…che sia così la morte?
La consapevolezza di non essere più vivi, di non poter più interagire con il mondo attorno a sé… solo immobili… per sempre… senza sognare, se non per pochi minuti… e più per inerzia o noia che per desiderio…
Non mi riesce di percepire cosa si muove ora attorno a me… sospeso in un limbo, non so ancora, o almeno non sono in grado di capire se… sto tornando al passato o proiettandomi verso il futuro, forse alla fine della storia o a un nuovo inizio… al tramonto della civiltà, o all’alba di una nuova era…
l’Apocalisse…
…o forse una nuova Genesi.
tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra il crepuscolo e il buio, tra la notte e l’alba…
…nessuna invocazione o preghiera e nessuna bestemmia…
…pochi rumori, scricchiolii forse…
…qualche debole immagine… o solo allucinazioni a cui non so dare nome o identità…
…poi una corsa… rami e arbusti che si spezzano al mio passaggio… la sensazione di angoscia mista a deja-vu… ma anche una vaga sensazione di pace, di consapevolezza…
OVERTURE:
È così che va (…) Tutto è così lontano, una copia di una copia di una copia. L'insonnia ti distanzia da ogni cosa, tu non puoi toccare niente e niente può toccare te.
(Chuck Palahniuk: “Fight Club”)
abbiamo confidenza con i demoni interiori
sappiamo che al momento giusto poi salteranno fuori
(…) eppure ho questo vuoto tra lo stomaco e la gola
voragine incolmabile tensione evolutiva
nessuno si disseta ingoiando la saliva
(Jovanotti: “Tensione evolutiva”)
Domenica 5 Novembre 2006
Domenica lunatica (parte prima)
Nubi scure in un cielo più grigio del grigio consueto… giornata da divano con bevanda calda e film, nessuna partita che mi interessi, dato che non tifo per la FS-Pianombra e che la mia Juve gioca domani… e gioca pure lontano, a Napoli che è a cinquecentosettanta e passa chilometri da qui, non posso certo dire, ai colleghi della Fondazione che lunedì non vado al lavoro perché vado a Napoli a vedere una partita di serie B… quindi, un bel film horror di quelli poco caciaroni e molto riflessivi, magari con un cioccolato caldo e biscotti per valorizzare una domenica tediosa… e invece no!!
…a un presidio di polizia con l’Ispettore Sgarzi e la sua crew… e perché? Che ci fa un insegnante di Storia e Antropologia, a tempo perso bibliotecario, che possiede doti sensitive non dimostrate, a un presidio di polizia? Poco o nulla… solo che il ricercato, che si è barricato in ciò che resta dello zuccherificio di Tredici Cerri, piccolo comune emiliano della provincia di Pianombra… quel ricercato, dicevo, vuole me.
…a proposito, mi chiamo Contro, Lu Contro pseudo-sciamano e onironauta per diletto, di mestiere insegnante e bibliotecario presso la Fondazione Spallanzani, una scuola privata che funge anche da istituto di studi esoterici… Lu sta ad abbreviare il mio nome intero, Luigi. Amo i vecchi film in bianco e nero, mangiare patate, fumare sigari, la Juventus e credo nell’Aldilà… sono fortemente convinto che sia fatto di pizza e birra.
L’individuo, che ora è fuggito all’interno dello stabilimento, è (a quanto mi dicono) fortemente disturbato è un nerd mago dei com-puter, senza un lavoro degno di essere definito tale, e senza una donna (o un uomo a seconda dei gusti), e che dice di aver scoperto una cosa che solo a me può rivelare… non so se è per questo motivo che ha rapinato una banca e sequestrato alcuni ospiti di una casa di riposo che poi ha liberato dopo un paio d’ore (un malato di Al-zheimer se l’era fatta addosso, mi dicono… e ci sono voluti tre infermieri grossi come armadi per tenerlo fermo e cambiarlo… addirittura dicono che avesse minacciato alcuni agenti di usare il suo pannolone come bomba…)… non so, dicevo, se il motivo è solo per parlare con me o se invece ha altri motivi per rapinare banche.
Un cartellone pubblicitario sembra resistere alla pioggia insistente: DANAE per la vita! Dona a noi il tuo 5‰. Mentalmente li mando a quel paese… qualche istante dopo, sul telefonino mi arriva un sms pubblicitario: DANAE organizza gara di talenti presso l'hotel eccetera… cancello il messaggio perché oltre a fregarmene, trovo poco coerente il fatto che gli stessi di DANAE1, un'associazione culturale cristiana, che quando uscì la prima edizione del Grande Fratello, tuonarono contro i reality, adesso fanno un loro talent-show! Puntualizzano che in giuria saranno presenti i noti cantanti Alberto Paltrinieri e Loris Benassi… grazie, ora che lo so sto meglio… che cacchio avranno da spartirsi Benassi, cantautore dialettale di medio spessore, con quel cioccolataio di Paltrinieri che manco parla il pianombrese!
Il nostro “fuggitivo” (chiamiamolo pure così…), ora sta rintanato in quel complesso meccanico fatto di macchine e ponti (un tempo anche di uffici) che è, l’ormai definitivamente chiuso, zuccherificio Pianombra Zuccheri, a Tredici Cerri… e pare che con sé abbia una bomba, e anche se Sgarzi è sicuro al cento per cento (sicuro come la merda ama dire lui, forse perché sicuro come l’oro è troppo aristocratico) che si tratta di un bluff… non potendo fidarsi e nemmeno tentare un ingresso massiccio in zuccherificio in puro stile “Starsky e Hutch”, ha chiamato il sottoscritto, che come altre volte in cui gli ha tolto le castagne dal fuoco, è andato sul posto, accompagnato da agenti di scorta.
-Te la senti di fargli un verso?- mi chiede con profondo accento da Bassa Padana e con la sua voce tagliente, mentre si accende una sigaretta, sotto un casotto con tettoia in vetro resina, al riparo dalla fastidiosa pioggerellina che a tratti sembra avviarsi verso un nubifragio vero e proprio e che puntualmente tradisce le aspettative. Una fioca luce di neon quasi consumata, arrangiata sotto alla tettoia gli illumina la forte stempiatura sui capelli castani e il viso sbarbato di un uomo in perenne bilico tra un’infinita dolcezza e un’incazzatura più permanente della Rivoluzione ipotizzata da Trotzkij, tra una sottile perfidia e la bonaria simpatia di un ragazzino che si entusiasma sessualmente per le lolite orientali.
-Sì…- rispondo prima di urlare al tizio in questione che sono arrivato.
-Sono Controoo! Luigi Contro! Riesci a vedermi? Mi conosciii?
Per un attimo c’è silenzio, poi una voce stridula e nervosa mi giunge alle orecchie.
-So chi sei!!! Ti ho chiamato io… però ci vedo poco con questo tempo del cavolo! Chi mi garantisce che sei davvero tu?!
-Io!… ma è un po’ scarsa come garanzia, vero?!
-Sì!!!
-Facciamo così, allora: se quando arrivo da te non mi riconosci come Luigi Contro… hai il pieno diritto a buttarmi giù dalla prima impalcatura… guardami le mani, riesci a vederle?… non sono armato!
-Tienile bene in vista, allora! Al primo scherzo che mi fai sei un uomo morto… o un bugiardo del cazzo morto!
Meglio essere un uomo morto o un bugiardo del cazzo morto? Una volta morti credo che ti freghi ben poco di essere stato bugiardo o sincero! Mi sistemo il bavero del cappotto per ripararmi il collo e avanzo.
-Che cazzo fai, Lu? Dieci a uno che il due non è tre, quello che è armato! E sempre dieci a uno che il due non è tre, quello spara… e non sa sparare! Proprio per questo è pericoloso!
-Tranquillo Lolli Boy, fidati… al mio segnale…
-…sì, scateniamo l’inferno, però tu vedi di creare il paradiso piuttosto… e non chiamarmi Lolli Boy, che non siamo in film americano!
-Aspetta, fammi accedere- gli dico mentre tolgo un sigaretto dal mio portasigari argentato- Facciamo scatenare il purgatorio e non ne parliamo più?
-Ecco… facciamo questo compromesso… vai Contro! Tutto il potere ai Pirati!
Per risposta canticchio, come ai tempi del liceo.
-Potrò morir domani/ potevo morire ieri/ chi cazzo se ne frega/ se muoiono i carabinieri/ bodobodòm bodòn: Potere ai Pirati! Bodobodòm-bodòn/
Non sento la sua risposta cantata, mi sono allontanato troppo dal suo campo acustico minimo… o forse in servizio non canta!
-Ora salgo!!- grido guardando verso l’alto. Una folata di vento mi porta pioggia dritta in faccia, ma dura un attimo… sufficiente a bagnarmi la testa.
-Va bene! Ti aspetto nell’ala ovest… ma ti ricordo che non devi tentare scherzi!
Come continuava la canzoncina? Erano rime improbabili e sempre assurde… si finiva sempre con il fregarsene della morte di qualcuno, a volte anche della nostra o dei nostri cari, tipo: c’è zucchero filato/ la giostra e l’autoscontro/ chi cazzo se ne frega se muore Luigi Contro…
Salgo le scale in ferro, chiedendomi, gradino dopo gradino, in base a cosa riconoscerò l’ala ovest, sperando che ci siano indicazioni… non è il momento adatto per cercare similitudini e metafore, ma passeggiare in questo complesso meccanico, con un cappotto rialzato nel bavero, mi fa molto Blade Runner!
Se Dio non avesse immesso in Caino lo Yetzer ha-ra, probabilmente Abele sarebbe morto di vecchiaia dopo aver dato vita a un paio di tribù… ma stando alla Bibbia, così non andò. Quella che penso sia stata probabilmente la “prima guerra” combattuta dall’umanità, tra pastori nomadi e contadini sedentari, ha in sé una metafora, quella della mia vita in questi ultimi dodici anni.
Lo Yetzer ha-ra esiste davvero… e non si tratta di una banale in-clinazione della psiche, o di una inclinazione al male… è uno spirito del kaos, che qualcuno impropriamente chiama demone, uno spirito vitale ma che predilige il nostro darkside, il nostro fratello oscuro… l’altro che agisce nella mente di alcuni di noi quando si viene condotti al sonno in maniera artificiale… svenimenti, droghe imposte, perdite di sensi… cose così…
A me succede da alcuni anni… da una tragica notte di dodici anni fa… della quale poco ricordo, forse per un’autocensura del mio cervello… so che quando sono sotto pressione si scatena… e in quei momenti, io capisco assai poco di quello che faccio… spesso ciò che succede in quei momenti, lo so perché me lo raccontano… avete presente l'Edward Norton di “Schegge di Paura”? Qualcosa di simile… oppure il Gorilla di quei due romanzi di Dazieri 2che ho letto qualche anno fa… identificandomi parecchio, devo dirlo! Solo che la sua è una sindrome da personalità dissociata… la mia no, probabilmente è una maledizione…
…le mie preghiere su eventuali indicazioni orientative sono state esaudite: un po’ sbiadita ma a caratteri cubitali color bianco sporco, mi appare su un muro davanti la scritta con freccia a indicarne la direzione: “Ala ovest”.
-Sto arrivando!- grido, ma non percependo risposta replico:-Mi sentiii? Sto arrivandooo!
-Ti sento… e ti avverto: sono armato!
Ma che meraviglia! Proprio la notizia che aspettavo…
-Io no…
-Voglio crederti, Contro… accelera il passo e quando mi vedi rallenta e fermati.
Eseguo, cammino fino a che non vedo un giovane dai capelli lunghi a mezzo collo e ricci, di un colore tra il grano e il l’oro invecchiato… forse per effetto dell’umidità e del vento. Faccio un’espressione degna del miglior De Niro in Taxi Driver (“ehi, ma dici a me? Ma stai dicendo a meee?”). Getto a terra il sigaretto.
-Fermo lì!- mi urla puntandomi contro un’arma di cui non capisco la natura, ma preferisco non rischiare…
-Guarda tesoro che SONO fermo!- sottolineo il verbo con le mani allargate.
-Bene… come faccio a sapere che sei davvero Contro?
-Vuoi la mia carta d’identità?
-Sì…-
-È nel portafogli… nella tasca interna del cappotto… che faccio, la prendo?- chiedo mentre con le ultime tre dita della mano destra cerco di indicare la tasca, ma con poco successo dato che ho le mani alzate.
-Non è che hai un’arma invece? !
-Ma come devo dirtelo che sono disarmato? Capisci la mia lingua o se provo a spiegartelo in dialetto lo capisci meglio?
-Non mi fido… e mi fido ancora meno a venirla a prendere di persona…
-Mmm… vedo che hai un portatile acceso con te…
-E allora?! Mi serve! Se sei davvero Contro ho una cosa da mostrarti… ed è proprio qui, sul portatile…
-Bene… dunque, hai modo di connetterti ad internet?
-Sono connesso!
-Allora cerca il mio Myspace… c’è una mia foto…
-Va bene… ma tu non muoverti…
-Non sia mai…ah, posso fumare?
-Sì…
Depone l’arma che mi sembra sempre più un giocattolo di pistola spaziale piuttosto che un qualcosa creato per ferire o uccidere e si accoscia al portatile digitando un po’ sui tasti… nel frattempo mi accendo un altro sigaretto, forse più per vincere la strizza che m’ha creato la canna di un’arma puntata contro di me… certo che se era furbo non mi faceva nemmeno fumare, i sigaretti li tengo anche quelli nella tasca del cappotto… mah, valli a capire questi schizofrenici! Provo ad atteggiarmi a duro… ma la mia espressione da “bravo ragazzo” difficilmente potrà fargli paura.
Poco lontano il grido gracchiante di un corvo.
-Luigi Contro… detto “Lu”…- legge ad alta voce- amante degli horror, del cognac, della pizza, della Juventus, del jazz e della salsa tartufata… sì, sei tu, ti riconosco!
Si alza e mi fa cenno di avvicinarmi.
-Scusami Lu… ma ho motivo di essere diffidente…
Noto che dal chiamarmi per cognome è già passato al diminutivo saltando il nome a piè pari.
-E suppongo che ora mi dirai il motivo di tanta diffidenza…- dico mentre soffio un po’ di fumo nella sua direzione.
Senza cogliere il mio sarcasmo mi stringe la mano e mi ringrazia di essere venuto.
-Accomodati…
Mi guardo in giro, noto una poltrona da ufficio vecchia semi-distrutta… l’alternativa è il terreno rugginoso su cui si è appoggiato.
-Ti dispiace se resto in piedi?(non mi faccio l’antitetanica dal ‘90 e non vorrei prendermi il tetano in mezzo a questa sporcizia). L’ultima parte della frase la penso soltanto.
-No, no… ecco! Ci siamo! Vieni a vedere!
Noto sullo schermo un paio di disegni in cui riconosco le molecole del DNA. Mi avvicino.
-Scusa, prima che continui, è il caso che ti dica che di genetica ci capisco poco e niente…
-È vero, ma sei antropologo e appassionato di horror, no?
-Già, due cose che non portano affatto bene quando si cerca di essere scettici…
-Beh, posso assicurarti, che questo non è proprio il momento di essere scettici… guarda bene… questo è il DNA umano… quest’altro invece è DNA di lupo…
-E quindi? Nella mia ignoranza suppongo che di differenze ce ne siano… o no?
-Ce ne sono… la foto del DNA di lupo me l’ha fornita un amico che lavora per il RIS… e sai da dove l’ha presa?
-Da un pastore tedesco dell’anti-droga!
-Mi prendi per il culo?!
Sì che ti prendo per il culo! Solo che non posso dirtelo o mando tutto a puttane
– È preso da un’analisi fatta… non so se al sangue o alla saliva… o alle urine… comunque, da uno di quegli sbirri che hanno fatto fuori quei ragazzi un anno fa in Piazza Ventotto Maggio… ricordi che chi li ha visti dice di aver notato fattezze di animale sui volti dei quattro poliziotti… e ho appurato che analisi simili sono state fatte in Svizzera e in Francia… e sai precisamente dove? A Lussac-les-Chateaux! Città di Françoise-Athénaïs di Montespan… amica e alleata di Catherine La Voisin, a sua volta collegata a Bastiano Frangilovo da Pia-nombra!
Ah, un complottista! Il genere peggiore… magari è pure un patito delle ragazzine dei manga in abiti da marinaretta o delle gothic-lolita, e abbiamo fatto l’en plein!
-Sì, ma a parte che le testimonianze non sono state considerate attendibili… mi pare che il caso sia già stato risolto… inoltre, come avrai letto, io non mi occupo del caso, e quando me ne sono occupato è stato in maniera indiretta… concludendo: non me ne interesso più… almeno da quando l’hanno tolto a Sgarzi… era lui che voleva il mio aiuto…
-Lo so! Ma voi avevate capito tutto! Eravate sulla pista giusta non capisci?!
Mi avvicino allo schermo e non capisco nulla dei disegni che vedo… può essere attendibile un personaggio come questo o è solo in cerca di pubblicità? E poi che pubblicità! Abbiamo già fatto la nostra figura di cacca ai tempi del caso Durandi un anno fa… e poi tutto quel business che si è creato intorno a quella storia mi fa pure girare gli attributi mascoli…
-Capisco solo che sto perdendo le ultime ore della domenica pomeriggio ad ascoltare un esaltato, ecco cosa capisco… ci vediamo!
Mentre dico questo mi volto intenzionato a tornare indietro, sperando che questa tattica funzioni per spingerlo a seguirmi, a dirmi qualcosa di più o a tradirsi se vuole solo fregarmi… ma la botta che mi colpisce alla nuca e mi fa cadere a terra, mi fa capire solo che non l’ha presa affatto bene… lo sapevo! L’aria del duro non l’ho mai avuta! Perdendo i sensi, lo sento gridarmi qualcosa a proposito della mia mancanza di fede, poi vedo scorrere davanti come in uno schermo, nell’ordine: un frammento dei cartoni animati dei Flintstones, Riccardo Fogli all'Euro-Festival dell’83, un’auto rossa che passa velocissima… poi solo il buio e io che me ne vado…
C’è un piano di esistenza in cui si va qualche volta… una di quelle in cui si è incoscienti… ma solo se si ha una seconda vista lo si può percepire.
Un vero e proprio “mondo parallelo” dove vivono creature diverse da quelle che abitualmente vediamo nell’ordinario… ne abbiamo sentito parlare diverse volte, e sicuramente gli siamo passati accanto altrettante volte, ma non li abbiamo veduti.
È lì che vado quando perdo la coscienza del mio corpo… o meglio, in uno di questi mondi… ce ne sono di pacifici, luminosi e solari quel tanto che basta a far vivere una specie simile alla nostra, altri oscuri, o troppo freddi o troppo caldi e umidi per permettere a una specie simile a quella umana di sopravvivere… ora sto attraversando uno di questi mondi oscuri… mi muovo a fatica attraverso qualcosa di umido e molliccio che mi blocca un po’ le caviglie, come una melma consistente… e quando i miei occhi abituati all’oscurità, vedono di che si tratta, ho un senso di vomito a cui rispondo facendo appello al mio lato più sadico e cinico… sto attraversando un am-masso di corpi dilaniati!
Due voci avanti a me si contrastano litigando:
-Ora lo porto con me… lo lego alla catena del Candido al posto del suo Cane nero e lo butto nella Gabbia Ordalica a combattere contro un Silvano… o contro un Orco!
-Non puoi farlo! È contro le leggi! Se lo fai dovrai risponderne a me e al Ministero!
-Credi davvero di farmi paura, piccolo stronzo di un Salbanello? Siamo nel mio territorio, qui! Non nel tuo…
-Oh, ma la mia intenzione non è farti paura, caro il mio Mazzariolo di merda… la mia intenzione è quella di farti male!
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