Daniele, un ragazzo di ventun anni, vive in un mondo privo di arte, di libertà e diritti, dove un’unica società dittatoriale -conosciuta come la Conservative Eyes Of The Opposition- impedisce ogni forma di individualismo e di espressione del proprio essere.
Il ragazzo, dopo essere venuto a conoscenza di un sito sfuggito agli occhi del Governo, e stanco di tale stile di vita imposto pieno di monotonia e disperazione, tenterà -insieme all’opposizione- la rivoluzione, per riportare alla luce quelli che sono i veri diritti dell’umanità.
Ma, allo stesso tempo, si accorgerà che il viaggio più significativo lo affronterà dentro di sé; difatti si renderà conto di come l’orgoglio, uno dei più grandi peccati dell’uomo, un sentimento tanto giusto quanto sbagliato, possa essere causa di errori, rimorsi e di rimpianti.
Perché ho scritto questo libro?
Ho voluto scrivere questo libro per lasciare un segno nelle persone, per non perdere la mia creatività, per dare sfogo all’immaginazione e per credere in qualcosa. Ma ho scritto questo romanzo anche perché ho capito, durante la mia adolescenza, che ci sono molte cose per cui lottare, e che i sentimenti -in alcuni casi- possono essere causa di rimorsi.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Mi ritrovo immerso, intrappolato e circondato da litri e litri d’acqua putrida, così scura che sembra quasi una brodaglia o quel che trovi in fondo all’oceano.
Sono in salotto, a galleggiare, e come me anche i mobili della stanza iniziano a librarsi nello spazio, portando la scena a essere del tutto surreale. Sento sulla pelle questa sensazione più viva che mai perché so che è casa mia, però non la riconosco più per quella che è stata, per come l’ho sempre vista.
La mente non riesce a pensare a nient’altro: in tutti i modi sta cercando una via di fuga nel tentativo di portarmi subito in salvo. Comincio a nuotare nell’acqua facendo attenzione a non colpire i mobili che, con molta lentezza, girano e rigirano su sé stessi. L’ambiente pare più ampio del solito, ma l’unico obbiettivo che mi sono prefissato è di riuscire a raggiungere la porta d’ingresso, così da aprirla e scaricare tutta l’acqua all’esterno. Voglio andarmene via. Voglio respirare.
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Sono quasi arrivato, vedo l’uscita sempre più vicina, più grande rispetto a prima. Mentre allungo la mano per afferrare la maniglia, la porta si distorce e si allontana, riportandomi al punto di partenza con un certo tipo di velocità. Com’è possibile? Ero proprio lì davanti.
Percepisco i polmoni pesanti, altrettanto le braccia stancarsi. Riprendo a nuotare, cercando di far attenzione a non aprire la bocca per non affogare, mentre percepisco i capelli ondeggiare nel blu.
«Daniele, guarda cos’hai fatto.» Tutto d’un tratto una voce familiare mi fa bloccare, pietrificare, costringendomi a tenere il corpo fermo sul posto con le braccia che formano un senso quasi rotatorio «Smettila di piangere… hai allagato l’intera casa.» Posso solo sentire, e non riesco a replicare, in alcun modo, mentre quella voce –con tono ovattato– continua a perforarmi, a penetrarmi nelle orecchie con persistenza «Smettila di piangere, ci farai affogare…» Per quanto possa riuscire a guardarmi intorno, non capisco da dove provenga la voce che diventa più intensa. Non capisco da dove mia madre mi stia parlando. «Basta, Daniele… Ci ucciderai.» Le contrazioni al petto si fanno più fitte, l’acqua inizia a pesare e a farsi sentire ancor di più, a diventare più scura e lurida. Mi giro intorno per tentare di vedere, almeno per un po’, la donna che ancora parla. E dopo essermi girato più volte, mentre la porta ha continuato ad allontanarsi, vedo finalmente il corpo senza vita di mamma galleggiare: mostra gli occhi vuoti e il viso in putrefazione. Prova piano a schiudere le labbra, oramai pallide –come la pelle– e sottili, come le dita scheletriche che mi indicano, che cercano di afferrarmi il collo «È stata colpa tua.»
Ilaria Pelosi (proprietario verificato)
Ho iniziato a leggere il libro anni fa, quando l’autore non aveva ancora provato a pubblicarlo. Vedere il suo percorso fatto finora e i miglioramenti che ha fatto mi riempiono di gioia. Il percorso fatto all’interno del libro tiene il lettore saldo alla storia, con la smania di sapere cosa accadrà nelle pagine successive. La narrazione è fluida, facile da seguire e le descrizioni sono ricche abbastanza da visualizzare le scene come se fossero davanti a chi legge. È un libro per tutti, che rappresenta un percorso di crescita che compiamo/abbiamo compiuto/compiremo e che porta con sé i suoi problemi, ma ciò nonostante continuiamo sulla nostra strada, portando sulle spalle il peso del nostro “orgoglio”. Questo libro significa tante cose e per ognuno avrà un senso differente, ma è certo che vi farà sentire qualcosa, qualcosa di profondo e nascosto. Spero possiate apprezzarlo come ho fatto io.