Fra anziani che non vogliono saperne di ritirarsi dal mondo e giovani che stentano a trovarvi posto, che fine fanno i cinquantenni? Annalisa e Claudio hanno varcato da poco quella soglia quando si ritrovano, dopo molti anni, a un raduno di ex compagni di liceo organizzato dalla vulcanica Cecilia.
Ognuno di loro convive con un fardello pesante di matrimoni falliti, perdite dolorose, figli da crescere al di fuori di una famiglia tradizionale e relazioni insoddisfacenti, insieme alla sensazione di aver sbagliato molte cose nella vita e di non poter più aspirare a grandi cambiamenti.
E invece dovranno ricredersi, scoprendo a poco a poco che è ancora possibile lasciarsi alle spalle gli errori commessi, i rancori, i rimpianti, e soprattutto il dolore che sembra non cessare mai, per scoprire che si può anche provare a ricominciare da capo, perché il destino può avere in serbo anche per loro delle seconde vite.
Perché ho scritto questo libro?
Volevo raccontare qualcosa della mia generazione, ma soprattutto mettere al centro della storia quella fase della vita in cui si comincia a considerare quanto si è fatto fino a quel momento e a trarne dei bilanci, che non sempre appaiono lusinghieri, perché la giovinezza si allontana, e con essa molte opportunità che non si ripresenteranno più, ma la vecchiaia sembra ancora, per fortuna, a notevole distanza.
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