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Perché no? (Nomi Comuni di Persona)

Perché no? (Nomi Comuni di Persona)
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Consegna prevista Febbraio 2024

Sei storie uniche per un libro che rappresenta qualcosa di diverso. Sei racconti ordinari di persone apparentemente comuni che sfociano nell’assurdo, o più semplicisticamente, altamente improbabili. Dai piccioni che parlano dell’importanza di evadere dalla realtà, a due amici che si incontrano per prendere un caffè ma uno di loro è un delfino, “Perché no?” è una raccolta di eventi che potrebbero o non potrebbero essere accaduti almeno una volta nelle nostre vite, con quel pizzico di follia e irriverenza che rende il tutto più divertente. E “Perché no?” è anche ciò che ci si dovrebbe chiedere durante la lettura, qualora le cose stiano diventando inverosimile strane.

Perché ho scritto questo libro?

Partiamo dal titolo: “Perché no?” Potrebbe riassumere la maggior parte delle mie scelte di vita, vedi il noto dibattito su quanto un’opera possa raccontare tanto sull’autore.
Dietro ogni autore c’è una persona, dietro ogni persona c’è un percorso. E il mio mi ha portato qui, a tentare con l’opera più significativa, che racconta non soltanto me ma chiunque io abbia incontrato nel corso della mia vita. E la risposta è la più semplice: condividere per restituire ciò che mi ha portato oggi qui.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

SEI IN RITARDO

(Valerio)

La sveglia suonò alle sei e trenta.

Valerio si rigirò nel letto e la spense, trovò subito le forze per alzarsi. Restò seduto per almeno tre minuti, strofinandosi gli occhi e tenendosi la faccia tra le mani.

Fece la sua rituale pipì mattiniera e, di fronte al lavandino guardandosi allo specchio, fissò la sua immagine ponendosi il solito quesito esistenziale che lo attanagliava ogni mattino: lavarsi i denti prima o dopo il caffè?

Rovinarsi il sapore del caffè mischiandolo con quello del dentifricio, o lavarsi i denti dopo togliendosi di bocca quell’aroma che tanto gli piaceva? Come al solito, optò per la prima opzione.

La sua routine mattiniera proseguì come di consuetudine. Fece una doccia veloce e si vestì. Con la camicia ancora aperta, andò in cucina a preparare la moka per il caffè. Tirò fuori una merendina dallo stipetto e la appoggiò al tavolo, dopodiché cominciò ad abbottonarsi la camicia.

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“Sei in ritardo” lo sgridò la moka.

Valerio osservò l’orologio, segnava le sette e quindici minuti.

“No. Ce la faccio. Devo essere al lavoro alle otto, ho anche il tempo per fare il pieno all’auto prima di arrivare in ufficio” rispose, dando subito dopo un morso alla merendina.

“No, Valerio. Sei in ritardo”

“E che cazzo, mamma!”

“Non usare quel linguaggio con me, sa’!”

“Mamma, ogni giorno non fai che ripeterlo. Eppure ho mai mancato un appuntamento? No. Sempre in orario per ogni visita, per ogni cena di famiglia, al lavoro poi… mai un ritardo in quattro anni!”

“Sì, sei sempre stato un tipo preciso e puntuale, ma non si tratta di quello”

“E di cosa allora, mamma?”

“L’hai chiamata?”

Valerio restò in silenzio.

“No, mamma. Non l’ho fatto”

“Fallo. Sei già in ritardo”

“Non ho il tempo per quello! E poi… non voglio, ecco”

La moka cominciò a bollire.

“È per quella storia di Dario, allora?”

“MAMMA! Avevo quindici anni, perché la tiri sempre fuori?!”

“Lo sai perché. Ne ho sempre voluto parlare ed evitavi l’argomento. Forse per certe cose, sei ancora in tempo per scopri…”

“Per favore, mamma! Pensa al caffè, per favore! Voglio solo del caffè, adesso!”

“Beh… sei in ritardo”

“Non fai altro che ripetermelo! E basta! Che vuol dire che sono in ritardo?! Ho sempre pensato a cosa fosse giusto, mi sono laureato in tempo e ho subito trovato lavoro! Mi sono sistemato e ho dato a te e a papà le giuste cure! Ho sempre sudato per ottenere risultati! E tu te ne esci sempre con questa storia del ritardo!”

“Valerio, no. È la…”

“Ma cosa vuoi da me, mamma?! Che perdessi tempo con le cose inutili?! Papà diceva sempre che l’importante era sentirsi realizzati!”

“Valerio…”

“No, mamma! Mi avete messo voi in questa situazione! E ho ancora molto da fare! Quindi per favore! Voglio. Il mio. Caffè!”

“E te lo sto dicendo, Valerio! Sei in ritardo!”

“BASTA, MAMMA!”

“SI È BRUCIATO IL CAFFÈ, VALERIO!”

I due restarono in silenzio.

Valerio aprì la moka e non era rimasto abbastanza caffè. Guardò l’orologio e valutò.

“Mamma, non ho tempo per lavarti. Lo farò stasera. Se partirò adesso, posso prendere un caffè al bar e sarò ancora in tempo per arrivare in orario al lavoro”

“Non è questo che volevo per te, figlio mio. Avevi tante altre cose a cui pensare, oltre alla carriera. Ora sei in ritardo. Ti prego. Fa’ qualcosa per…”

“Ci vediamo stasera, mamma.

Valerio aprì la porta di casa. Lo scenario era lo stesso dei giorni precedenti.

Guerra sedeva sul suo trono, soddisfatto del suo lavoro.

Fame e pestilenza, si davano ancora da fare, ma il loro lavoro era ormai a buon punto.

Se si osservava per bene in cielo, era possibile intravedere Morte, con i suoi occhi profondi e neri, attendere che il lavoro dei propri fratelli giungesse al termine.

Valerio mise la giacca e uscì dalla porta di casa.

“Non fare tardi” disse la moka.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Daniele Maraniello
Nato a Caserta il 16 aprile 1988, come ogni supereroe che si rispetti, ottiene dei superpoteri quando a soli due anni cade da un seggiolone radioattivo: da quel giorno sviluppa la capacità di creare storie.

Pubblica il suo primo libro, "3:33" nel luglio del 2017 con la LFA Publishing, sempre nello stesso anno pubblica il racconto "MARIO" tramite Amazon Kindle e partecipa a concorsi letterari dove si qualifica quarto e secondo posto rispettivamente ai concorsi "Lo Scheletro nell'Armadio" e "90 Righe di Inchiostro Nero" con i racconti "Cinque anni" e "Quel Mulino che vorrei".
Tra il 2018 e il 2019 pubblica attraverso Amazon il romanzo per ragazzi "Riveter" e il suo prequel a fumetti e alcuni suoi racconti vengono pubblicati sulle riviste letterarie "Storie Bizzarre" e "Lulù che fa storie".

Attualmente vive a Caserta, restando vigile: la miglior storia è sempre pronta ad esser raccontata.
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