Tre fratelli adulti, con molto sospeso da risolvere.
Carlo ha saputo aggirare le aspettative di genitori avvocati affermati, arroccati nelle loro prestigiose carriere, ed è diventato un professore innamorato della letteratura nordamericana e dei suoi ragazzi. Ma con una vita sentimentale costruita per tenere a distanza il pericolo di perdere la propria preziosa, integra, identità.
Matilde, cresciuta in un rapporto simbiotico con Carlo, intessuto di cultura letteraria, ha tentato di esorcizzare la ferita d’abbandono sposando l’uomo sbagliato e mettendo su famiglia, senza rendersi conto che la coperta di mediocrità in cui si è avvolta con ostinazione per sedare le proprie mancanze è diventata la culla in cui, a tradimento, hanno preso forma tutte le sue nevrosi. Trova un’apparente via di fuga in qualcosa che per la prima volta non può condividere con Carlo.
Filippo ha consolidato rancori corrosivi per la storica alleanza dei fratelli grandi, da cui è sempre stato escluso, e si è costruito una vita diversa dalla loro, non intellettuale, lontana, con una moglie amica perfetta e un lavoro perfetto. Finché non gli crolla tutto in testa, innescando cambiamenti epocali anche nelle esistenze dei suoi fratelli.
Le vicende sono condite dalla saggezza sbrigativa di un grandioso pasticcere siciliano. Decisioni sbagliate e cambiamenti impossibili eppure necessari. E amori immaginari che ci salvano la vita.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto la storia di tre fratelli incasinati forse perché, essendo figlia unica, volevo immaginare come sarebbe potuto essere. Poi, come sempre, mi sono lasciata prendere la mano.
sir.joe23
Interessante. Soprattutto la sbrigativa saggezza del pasticcere siciliano!
Fiuto un bel libro, scritto con la leggera sapienza di Daniela Frezet.
Sergio Mangiameli