Nina è un “maschiaccio”, e questo la fa sembrare più forte e resistente rispetto alle sue coetanee “femmine”. Niente di più sbagliato. In realtà è molto sensibile e assorbe come una spugna le emozioni trasmesse dalle persone che incontra. Durante il suo cammino dall’infanzia all’età adulta, sono molti i personaggi che attraverso i sentimenti la plasmano, creando la donna che è oggi. Il personaggio più significativo è l’amica Francine, “maschiaccio” come lei, incontrata il primo giorno della prima elementare. Inaspettatamente, Nina ha trovato un’amica con cui condividere interessi e avventure. Purtroppo, un trasferimento della famiglia di Francine le allontanerà, e si perderanno. Ma il caso vorrà che si incontreranno di nuovo in età adulta, anche se le cose prenderanno una piega inaspettata per entrambe.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto questo libro, perché amo scrivere. Ho sempre scritto: diari, lettere alle amiche, riflessioni su un momento di vita, emozioni. Ho uno scatolone in cantina con dentro tutto questo. Perché un libro? Per provare, una volta, a far volare le mie parole, invece che rinchiuderle in uno scatolone. Chissà dove arriveranno? Chissà se emozioneranno qualcuno? Sono molto eccitata da questo esperimento, qualunque sia l’esito. Se il mio libro non verrà amato, lo metterò in cantina per rileggerlo ogni tanto, come faccio con i diari, le lettere e tutti i miei scritti. Per me, essere riuscita a scriverlo e aver passato la selezione per poter provare questa avventura è già un risultato che mi rende molto felice.
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