Quando la vita sembra intrisa solo di negatività, l’ironia viene in soccorso e ogni occasione può essere ribaltata. Così, pulire una semplice persiana diventa un momento di riflessione personale, cercare casa in affitto è come farsi strada in una giungla cittadina e la fine di una lunga relazione si trasforma nella presa di coscienza di cosa evitare tra partner. Portavoce di un’intera generazione, questa è una raccolta di innumerevoli stratagemmi per riuscire a stare a galla nella vita di tutti i giorni. Sarà sufficiente l’introduzione della figura di un giudice universale che sancisce la fine dei conflitti, decretando il vincitore in maniera insindacabile? E se da come si recensisce un articolo comprato online si può capire molto sulla psicologia della persona, allora chiunque può essere un killer. Anche quel vicino di casa rumoroso.
“E non c’è niente che io possa fare
Quanto sto bene quando vivo male
Quando cammino solo nel quartiere
Quando ti vedo attraverso un bicchiere…”
Gazzelle, Vita Paranoia
SEI IL TALENTO DI DOMANI (MA DOMANI È DOMENICA)
Se un comune mortale, detto anche risorsa umana o candidato, dopo anni e anni di candidature ad annunci di lavoro folli, dovesse pubblicare lui stesso il suo annuncio per attrarre le società verso di lui, inizierebbe più o meno così.
Prestigiosa risorsa umana leader nel suo settore, laureato con il massimo dei voti presso una fra le università più famose nel settore delle università, in un’ottica di miglioramento, cerca una posizione che gli permetta di non morire di fame e al contempo gli permetta di coltivare quegli interessi che sembrano tanto importanti durante un colloquio ma a cui poi si dovrà rinunciare una volta assunti perché verrà richiesta flessibilità, ma soltanto nel verso sbagliato.
La realtà candidata dovrà avere le seguenti caratteristiche:
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- dovrà essere per davvero un ambiente dinamico che dia spazio alle persone. Requisito preferenziale sarà quello di appartenere a un contesto solido ma flessibile, storico e giovane al contempo. Radicato nella storia ma proiettato al futuro. Biondo ma anche bruno. Un contesto alto ma che sia in grado di abbassarsi quando si necessiti di umiltà;
- deve essere massimo a cinque chilometri da casa. Verranno prese in considerazione anche le aziende oltre i cinque chilometri, solo se ne vale la pena, se sono in una bella zona oppure se pagano di più;
- la società ricercata non ha più di venticinque anni di vita, ma deve avere accumulato almeno tre anni di esperienza all’estero, dieci anni di lavoro nella consulenza in Italia, dove non ha fatto altro che lamentarsi che all’estero era sempre meglio e dodici anni di lavoro possibilmente nel settore della fabbricazione di uranio impoverito;
- si ricerca una società che sia madrelingua cinese e inglese. Requisito non necessario, ma gradito, la capacità di parlare il mandarino antico. Gradita anche la clementina, possibilmente senza semi;
- sede di lavoro: immediate vicinanze delle province di Bolzano, Milano, Isernia, con possibilità di brevi trasferte (da una a cinquantadue settimane all’anno) fuori dall’Italia, ma comunque non oltre i confini del mondo;
- disponibilità: da ieri;
- retribuzione: in linea con il mercato e con l’esperienza del candidato.
È sabato mattina. Vado al mercato a comprare la frutta e non vedo nessun prezzo esposto. Chiedo il prezzo delle pesche e mi viene detto: “Ma come? Il prezzo delle pesche è in linea con quello del mercato in questo periodo dell’anno”.
“Me ne dia sei allora. La pagherò con una piccola parte della mia retribuzione sulla base della mia esperienza.”
E allora, nel momento di pagare le mie sei pesche, estraggo il mio portafoglio che contiene parte della mia retribuzione del mese definita in base alla mia esperienza e, da quella parte di retribuzione del mese definita in base alla mia esperienza, prelevo circa un decimo della retribuzione del mese definita in base alla mia esperienza. Ho in mano quel decimo della retribuzione del mese definita in base alla mia esperienza e nell’atto di pagare, il fruttivendolo è un po’ perplesso e mi dice che quel decimo della mia parte di retribuzione del mese definita in base alla mia esperienza questo mese potrebbe non essere sufficiente, perché il prezzo delle pesche in linea con quello del mercato in questo periodo dell’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, si è alzato. Dà la colpa all’inflazione e alla grandine dell’ultimo periodo. Sta di fatto che il prezzo di sei pesche in linea con quello del mercato in questo periodo dell’anno è molto più alto del decimo della mia parte di retribuzione all’interno del mio portafoglio, che fa parte della mia retribuzione per quel mese sulla base della mia esperienza. Dopo un’animata discussione su quale dovrebbe essere il prezzo di sei pesche in linea con il mercato in quel periodo dell’anno, decido di non comprare più queste pesche. Ma non perché il prezzo delle pesche in linea con il mercato in questo periodo dell’anno sia troppo alto, ma perché mi sono reso conto che non conoscevo fino a ora la mia retribuzione mensile sulla base della mia esperienza. Ho perso circa venti minuti del mio sabato mattina illudendomi che quel decimo di retribuzione, all’interno del mio portafoglio, che rappresenta una piccola parte di tutta la mia retribuzione mensile sulla base della mia esperienza, fosse più alto. O meglio, fosse quanto mi aspettassi prendendo in considerazione la mia esperienza. Lo stesso succede (ma più in grande, come la pubblicità di un noto ragù) quando, dopo settimane di colloqui, finalmente si parla di soldi. La retribuzione svelata non è mai così bassa da risultare vergognosa, ma neanche così alta da sentirsi veramente, per una volta nella vita, appagati. E allora decido, dopo settimane di colloqui, che quel lavoro non è possibile accettarlo. Perché se mi guardo intorno vedo che ogni cosa ha un prezzo. So a quanto ammontano la mia rata del mutuo e le spese condominiali. So quanto costa un litro di benzina o quanto costano sei pesche. Perché non dovrei sapere la mia retribuzione quando voglio cambiare lavoro, almeno a spanne, per capire se riuscirò a pagare tutto questo?
marychi80-5011
Dopo aver letto le prime tre pagine, non ho potuto fare a memo di leggerlo tutto di un fiato. La cosa più bella? Niente teorie, solo un ragazzo che si è messo in campo con i suoi dubbi, le sue discussioni e le sue incertezze. Divertente, serio mai banale.Lo consiglio.
FRANCESCA BARAGIOLA (proprietario verificato)
Mi è piaciuto! Racconti scorrevoli e piacevoli sulle “cose della vita”. Fa sorridere, fa riflettere, lascia un po’ di amaro in bocca ma anche un po’ di speranza nel fatto che, alla fine, ce la possiamo fare a sopravvivere 😁… Forse.
Francesca Orlandi (proprietario verificato)
Leggendo l’anteprima sembra pane per i denti di una cinica romantica come me. Tutto quello che ciascuno di noi pensa delle cose della vita, ma messe su carta…in modo così semplice, ma dannatamente vero e dissacrante. Non vedo lora di leggerlo…
Pietro olmo Rinoldi (proprietario verificato)
Citando Bukowwski: An intellectual says a simple thing in a hard way. An artist says a hard thing in a simple way.
Un libro coinvolgente, a tratti agrodolce e con un mordente degno di un manifesto generazionale.
Da leggere per trovare cose semplici dette con durezza ma anche cose dure dette con leggerezza; task affatto non scontata.
Roberto Saleri (proprietario verificato)
Un libro coinvolgente e piacevole capace di strappare una risata ma anche di fare riflettere, con tanti racconti che scorrono veloci uno dopo l’altro e in almeno uno dei quali ognuno di noi riesce a riconoscersi e ad immedesimarsi con l’autore.
Ivana Marino (proprietario verificato)
Autore e libro scoperto per caso e mai nessuna casualità fu più fortunata! Le pagine scorrono veloci
, leggere ma lasciano spazio a riflessioni ben più profonde! Consigliatissimo
Matteo Bosisio (proprietario verificato)
Una raccolta di racconti piena di umili verità e cinismo, un libro introspettivo e razionalmente leggero. Che vi farà scoprire cose che già sapevate, a cui però non avete mai pensato