di ascoltare veramente, e non solo con le orecchie. Valerio era in grado di comprendere Stefania in modi che a volte nemmeno lei stessa capiva. Nei suoi occhi trovava un porto sicuro, un rifugio in cui poter essere vulnerabile, lontano dalle pressioni del mondo

Anche se la vita li portava spesso a trascorrere giornate frenetiche, Stefania cercava sempre quei piccoli momenti di intimità con lui. Spesso, nelle serate più tranquille, mentre i ragazzi erano immersi nei loro giochi o libri, Stefania si accoccolava accanto a Valerio sul divano. Le piaceva ascoltarlo parlare delle sue giornate in ospedale, o delle sue riflessioni più profonde sulla vita. Ogni tanto, tra una chiacchierata e l’altra, lui prendeva posto al pianoforte e iniziava a suonare.

Era in quei momenti che Stefania sentiva il cuore riempirsi d’amore, ricordandosi di quanto fosse fortunata ad avere accanto un uomo come lui. Il suono delle note, le sue dita agili sulla tastiera, rendevano tutto perfetto, come se il mondo, per un attimo, si fermasse intorno a loro. Valerio era l’uomo che riusciva a farla sentire amata, apprezzata, compresa. Ogni volta che lo guardava, mentre si dedicava ai figli o alla casa, sentiva crescere in lei un sentimento di gratitudine, un amore che continuava a rinnovarsi. Per lei, la vera felicità era rappresentata dalle piccole cose: i racconti entusiasti di Vittorio, i silenzi contemplativi di Raffaello, e le serate passate in compagnia di Valerio. La casa era il rifugio che Stefania aveva sempre desiderato, e il suo ruolo di madre, la parte più bella di una vita che, agli occhi di molti, sembrava già perfetta. Anche se il mondo esterno la vedeva come una donna ambiziosa e di successo, lei sapeva bene che era dentro quelle quattro mura, tra le risate e gli abbracci dei suoi figli, che trovava la sua pace.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Prologo molto accattivante, sarei molto curiosa di poter continuare a leggere la storia! Spero in una versione cartacea, lo consiglio vivamente!

  2. (proprietario verificato)

    di tipo letterario e, possibilmente, cinematografico. Lo consiglio caldamente!*

  3. (proprietario verificato)

    Il prologo del libro sembra molto promettente, segno di una scrittrice emergente molto dotata e con capacità da tenere sott’occhio. Credo che l’opera in questione possa mettere le basi per lo sviluppo di continuum temporali che avranno ulteriori evoluzioni di tipo letterario e, possibilmente. Lo consiglio caldamente!

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Giulia Delorenzi
Mi chiamo Giulia, ma molti mi conoscono come Delo. Sono nata il 26 gennaio 1997 a Pavia, una piccola città in Lombardia, dove vivo tuttora. Come il mio segno zodiacale, l’Acquario, sono una persona curiosa e fantasiosa, sempre pronta a esplorare nuovi mondi. Sono cresciuta circondata dai libri, con una passione per gialli, thriller psicologici e distopie. Attualmente lavoro come addetta vendite in un supermercato, ma ho avuto la fortuna di essere libraia per un periodo, un’esperienza che mi ha fatto conoscere libri e lettori straordinari. Da quando ho 14 anni, i manga sono una costante nella mia vita, così come il disegno e i videogiochi, che alimentano la mia creatività. E sì, il mio zainetto di Pikachu è il mio inseparabile compagno di viaggio, un tratto distintivo che mi caratterizza ovunque vada.
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