C’era una volta un piccolo maialino vietnamita di nome Pumba. Era nato in una fredda notte d’estate in un podere lontano dal mondo, chiamato Angolo di paradiso. Pumba aveva un nasino perfetto per scovare il cibo, ma le sue zampette e il suo corpicino erano rimasti troppo piccolini. Per questo la sua famiglia lo aveva allontanato e, rimasto solo, aveva dovuto imparare a combattere contro il freddo, la fame e le prese in giro dei suoi compagni a quattro zampe.
Un giorno a salvarlo arriva Charley, l’amico umano che lo accompagnerà nel viaggio più bello della sua vita. Dal dolore Pumba imparerà a lottare, dalla sua diversità a volare oltre la paura e dalla solitudine ad avere fiducia in se stesso. E, non meno importante, diventerà bravissimo a capire i sentimenti degli umani, tanto da diventare un terapista d’eccezione.
TRA BELLI E BULLI.
PUMBA E LA VITA IN FATTORIA
In un angolo di paradiso, sulla sommità delle colline, tra vecchie mura di legno che odorano di torta alle mele e biscotti appena sfornati, ha inizio la mia vita. Una vita insolita per un maialino di appena dodici mesi, ma così sorprendentemente bella che merita di essere raccontata.
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Mi chiamo Pumba, per gli amici Pumbino, figlio unico di mamma Gina e papà Frank e, come tutti i maialini che si rispettino, ho imparato presto a farmi strada tra i miei amici a quattro zampe. Il mio fisico non è dei migliori, è molto più piccolo rispetto alla normale stazza dei miei simili, diciamo pure che non è la tipica silhouette dei comuni porcellini di campagna che si vedono gironzolare nelle fattorie o nelle stalle di qualche vecchio contadino; al contrario, il mio corpo tozzo e compatto ricorda quello di un cucciolo di cane, mentre il mio aspetto è più una via di mezzo tra quello di un cinghiale e quello di un maialino nano, per l’esattezza di un maialino vietnamita nano. Dodici chili di peso per sette centimetri di zampette mi permettono di correre su e giù per i boschi della valle, dando sfogo al mio sport preferito: la caccia alle castagne. In questa disciplina, vi assicuro, non mi batte nessuno! In compenso, ho un nasino che, oltre a essere un perfetto radar per il cibo, è anche una vera e propria calamita per i baci, e un musetto così appuntito da far impazzire nonna Alda, nonno Graziano e Charley, il mio fedele compagno a due zampe, a cui devo la vita.
Una vita, la mia, segnata da un “difetto di fabbrica”, così mi piace chiamare il mio essere diverso dagli altri maialini del quartiere, che l’ambizione ha trasformato nel mio più grande punto di forza: il coraggio. Nel mio mondo, si sa, vale la legge del più forte: o impari a stare in branco o sei spacciato; nessun “non posso” o “non riesco” è ammesso, la parola d’ordine per andare avanti è “Io sono il più forte” e ahimè, se non hai la stoffa giusta puoi dire addio al gruppo. Ma la verità sapete qual è? Niente è tanto forte quanto quel desiderio di riuscire in qualcosa, chiamato ambizione.
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