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Le giornate nel villaggio di Saint-Christophe trascorrono tutte uguali: le donne lavano i panni e spettegolano, i contadini la sera si riuniscono alla taverna. Tutto sembra tranquillo e monotono, fino a quando al paese arriva uno sconosciuto: è Matias, un dottore dall’aspetto ben curato, che giunge insieme alla figlia Elizabeth. Bisognosi di trovare un posto in cui fermarsi dopo essere fuggiti dal loro villaggio, chiedono aiuto a padre Donovan, che li accoglie nel suo monastero. Il senso di ospitalità del prete francescano, però, non dipende solo dalla sua bontà d’animo, ma anche dalla profonda curiosità che lo ha colpito: Elizabeth lo ha turbato da quando la sua chioma rossa si è mostrata senza pudore. E padre Donovan, ex inquisitore, sa bene cosa significhi quel colore, quel marchio. Chi è davvero Elizabeth? Cosa si cela dietro il suo comportamento scontroso e solitario?

Saint-Cristophe. Case bianche e tetti di nero legno invecchiato cingono le forme generose d’una bassa collinetta, al limitare dei boschi.

Alle prime luci dell’alba, il paese si risveglia insieme ai raggi del sole, che pian piano risalgono a cercare finestre da cui filtrare. Una fila di contadini scende la polverosa strada e si dirige verso i campi, per lavorarne la grassa, generosa terra. Gli scuri vengono tolti e le vie si riempiono di rumori familiari e odori ben noti. Il fitto vociare del mercato invade la piazza, dove artigiani e bottegai fanno sfoggio di sé e delle proprie arti. Poco più in là, il pozzo accoglie le chiacchiere delle donne, intente a prendere l’acqua e a fare il bucato, cadenzando sbatter di panni a sbatter d’ali, peggio d’un pollaio; per i pettegolezzi, questo è il posto giusto.

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Lungo la salita che porta alla chiesa e al monastero procedono alcuni giovani maschi ben vestiti, richiamati dal rintoccare impaziente di una campana. Sulla cima li attende padre Donovan, ministro di Dio dell’ordine francescano, eretto nelle sue vesti austere, che con sguardo torvo e accigliato scruta il loro entrare ordinato e dimesso. La severità propria del suo carattere non abbandona mai le pieghe del suo viso e le rughe che glielo impreziosiscono, come venature nel marmo bianco, paiono non avere alcun sentore del tempo che passa. Per anni ha educato i giovani eredi delle “buone famiglie” di questo villaggio, sperando di diffondere conoscenza e giudizio, senza mai mancare un solo giorno.

A mezzodì, il pozzo si cheta e la piazza si svuota. Ciascuno, nella sua casa o nella sua bottega, svolge le proprie mansioni e i rumori della quotidianità scandiscono le ore del giorno che scorre.

Anche la taverna toglie gli scuri e il camino prende a fumare.

Al tramonto, rientrano i contadini e i pastori. I ragazzi scendono dalla cima del colle e si radunano nella piazza. Le botteghe chiudono. Solo la taverna brulica di vita. Chi ha lavorato si concede un boccale. O anche due. Si parla del lavoro, dei campi, del bestiame, delle fiere cittadine, ci si sollazza con dicerie, vecchie o recenti, o con novità, quando ce ne sono. Si controlla se tra gli avventori c’è qualche faccia nuova, qualche viandante. Di rado ne arrivano. I pochi che giungono da fuori sono tutti habitué: mercanti, una volta ogni tre mesi dalla città, gli emissari del re per le tasse, ogni quattro mesi, e i cacciatori, quando hanno pelli da vendere o bisogno di scorte.

Rintocchi di campana interrompono il parlare e le risa. È padre Donovan, che invita gli uomini a rincasare presso le

mogli e a riposare. Un po’ alla volta, tutto si spegne. Tutto tace. Fino al sorgere del sole.

Scorre così ogni giorno, uguale al precedente. E a quello prima ancora. E a quello prima ancora.

2023-10-11

Aggiornamento

GOAL RAGGIUNTO L'obiettivo è stato raggiunto! Grazie al vostro sostegno e alla vostra fiducia nei miei confronti "Saoirse" verrà pubblicato e arriverà nelle librerie molto presto. Non so davvero come ringraziarvi! Sono commossa e molto orgogliosa! E' un traguardo meraviglioso.
2023-08-10

Aggiornamento

Il primo mese si è concluso. In moltissimə continuate ad aderire alla campagna e a portare "Saoirse" sempre più vicino al raggiungimento delle 200 copie. Grazie per il vostro sostegno incredibile!!
2023-07-12

Aggiornamento

In soli due giorni, abbiamo raggiunto il 30% di prevendite. Siamo a un quarto del percorso e tutto grazie a voi! Non ho davvero parole per esprimere la mia gratitudine a tutte le persone che stanno credendo nel mio lavoro. Sono commossa e spero che il vostro sostegno continui così, fino alle 200 copie!! Daje tutta!!!!!

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Orgogliosi per il primo libro di nostra figlia.
    È un bel racconto, scritto bene e che ti invoglia a proseguire nella lettura.
    Lo pensiamo a prescindere dall’amore che ci unisce.

  2. (proprietario verificato)

    Un libro FANTASTICO, me ne sono innamorata già dalle prime righe.
    Per nulla scontato, avvincente, avvolgente, ricco di particolari. Ti incolla alle pagine, ti rapisce, ti resetta la giornata.
    Una storia coinvolgente, un’amicizia meravigliosa di due giovani donne con un passato doloroso, anche se in maniera differente. Sole contro una società maschilista, limitante, oppressiva che poco spazio lascia alle mille sfaccettature dell’essere donna, figuriamoci “persona”…
    Leggere questo libro mi ha fatto davvero bene all’anima!
    Grazie, aspetto il prossimo in trepidante attesa ☺️

  3. (proprietario verificato)

    Racconto stupendo! Un sacco di mistero, suspence, passione e amore saffico, mai banale. Il tutto immerso in un’atmosfera tra realtà storica e fantasy. Consigliatissimo!

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Alessandra Menardi
In arte Artemisia, nasce a Cortina d’Ampezzo nel 1992. Dopo la maturità classica prosegue gli studi presso l’Università di Udine, dove si laurea in Filosofia con il massimo dei voti. Al momento, lavora come docente di storia e filosofia presso una scuola superiore. Nel tempo libero, si dedica alla sua squadra di roller derby e alla passione per la scrittura. “Saoirse” è la sua prima pubblicazione.
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