Questo romanzo è un inno alla vita scritto da un medico che ha contratto il morbo di Parkinson. Tratta di emozioni e di esperienze del cuore nel periodo più difficile della malattia, quello della sua scoperta.
Se solo sapessi volare non parla solo di Parkinson, ma è un libro per tutti, una specie di educazione spirituale e civica, dove ci sono amore, musica, sapere…
La malattia fa da sfondo a queste considerazioni che nel libro si concretizzano in elementi autobiografici, riflessioni, poesie, in un susseguirsi di azioni, sentimenti e umori che commuovono senza generare pietismo, rendendo la lettura atemporale ed emozionante. Leggendo si percorre il viaggio interiore di un uomo verso la piena coscienza della propria malattia e della propria identità, e si osserva la sua metamorfosi, che trova nell’amore la forza di ottenere la libertà, di vincere il dolore e la sofferenza. Il Parkinson è l’espressione di una nuova vita che deriva dal ricongiungimento dell’anima al corpo.
Perché ho scritto questo libro?
Frequentando i malati di Parkinson ho constatato che pochi hanno una adeguata conoscenza della propria malattia, che genera in loro paura e vergogna e che li costringe a evitare contatti con le altre persone e a rinchiudersi in se stessi. Questo libro ha l’obiettivo di aprire le loro coscienze, di far loro capire che la malattia non conduce al nichilismo, ma offre grandi opportunità spirituali. È dal travaglio personale interiore che scaturisce l’amore per la vita, passando attraverso il dolore
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.